Con questo gesto “ho voluto che tutti noi che siamo qui avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”. Lo ha detto stamane il Papa aprendo la Porta Santa del carcere romano di Rebibbia, l’unica porta santa speciale del Giubileo. Un desiderio che Francesco aveva espresso già nella bolla di indizione del Giubileo. A varcare la porta insieme al Pontefice anche Monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma e delegato per la diaconia della carità.
“Io ho voluto spalancare la porta, oggi qui. La prima l'ho fatta San Pietro, la seconda è vostra. È un bel gesto quello di spalancare, aprire le porte. Ma è più importante quello che significa: aprire il cuore”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa celebrata in occasione della Messa nella festa di Santo Stefano protomartire.
“Cuori aperti. E questo fa la fratellanza. I cuori chiusi, duri, non aiutano a vivere. La grazia del giubileo – ha aggiunto - è spalancare, e soprattutto aprire i cuori alla speranza. La speranza non delude mai. Pensate bene a questo perché nei momenti brutti uno pensa che tutto è finito, ma la speranza delude mai. A me piace pensare la speranza come l'ancora che è sulla riva e noi con la corda stiamo lì, sicuri, perché la nostra speranza è come l'ancora”.
“Non perdere la speranza, è questo il messaggio che voglio dare a tutti noi, io per primo: non perdere la speranza. La speranza non delude mai. A volte la corda è difficile. E ci fa male alle mani, ma sempre con la corda in mano, guardando la riva, l'ancora. Che ci porta avanti. Sempre c'è qualcosa di buono”.
Ricordate – ha concluso il Papa – “le porte spalancate. Soprattutto la porta del cuore. Quando il cuore diventa chiuso diventa duro come una pietra. Si dimentica della tenerezza. Anche nelle situazioni più difficili. Ognuno di noi ha la propria, penso a voi. Ma sempre cuore aperto. Fratelli, spalancate le porte del cuore. Ognuno sa come farlo. Abbiamo spalancato questa porta. Ma questo è un segnale della porta del nostro cuore. Vi auguro un grande Giubileo. Vi auguro molta pace, molta pace. E tutti i giorni prego per voi”.