Una storia dolorosa, che non riguarda il Pronto soccorso di Aosta, spinge oggi un cittadino, Angelo Caterino, a lanciare un appello che sta riscuotendo sempre più adesioni. L'uomo, che ha perso il padre in un pronto soccorso fuori Valle a causa di un infarto miocardico non diagnosticato dai medici, ha avviato una petizione - Charge.org - per chiedere alle autorità sanitarie competenti di modificare le normative in vigore e consentire la presenza di almeno una persona accanto al paziente durante la permanenza al pronto soccorso.
Il padre del richiedente è deceduto in ospedale dopo aver combattuto con un infarto in corso da ben tre giorni. Secondo quanto riferito dall'uomo, i medici non hanno rilevato la gravità della condizione del padre e, nel momento più critico della sua vita, le è stato impedito di stare al suo fianco. Un’esperienza che ha avuto un impatto devastante, non solo sul piano emotivo, ma anche sulla consapevolezza di una pratica che, a suo parere, necessita di un cambiamento urgente.
La richiesta riguarda una problematica che coinvolge molti altri pazienti e famiglie. Nei pronto soccorso, i pazienti sono spesso lasciati soli, in attesa di cure urgenti, senza il supporto immediato di un familiare o di una persona di fiducia. Questo isolamento, secondo la petizione, può aggravare lo stress e l’ansia del paziente e, di riflesso, anche quella dei familiari, che restano fuori dalla struttura sanitaria senza poter offrire il loro supporto.
La scienza è dalla parte di chi chiede il cambiamento. Secondo un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, la presenza di un accompagnatore può migliorare il benessere psicologico del paziente, riducendo significativamente il livello di ansia e aumentando la percezione di sicurezza, anche nelle situazioni di emergenza. Questo potrebbe contribuire, non solo a una maggiore serenità per il paziente, ma anche a una gestione complessiva più efficace del caso.
La petizione, lanciata dall'uomo, ha già raccolto 56.389 firme e ha come obiettivo quello di raggiungere quota 75.000. Ogni firma è considerata una voce che si unisce alla richiesta di una maggiore umanità e comprensione nelle situazioni di emergenza. Con il supporto di chi ha già aderito, l’autore della petizione chiede alle autorità sanitarie di adottare normative che consentano la presenza di almeno una persona accanto al paziente in pronto soccorso, riconoscendo il valore del supporto emotivo che un familiare o un amico può offrire in quei momenti di massima difficoltà.
“Firma questa petizione per sostenere questa causa importante” è l’invito che viene rivolto a tutti coloro che si sentono coinvolti e desiderano contribuire al cambiamento. Ogni firma è considerata un passo verso una sanità più attenta al benessere psicologico del paziente e alla dignità della famiglia durante i momenti di emergenza. La petizione è aperta e chiunque può aderire con un semplice click, per dare forza a una causa che potrebbe salvare molte vite, non solo fisicamente, ma anche emotivamente.