Sono stati pubblicati ieri i risultati della perizia indipendente di 631 pagine sugli abusi sessuali nella Diocesi di Bolzano-Bressanone, condotta dagli avvocati dello studio legale Westpfahl Spilker Wastl di Monaco di Baviera.

Il periodo esaminato inizia nel 1964 – quando la Diocesi ha assunto il suo attuale contesto geografico - e termina nel 2023. Secondo la perizia dai documenti esaminati sono emersi complessivamente 67 quadri di possibili aggressioni sessuali. I singoli si riferiscono alla condotta contestabile posta in essere da un preciso chierico in un dato contesto, circoscrivibile sul piano spaziale, temporale e delle persone offese. Dalla valutazione dei 67 quadri individuati, i relatori sono arrivati a presumere, nel complesso, che nel periodo oggetto d’indagine siano 59 le persone probabilmente o comprovatamente interessate da abusi. Vi si aggiungono, sempre per quanto riguarda le persone offese, altri 16 casi che, basandosi almeno sulla documentazione visionata e sulle dichiarazioni di testimoni dell’epoca e di persone direttamente coinvolte, risultano ancora non chiariti.

Secondo la perizia il risultato ritenuto dai relatori più sorprendente è consistito nella maggioranza, superiore al 51%, di persone di sesso femminile tra le parti offese. L’età media delle vittime oscilla nella maggior parte dei casi tra gli 8 e i 14 anni.

Per quanto riguarda i soggetti accusati, partendo dalla valutazione dei 67 quadri individuati i relatori – afferma la perizia - ritengono essere 29 i chierici per i quali le accuse mosse sono dimostrabilmente vere o altamente probabili. Con riferimento ad altri 12 chierici, le accuse formulate non hanno potuto essere invece giudicate con il necessario grado di certezza. Il numero di chierici accusati complessivamente individuati dai relatori è dunque di 41.  Il rapporto presenta 24 casi di abuso sessuale ad opera di sacerdoti rispetto ai quali, secondo i relatori, i responsabili hanno agito, talvolta per diversi anni e a fronte di molteplici episodi, in modo errato o, quantomeno, inappropriato. L’età media dei chierici coinvolti al momento dei fatti oscillava tra i 28 ed i 35 anni.

La situazione in Diocesi – si legge ancora nel report - è migliorata a partire dal 2010, con i primi sforzi volti a far luce su quello che, in modo chiaro e netto, è possibile definire come scandalo degli abusi e, soprattutto, la volontà ad offrire aiuto alle persone coinvolte. Lo si osserva, da questo momento in poi, anche per il Vescovo Ivo Muser, in carica dal 2011, e per il Vicario generale Eugen Runggaldier, in carica dal 2018. Per entrambe queste persone si osserva, dal momento dell’assunzione delle rispettive funzioni, uno sforzo sincero volto a migliorare e possibilmente ottimizzare l’approccio nei confronti delle persone offese. Anche le azioni svolte nei confronti dei sacerdoti accusati e/o condannati sono state caratterizzate, a giudizio dei relatori, da uno sforzo sincero e un impegno ad assumere una condotta possibilmente adeguata in questa difficile situazione.