Nell'ultima adunanza dell’anno del Consiglio Valle, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha sollevato preoccupazioni riguardo al cronoprogramma dei lavori al traforo del Monte Bianco, un tema di grande rilevanza per la regione.
L’occasione è stata un’interrogazione a risposta immediata, durante la quale il Capogruppo Stefano Aggravi ha chiesto aggiornamenti sulle tempistiche e sulle possibili ripercussioni legate alle chiusure dell’infrastruttura, che, secondo alcune voci, potrebbero durare più a lungo del previsto. Aggravi ha sottolineato come tali disagi rischiano di aggravare ulteriormente le difficoltà già note per gli operatori commerciali e turistici della Valle d’Aosta, oltre che per i numerosi automobilisti che transitano quotidianamente sul territorio.
“Le notizie che abbiamo sono piuttosto allarmanti – ha dichiarato Aggravi – Spero che si possa sapere qualcosa prima dell'apertura del prossimo cantiere perché le chiusure accentueranno le problematiche che già conosciamo, non solo per i nostri operatori commerciali e turistici, ma anche per tutti coloro che transitano sul nostro territorio.”
In risposta, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha confermato che, come previsto, il 16 dicembre il traforo è stato riaperto. Tuttavia, ha spiegato che, a soli pochi giorni di distanza dalla riapertura, non è possibile valutare con certezza gli effetti delle chiusure future sul proseguimento dei lavori. Testolin ha ricordato che l’attività svolta finora riguarda il primo dei due cantieri test, volti a verificare la situazione della volta del tunnel e a valutare le difficoltà connesse agli interventi di risanamento. Ad oggi, sono stati completati circa due terzi dei lavori previsti, ma sono emersi alcuni imprevisti, soprattutto nella fase di demolizione.
Il Presidente ha quindi annunciato che le conclusioni definitive saranno raggiunte solo al termine del secondo cantiere test, previsto per il prossimo autunno. “Le conclusioni saranno definite al termine del secondo cantiere test, previsto il prossimo autunno, mettendo a sistema l’esperienza dei due test con i risultati delle analisi commissionate dalle due Società, su input di Italia e Francia, al Politecnico di Torino e al Cetu di Lione. Solo a quel punto sarà possibile decidere la migliore metodologia per l’effettuazione dei lavori necessari sulla volta della galleria”, ha spiegato Testolin.
Aggravi, tuttavia, non ha nascosto la propria preoccupazione per le ricadute negative che queste incertezze potrebbero avere sul territorio. “Le notizie che abbiamo sono piuttosto allarmanti”, ha dichiarato, auspicando che, prima dell’apertura del prossimo cantiere, vengano fornite informazioni più precise, affinché possano essere minimizzate le difficoltà che potrebbero sorgere per il commercio, il turismo e la viabilità. La discussione ha messo in luce come la questione del traforo del Monte Bianco continui a essere un tema cruciale per la Valle d'Aosta, tanto dal punto di vista infrastrutturale quanto economico e sociale.