Gentile Direttore,
in relazione all'articolo che ha pubblicato dal titolo "Il Casinò di Saint Vincent chiude il 2024 in crescita", non nutro alcun dubbio che alcune informazioni siano riservate, almeno nel tempo, perché quando viene pubblicato il bilancio si potranno ottenere, e tra queste, la quota di mercato tramite un modesto calcolo utilizzando gli eventuali risultati della concorrenza.
Personalmente troverei molto più interessante, non tanto per me, ma per un gestore, conoscere gli introiti dei singoli giochi da tavolo, al posto del totale. Questo per un motivo che trovo di primaria importanza: il trend del mercato, un valido supporto, tra l’altro, per rilevare l’adeguamento dell’offerta alla domanda.
Continuando a lamentare le modalità di comunicazione dei risultati annuali di tutti i casinò, e che, per Saint Vincent, riportano un totale di 73.295.714, formato da 40.509.678 per introiti slot e 32.786.678 derivanti da giochi da tavolo, non posso che constatare che dalle slot deriva il 55,27% e dai giochi da tavolo il 44,73%.
Ma il più interessante deriva dalla composizione dei proventi da giochi da tavolo. Nessuno chiede notizie ulteriori in ordine ai proventi netti di detti giochi e spero, con quanto precede, di aver stimolato qualcuno nel mio ragionamento. Nessuno sogna di curiosare sull’importo dei proventi aleatori, ma molti conoscono che dipendono dalla tipologia del gioco al quale fanno riferimento, costituendo un valido ed innegabile conforto al costo di produzione.
Tutti sono a conoscenza della rilevanza insita nel complesso della voce di bilancio, che solitamente è la prima ad essere cercata: il conto economico “ricavi della produzione” ed i suoi allegati.
Mi scuso per la dimostrazione di poco interesse a dati che, una volta letti, potrebbero finire la loro corsa nel dimenticatoio senza provocare, eventualmente, una o più considerazioni e/o apprezzamenti.
Grazie per l'attenzione.
Gentile Lettore,
grazie per le sue osservazioni che offrono un’interessante riflessione sulle dinamiche economiche legate alla casa da gioco e, più in generale, al settore dei casinò. Non possiamo che concordare sul fatto che, negli ultimi anni, si sia registrato un significativo incremento degli introiti complessivi, segno di una ripresa o di una nuova fase di sviluppo per le strutture del gioco d’azzardo. Tuttavia, come sottolinei giustamente, l’approccio al dato aggregato rischia di non rivelare abbastanza per una comprensione profonda del contesto economico e delle sue prospettive future.
Da un punto di vista economico-politico, è innegabile che l’informazione e la trasparenza siano determinanti per una gestione ottimale delle risorse e per l’indirizzo strategico delle politiche pubbliche. Mentre le informazioni aggregate possono servire per una panoramica generale, una disamina più dettagliata, come quella che proponi sugli introiti specifici dei giochi da tavolo, sarebbe senz'altro utile per comprendere meglio le evoluzioni della domanda e i comportamenti dei consumatori. Questo livello di dettaglio non solo sarebbe vantaggioso per i gestori nel calibrare l’offerta, ma permetterebbe anche ai decisori pubblici di orientare politiche fiscali e normative in maniera più mirata, rispondendo in modo più efficace alle dinamiche di mercato.
Al contempo, è importante considerare che una certa riservatezza su dati specifici può derivare da una necessità di proteggere la competitività del settore, soprattutto in un ambito dove la concorrenza tra le varie case da gioco può risultare molto forte. Nonostante ciò, la trasparenza sulle dinamiche di mercato resta fondamentale per garantire la fiducia degli operatori, degli investitori e, non da ultimo, dei consumatori.
Sulla questione dei ricavi derivanti dalle slot e dai giochi da tavolo, ritengo che sia significativo osservare il divario fra i due settori, ma sarebbe altrettanto interessante esplorare la composizione di questi ricavi, come accennato nel tuo intervento. La differenza di redditività tra le diverse tipologie di gioco è un tema che merita attenzione, non solo da un punto di vista economico ma anche politico, poiché potrebbe portare a scelte differenti in termini di regolamentazione e fiscalità.
Infine, il tuo appunto sulla modalità di comunicazione dei risultati e sull’interesse che suscitano è del tutto legittimo. È vero che la comunicazione dei risultati economici dovrebbe essere concepita in modo tale da stimolare una riflessione critica e da sollecitare una discussione informata, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra la cittadinanza. Il rischio, infatti, è che, come spesso accade con i dati economici, questi finiscano per rimanere nell’ombra, senza generare un dibattito che possa tradursi in azioni concrete di miglioramento del settore.
Spero che queste considerazioni possano stimolare ulteriori riflessioni sulla trasparenza, sulla gestione e sulle politiche che riguardano il mondo dei casinò e dei giochi da tavolo. pi.mi.