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Diritti degli Animali | 16 gennaio 2025, 10:03

Controversia sull'affido della gestione del canile e gattile regionale: Gara pubblica o affidamento ad associazioni?

Il tema dell'affido della gestione del canile e gattile regionale è tornato al centro del dibattito nella seduta consiliare del 15 gennaio 2025, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste

Controversia sull'affido della gestione del canile e gattile regionale: Gara pubblica o affidamento ad associazioni?

Al centro della discussione c’era la procedura di gara adottata per l’assegnazione del servizio, che ha suscitato preoccupazioni tra i consiglieri di opposizione.

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha sollevato dubbi in merito alla tempistica e alla modalità del bando, pubblicato solo negli ultimi giorni di dicembre, con un termine di presentazione delle offerte inferiore a un mese. “La gara - procedura mai applicata fino ad ora - è stata pubblicata negli ultimi giorni del mese di dicembre scorso: il bando prevede meno di un mese per la presentazione dell'offerta ed è stato formulato come se si trattasse di una fornitura di servizio standard senza tenere conto che, invece, si tratta di offrire ricovero e protezione a degli esseri viventi", ha affermato Sammaritani, sottolineando che il capitolato di gara, con i suoi adempimenti burocratici e sanzioni, potrebbe risultare un deterrente per le realtà più piccole e meno esperte nelle gare pubbliche.

L'Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha difeso la scelta di procedere con la gara pubblica. “Riteniamo che una proposta da 1,5 milioni di euro su tre anni per la gestione di un canile-gattile che attualmente ospita 70 cani e 17 gatti, possa ritenersi attrattiva”, ha dichiarato Marzi, evidenziando che il capitolato non presenta nuove richieste rispetto a quelle già previste dalla convenzione precedente. L'Assessore ha aggiunto che gli obblighi richiesti non sono maggiori rispetto al passato, facendo riferimento a elementi come la garanzia finanziaria, la polizza assicurativa e la nomina di un direttore tecnico, che erano già parte delle precedenti convenzioni. "Anche per i volontari era prevista un'autorizzazione così come l'obbligatorietà dei corsi di formazione", ha aggiunto, ribadendo che le modifiche introdotte riguardano soprattutto la protezione degli animali e la garanzia di un servizio veterinario adeguato.

Tuttavia, Sammaritani ha replicato, mettendo in discussione la necessità di ricorrere a una procedura di gara pubblica. "Non è affatto accertato e assodato che si fosse costretti ad utilizzare questa procedura: le norme vigenti non ci dicono che si debba procedere in questo senso perché c'è una disposizione specifica che dice che la gestione dei canili/gattili dovrebbe essere assegnata prioritariamente ad associazioni animaliste", ha osservato il consigliere della Lega, proponendo che l’amministrazione regionale consultasse direttamente le varie associazioni animaliste presenti sul territorio. Secondo Sammaritani, la politica avrebbe potuto assumersi maggiori responsabilità, evitando di "lavarsene le mani" tramite un appalto pubblico. “Un’attività come questa - dove non ci sono orari - non si può mettere a bando. Era qui che la politica si poteva distinguere, ma non lo ha fatto", ha concluso, contestando la scelta di una procedura così formale e distante dalla realtà quotidiana della gestione del canile e gattile.

La discussione ha messo in evidenza due visioni contrastanti sulla gestione dei servizi di accoglienza per gli animali: da un lato la necessità di garantire trasparenza e competitività tramite la gara pubblica, dall’altro il timore che un approccio burocratico possa penalizzare realtà più piccole e meno esperte nella gestione di strutture così delicate e importanti. In ogni caso, la vicenda continua a suscitare un ampio dibattito sul modo migliore per tutelare il benessere degli animali e il ruolo delle associazioni animaliste nella gestione di questi servizi vitali.

red

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