La Valle d’Aosta torna protagonista della corsa rosa con due frazioni: venerdì 30 maggio è in programma la 19a tappa, Biella-Champoluc; sabato 31 maggio partenza da Verrès e arrivo in Piemonte, a Sestriere, con i primi 15 chilometri in territorio valdostano, per la 20 a tappa. Il Giro d’Italia si concluderà a Roma, domenica 1 giugno.
La tappa valdostana con arrivo a Champoluc sarà la seconda frazione alpina dopo quella con arrivo in Trentino da Piazzola sul Brenta a San Valentino di Brentonico, in programma martedì 27 maggio : misura 166 chilometri e propone poco meno di 5000 metri di dislivello positivo. In rapida successione i ciclisti scaleranno il Col Tzecore, il Col San Pantaléon, il Col de Joux prima del tratto finale che prevede l’ascesa ad Antagnod, la discesa su Champoluc e l’arrivo in centro al paese.
“È una tappa molto impegnativa – dice l’Assessore Giulio Grosjacques - che propone un tracciato che esalta la morfologia del territorio: salite ripide e lunghe in rapida successione con un finale inedito che prevede la salita di Antagnod, significativa anche a livello paesaggistico, e la picchiata su Champoluc dove il Giro arriverà per la prima volta nella storia. Proprio per la durezza della tappa, posizionata nella terza settimana e a due giorni della conclusione, potrebbe essere la frazione decisiva per decretare il vincitore del Giro d’Italia. Per la Valle d’Aosta si tratta di un progetto di continuità, iniziato lo scorso anno con la Grande partenza del Giro Next Gen, evento riservato ai migliori ciclisti Under 23 al mondo e che ci auguriamo possa proseguire in futuro. In un anno solare ricchissimo di Grandi eventi sportivi, le due frazioni del Giro rappresentano, insieme ai ritiri estivi delle squadre di club di Serie A e la Coppa del Mondo di Mountain Bike, l’eccellenza dell’offerta della Regione dopo un inverno caratterizzato dalle Coppe del Mondo di Sci Alpino, Sci Nordico, Sci Alpinismo giovanile e dal Campionato del Mondo long distance di Sci Alpinismo”.
“Il percorso scelto dagli uomini di RCS Sport – analizza Marco Albarello, referente dei Grandi eventi sportivi della Regione – rappresenta l’essenza e la tipicità delle salite della Valle d’Aosta che presentano uno sviluppo verticale inframmezzato da pochi chilometri di pianura. Sono le salite che hanno fatto la storia e reso un riferimento nel mondo il Giro ciclistico della Valle d’Aosta”.
Per la Valle d’Aosta si tratta del 24° arrivo o partenza di tappa del Giro d’Italia : 1952,1957,1958,1959,1960,1962,<wbr></wbr>1968,1970,1973,1978,1979,1985,<wbr></wbr>1987,1992,1995,1996,1997,2006,<wbr></wbr>2012,2015,2018,2019 e 2022.