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CRONACA | 11 gennaio 2025, 12:00

Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato a livello globale

WWF: è indispensabile che il 2025 sia un anno di azione per evitare che le temperature vadano fuori controllo

Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato a livello globale

Il 2024 è ufficialmente l’anno più caldo mai registrato a livello globale e, sebbene la situazione non sembri preoccupare abbastanza, la realtà è drammatica. I dati provenienti dai principali centri di ricerca internazionale, come Copernicus e NOAA/NASA, confermano che il superamento della soglia di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali non è più un evento lontano, ma una realtà a cui stiamo assistendo in tempo reale. Questo non è solo un dato statistico, ma un chiaro segnale di allarme. Il cambiamento climatico non è una minaccia che potremmo affrontare un giorno: è già qui, e sta devastando il nostro pianeta.

Gli eventi estremi sono ormai diventati la nuova normalità: incendi devastanti, alluvioni, ondate di calore, siccità. Un futuro in cui la vita umana e la natura sono costantemente minacciate da disastri ambientali. Eppure, nonostante l'evidenza dei fatti, ancora si parla troppo di parole e troppo poco di azioni concrete. La finestra per limitare l'aumento delle temperature si sta chiudendo velocemente e il tempo per rimediare sta per scadere. Se non agiamo subito, il superamento della soglia critica di 1,5°C potrebbe diventare inevitabile, e con esso l’aumento delle difficoltà e dei costi per tentare di riportare il mondo alla normalità.

Il WWF lancia un appello urgente: il 2025 deve essere l’anno della svolta. È indispensabile ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, investire massicciamente nelle energie rinnovabili, ripristinare gli ecosistemi e aumentare i finanziamenti per la protezione del clima e della natura. L’inerzia ha già portato al disastro, e ogni frazione di grado in più rappresenta una condanna per milioni di persone e per l'ambiente. Non possiamo più permetterci di ignorare l’emergenza. Ogni giorno di ritardo ci condanna a un futuro sempre più incerto e pericoloso.

Nel 2024, il mondo ha assistito a eventi catastrofici che hanno provocato morti, feriti, danni ingenti alle persone e alla natura. Le immagini di interi quartieri di Los Angeles ridotti in cenere dai roghi, alimentati da un mix mortale di alte temperature, siccità e venti impetuosi, sono un chiaro esempio delle potenziali conseguenze di un clima impazzito. E non si tratta solo della California. Anche in Italia, eventi estremi come ondate di calore, alluvioni e siccità stanno mettendo a dura prova la nostra sicurezza e la nostra capacità di adattamento.

Ma non è tutto. In Italia, il Piano di Adattamento al Cambiamento Climatico giace nei cassetti del Ministero dell'Ambiente dal dicembre 2023, senza che siano state attivate le strutture operative necessarie per implementarlo. Se le istituzioni non rispondono in modo tempestivo e concreto, il nostro Paese rischia di trovarsi a fronteggiare una crisi senza precedenti.

Il cambiamento climatico non è più una teoria, è una realtà quotidiana. L’allarme è suonato da tempo, ma il futuro che ci attende dipenderà dalle azioni che prenderemo ora. È fondamentale che nel 2025 si passi dalle parole ai fatti, con una risposta globale che possa davvero invertire la rotta prima che sia troppo tardi.

pi/red

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