Nel 2025, il primo trimestre porterà con sé un ulteriore, ingiustificabile aumento della bolletta elettrica per il "cliente tipo" vulnerabile in Maggior Tutela: ben il 18,2%. Un dato che non solo suona come una condanna per le famiglie in difficoltà economica, ma che evidenzia ancora una volta il fallimento di politiche nazionali e locali incapaci di proteggere le fasce più deboli della nostra società. La Valle d'Aosta, regione dalle caratteristiche particolari, subisce una doppia penalizzazione: oltre all'aumento dei costi energetici, la questione degli “oneri di sistema” continua a gravare pesantemente sulle tasche degli utenti.
Questi oneri, introdotti con la delibera dell'ARERA nel 2017, sono stati una delle decisioni più controverse e dannose per il sistema energetico italiano. In modo retroattivo e senza giustificazione plausibile, le amministrazioni locali hanno visto imposte reali applicate impropriamente sulle bollette. Un sistema che non ha alcun reale beneficio per i cittadini, ma che ha contribuito ad alimentare i profitti delle grandi aziende di gestione e produzione dell'energia. Le bollette si sono trasformate in una sorta di tassa occulta che nessuno ha mai avuto il coraggio di contestare apertamente.
Sono passati ormai sette anni da quella fatidica delibera, e gli incassi sono stati faraonici. Eppure, il contribuente, che ha visto lievitare il peso di queste “gabelle”, ha il diritto di sapere con quale fine siano stati destinati questi fondi. Cosa è stato fatto concretamente con questi soldi? Chi ha beneficiato realmente di questo meccanismo? A queste domande, nessuno sembra dare una risposta chiara. L'assenza di trasparenza e di responsabilità politica ha creato un vuoto di fiducia che rischia di compromettere ulteriormente l’equilibrio sociale ed economico delle nostre comunità.
E se questo non bastasse, il prossimo anno ci troveremo di fronte a un’altra campagna elettorale che, come sempre, si concentrerà più sul consenso che sulla risoluzione dei veri problemi. La politica, sia a livello regionale che nazionale, farà finta di non vedere e di non sapere come giustificare il danno economico e sociale che la popolazione valdostana sta subendo. Mentre i cittadini si vedranno sbattuti in faccia un aumento delle tariffe energetiche, si troveranno immersi in promesse vuote e soluzioni temporanee, senza che nessuno abbia il coraggio di affrontare le vere cause del malessere: la gestione inefficace delle risorse e l’incapacità di proteggere le categorie più vulnerabili.
La Valle d'Aosta, con i suoi 135.000 utenti che già da anni stanno sopportando un sistema ingiusto, si troverà ad affrontare un nuovo anno di sofferenza. E la domanda che rimane senza risposta è: quanto ancora dovranno pagare i cittadini per colpe che non sono le loro? La politica regionale e nazionale, che continua a ignorare queste problematiche, sta facendo il gioco dei potenti, mentre i più deboli stanno pagando il prezzo della disorganizzazione e dell’indifferenza.
In un contesto di crisi economica e sociale, dove l’autonomia della regione dovrebbe essere la chiave di volta per garantire il benessere dei suoi cittadini, la situazione attuale è insostenibile. Il governo regionale e quello nazionale devono rispondere con urgenza e serietà. È ora di mettere fine a questo circolo vizioso di aumenti ingiustificati, che danneggiano l'economia e l'equità sociale. I valdostani meritano risposte concrete e azioni reali, non promesse vuote e demagogia.
Les valdôtains doivent méditer sur le comportement du gouvernement central.