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CRONACA | 24 gennaio 2025, 22:34

San Francesco di Sales: un Esempio di etica e comunicazione, ma dove sono i giornalisti?

L’omelia di Mons. Lovignana, tuttavia, ha offerto un’importante riflessione sul pensiero e sull’azione di San Francesco di Sales, figura di straordinaria attualità, soprattutto in un momento in cui la comunicazione è al centro di discussioni etiche e sociali

San Francesco di Sales: un Esempio di etica e comunicazione, ma dove sono i giornalisti?

Nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 24 gennaio, la Comunità del Seminario Vescovile di Aosta e l’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) di Aosta hanno celebrato la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, con una Santa Messa presieduta da Mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta. Un evento che, purtroppo, ha visto una partecipazione che possiamo definire esigua, con solo una cinquantina di persone presenti e una grande assenza tra i giornalisti e le testate giornalistiche.

L’omelia di Mons. Lovignana, tuttavia, ha offerto un’importante riflessione sul pensiero e sull’azione di San Francesco di Sales, figura di straordinaria attualità, soprattutto in un momento in cui la comunicazione è al centro di discussioni etiche e sociali. Il Vescovo ha ripercorso la figura di San Francesco, sottolineando la sua capacità di dialogare e di innovare, specialmente nelle forme di comunicazione religiosa. Nel periodo in cui visse (1567–1622), San Francesco fu il primo a introdurre l'uso di fogli stampati, da distribuire nelle case o da affiggere all’ingresso delle chiese, per comunicare messaggi religiosi e per la catechesi. Questo lo rende un pioniere nel campo della comunicazione, molto prima che il mondo moderno conoscesse i mezzi di comunicazione di massa.

Nel 1923, Papa Pio XI lo proclamò patrono dei giornalisti, un riconoscimento che sottolineava l’importanza del suo pensiero nel campo della comunicazione e della diffusione dell’informazione. La ricorrenza del 24 gennaio, come ricordato dal comunicato dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Cultura e delle Comunicazioni Sociali, è un'opportunità di riflessione per tutti i giornalisti, credenti e non, su come l'etica debba essere il fulcro della loro professione. Un messaggio di dialogo, di pacatezza, ma anche di grande rilevanza nell’epoca moderna, in cui spesso la comunicazione è più polarizzata che mai.

Foto Corriere della Valle

In un momento di disgregazione sociale, come quello che stiamo vivendo, il messaggio di San Francesco di Sales risulta quanto mai urgente. Eppure, proprio in questo contesto, è sorprendente constatare la scarsissima partecipazione della categoria dei giornalisti all’evento. La celebrazione di oggi avrebbe potuto essere un’occasione unica per riflettere sulla professione e sull’importanza di recuperare il senso di etica, responsabilità e dialogo, valori che sembrano essere sempre più dimenticati. L'assenza di numerosi giornalisti e delle principali testate locali rende ancora più evidente la distanza che, talvolta, si crea tra la comunicazione “istituzionale” e la realtà quotidiana del giornalismo.

San Francesco di Sales è stato, e continua a essere, un "uomo ponte", che ha testimoniato la sua fede in un contesto ostile, vivendo un periodo di grande cambiamento e transizione. Il suo esempio di comunicazione rispettosa e riflessiva è oggi una lezione per tutti, in particolare per i giornalisti, che sono chiamati a essere mediatori di verità e a costruire ponti tra le persone, non muri.

Foto Corriere della Valle

Non possiamo fare a meno di chiederci: in un'epoca in cui la comunicazione è sempre più veloce, frammentata e spesso condotta senza la dovuta riflessione, i giornalisti sono ancora disposti a raccogliere l’eredità di San Francesco di Sales? Sono pronti a mettere al centro della loro professione non solo l’efficacia della comunicazione, ma anche l’etica e il rispetto per la verità e per l’altro? La scarsa partecipazione alla celebrazione di oggi potrebbe essere letta come un segno della disconnessione tra la professione e i valori fondanti della comunicazione. Un'occasione persa per ritrovarsi insieme, riflettere sul presente e costruire un futuro più giusto e rispettoso.

L'omelia di Mons. Lovignana, purtroppo, non ha trovato l’attenzione che meritava. Ma il suo messaggio di dialogo, di etica e di rinnovamento della comunicazione, ribadito oggi in occasione della festa di San Francesco di Sales, rimane quanto mai rilevante.

È un invito a tutti i giornalisti, ma anche ai cittadini, a riflettere su come la comunicazione possa essere un vero strumento di costruzione di una società più coesa e più giusta, un richiamo che non può essere ignorato, soprattutto in tempi in cui l’odio e la disinformazione sembrano prevalere.

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