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Governo Valdostano | 02 gennaio 2025, 23:47

UniVdA: Università della Valle d'Aosta: Un'inaugurazione senza aula magna e con infiltrazioni d'acqua, è davvero accettabile?"

Il 19 dicembre 2024, durante la seduta consiliare, il gruppo Progetto Civico Progressista ha posto una questione fondamentale riguardo la nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta, recentemente inaugurata il 26 settembre

UniVdA: Università della Valle d'Aosta: Un'inaugurazione senza aula magna e con infiltrazioni d'acqua, è davvero accettabile?"

Con un'interrogazione, la Capogruppo Erika Guichardaz ha sollevato preoccupazioni circa la parziale fruibilità dell'edificio, che, nonostante il grande evento celebrativo, non risulta completamente operativo. In particolare, Guichardaz ha messo in evidenza che alcune aree non sono ancora accessibili, citando l'aula magna che, pur essendo un elemento centrale per le cerimonie ufficiali, non è stata utilizzata per le lauree, come accade normalmente in altri atenei. "Abbiamo aperto una sede senza che questa fosse totalmente fruibile, dopo vent'anni di attesa", ha dichiarato la Capogruppo, sottolineando la delusione per l'incompletezza della struttura.

Secondo le parole di Guichardaz, il ritardo nell'attivazione completa della struttura è inaccettabile, soprattutto considerando che l'attesa per questa sede è stata di vent'anni. Inoltre, la Capogruppo ha richiamato la questione delle infiltrazioni d'acqua che, a meno di un mese dall'inaugurazione, sono state riscontrate, con la possibilità che si ripetano in futuro. Questo elemento ha ulteriormente alimentato il malcontento, poiché dimostra che l'edificio non è stato completato come previsto.

A questa sollecitazione, l’Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto puntualizzando che la conferenza stampa del 26 settembre non aveva rappresentato un'inaugurazione ufficiale dell'ateneo, ma piuttosto un evento preliminare, con la partecipazione della ditta Adicom e dell’architetto Cucinella, che hanno mostrato le attrezzature tecnologiche innovative installate nella struttura. "L’aula magna è stata, sempre in quella data, aperta per consentire alla ditta Adicom di illustrare le attrezzature tecnologiche presenti che sono particolarmente innovative e richiedono un periodo di formazione e addestramento complesso per il loro pieno utilizzo", ha spiegato l'Assessore, cercando di giustificare la situazione.

Per quanto riguarda le cerimonie di laurea, il Direttore amministrativo dell’ateneo ha specificato che queste si sono svolte nelle aule didattiche, ampie e sufficienti a soddisfare le necessità degli studenti e dei loro familiari. Tuttavia, il punto critico sollevato dalle infiltrazioni d’acqua non è stato ignorato. L’Assessore ha rassicurato che la società Siv, incaricata dei lavori, sta monitorando la situazione e continuerà a intervenire con attività di manutenzione per prevenire ulteriori disagi. "Le infiltrazioni d’acqua, come già chiarito dalla società Siv, che ha seguito i lavori, saranno da monitorare in quanto l’edificio rappresenta un unicum composto da molti elementi tutti diversi tra loro e messi in opera in situ", ha aggiunto.

La stessa società ha indicato che, per l’aula magna, sono in corso verifiche sugli impianti e sulle dotazioni necessarie per il suo utilizzo in eventi esterni. Nonostante le rassicurazioni, la Capogruppo Guichardaz ha ribadito la sua insoddisfazione. Secondo lei, la decisione di non utilizzare l'aula magna per le lauree rappresenta un errore, dato che queste cerimonie sono momenti significativi per gli studenti, che meritano un'esperienza completa e simbolica. "Mi auguro che il Presidente, Presidente del Consiglio dell'Università della Valle d'Aosta, riveda con l'Università questa decisione", ha concluso Guichardaz, auspicando un cambio di rotta.

La discussione solleva una riflessione più ampia sul bilanciamento tra le aspettative e la realtà dei tempi di realizzazione delle infrastrutture. Sebbene l'inaugurazione della nuova sede fosse un traguardo atteso con entusiasmo da molti, le difficoltà tecniche e logistiche evidenziate non devono essere sottovalutate. Una riflessione sulla gestione e il completamento delle opere pubbliche diventa essenziale, per evitare che ritardi e problematiche emergano quando ormai è troppo tardi per porvi rimedio senza compromettere l’esperienza degli utenti.

Alla luce di questi eventi, non si può fare a meno di chiedersi: "è davvero sostenibile inaugurare una struttura di tale rilevanza senza assicurarsi che sia pienamente operativa?" La velocità con cui vengono realizzati questi progetti deve essere accompagnata dalla garanzia di un controllo qualità che tuteli gli interessi di chi dovrà fruire di tali spazi nel lungo termine. La risposta a questa domanda potrebbe tracciare un'importante linea di indirizzo per futuri interventi nelle nostre istituzioni.

pi.mi.

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