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ECONOMIA | 15 gennaio 2025, 10:01

Preccupazione di Rete Civica per 'ritardo nella gestione delle concessioni idroelettriche'

Il 14 gennaio, durante una seduta del Consiglio Regionale, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto all'interrogazione presentata dalla consigliera Chiara Minelli del gruppo politico PCP, riguardo la scadenza delle concessioni idroelettriche in Valle d'Aosta. Testolin ha rivelato che ben 29 concessioni, gestite dalla società CVA, scadranno fra quattro anni

Preccupazione di Rete Civica per 'ritardo nella gestione delle concessioni idroelettriche'

Queste concessioni, che si riferiscono a centrali idroelettriche con una potenza installata di oltre 900 MW e una produzione annua di più di due miliardi di KWh, rappresentano una risorsa fondamentale per l'economia regionale. Tuttavia, su di esse incombe un’incertezza notevole, accentuata dal grave ritardo con cui la Regione sta affrontando la questione.

Un elemento cruciale, emerso durante la discussione, riguarda la mancanza di un quadro normativo che regoli la scadenza delle concessioni. Mentre tutte le altre regioni e province autonome dell'arco alpino si sono già dotate di leggi regionali in materia, la Valle d'Aosta non ha ancora una legge specifica, e non ha nemmeno approvato la Norma di attuazione dello Statuto che consentirebbe la sua redazione. La situazione sembra paradossale, dato che la scadenza delle concessioni è ormai imminente.

"È dal 2019 che Rete Civica insiste sull'urgenza della Norma di attuazione", ha dichiarato la stessa associazione, sottolineando come il progetto di norma, solo a ottobre 2024, sia finalmente arrivato alla Presidenza del Consiglio, ma i tempi per la sua approvazione sono ancora incerti. La Norma di attuazione, una volta approvata, darà alla Regione la possibilità di legiferare in merito, ma, ad oggi, l'assenza di una cornice legislativa chiara per la gestione del rinnovo delle concessioni crea una forte instabilità.

Le altre regioni alpine hanno già previsto che i concessionari redigano un "Rapporto di fine concessione" almeno cinque anni prima della scadenza, per garantire una transizione regolare e preparare la procedura di riassegnazione. In Valle d'Aosta, invece, sebbene la CVA sia una società interamente controllata dalla Regione, non sono ancora stati impartiti i tempi e le modalità per la redazione di questo fondamentale rapporto. Nonostante il termine sia ormai prossimo, non sono stati avviati i necessari procedimenti.

Chiara Minelli

La situazione solleva inoltre dubbi sul futuro delle concessioni. La mancanza di un piano preciso riguardo la gestione delle concessioni future, e il rischio che esse possano finire in mani private, è motivo di preoccupazione. Durante la discussione, Testolin ha rivelato che, in merito alla futura legge regionale che dovrà disciplinare il rinnovo delle concessioni, l'amministrazione regionale non ha ancora preso una decisione chiara e non sono stati avviati gli approfondimenti necessari per garantire che queste risorse rimangano sotto il controllo pubblico, un aspetto considerato fondamentale da molti.

La situazione sta suscitando un crescente dibattito e preoccupazione, sia tra gli enti locali che tra la cittadinanza. Le risorse idroelettriche della regione sono vitali non solo per la produzione di energia, ma anche per il mantenimento dell’autonomia energetica della Valle d’Aosta e per la protezione dell’ambiente. L’incertezza che regna in merito alla gestione futura delle concessioni solleva legittimi timori riguardo la sostenibilità e l’efficienza di una delle risorse naturali più importanti della regione. In questo contesto, la necessità di un intervento tempestivo da parte della Regione appare più che mai urgente.

pi/red

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