Chez Nous - 25 dicembre 2024, 08:00

Retrouver la véritable magie de Noël

Che il Natale di quest’anno ci aiuti a ritrovare l’autentica magia di quel "Dio con noi", che ha preso forma nella povertà di Betlemme, e che ci ispiri a costruire un mondo di pace e di fraternità.

SANTUARIO FRANCESCANO DEL PRESEPE DI GRECCIO

Il Natale, con la sua luce brillante e il suo calore, è sempre stato un momento speciale, carico di significato profondo. Un tempo, in molte famiglie, i bambini scrivevano con trepidazione le loro lettere a Gesù Bambino, chiedendo doni che rappresentassero i loro sogni e desideri più innocenti. Oppure, in altre tradizioni, aspettavano con gioia l’arrivo di Santa Klaus, simbolo di generosità e di spirito natalizio. In entrambi i casi, il Natale era un’opportunità per celebrare la nascita di Gesù, il Dio che si fa uomo per portare pace e speranza al mondo.

Oggi, però, quell’atmosfera sembra essere svanita. I doni, in molti casi, sono diventati un atto di consumismo sfrenato, e la magia del Natale sembra essere stata oscurata dalle luci artificiali delle vetrine e dalle promozioni natalizie. In questo scenario, l'immagine di Babbo Natale ha preso il posto di Gesù Bambino, e persino i più piccoli non scrivono più lettere di attesa, ma si rifugiano nei social, cercando risposte in un mondo virtuale, distante dalla spiritualità che questo periodo rappresenta.

In un’epoca di laicismo sempre più diffuso e di consumismo sfrenato, si è perso, in parte, il valore cattolico del Natale, che un tempo veniva rispettato anche da chi non praticava la religione. Ma non è mai troppo tardi per riscoprire il vero significato di queste festività, che è ancora di grande attualità. Il Natale ci invita a camminare insieme verso la pace, la solidarietà e l’accoglienza. Questi sono valori che, nonostante il passare del tempo e le sfide del mondo moderno, rimangono eterni.

Papa Francesco, nella sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ci ricorda che "Il Natale è la festa della solidarietà, della vicinanza, dell'amore che nasce dal cielo e scende sulla terra". Un amore che non è solo quello dei doni materiali, ma soprattutto quello che si offre al prossimo, soprattutto ai più poveri, ai più bisognosi, a chi è solo e in difficoltà. Il vero spirito del Natale è quello di condividere, di essere fratelli e sorelle gli uni degli altri, superando le barriere della differenza sociale e culturale.

Un altro grande testimone del valore del Natale è San Francesco d'Assisi, che con il suo spirito semplice e puro ha dato vita al primo presepe, a Greccio, più di 800 anni fa. Il presepe di San Francesco non era solo una rappresentazione della Natività, ma un invito a vivere il Natale con semplicità, a riscoprire la bellezza della nascita di Gesù nel povero stallo di Betlemme. Per Francesco, il presepe era un’occasione per celebrare l’umiltà, la bellezza della gratuità e il dono dell’amore che si fa carne per l’umanità.

In questo periodo, spesso travolto dalla frenesia, ci sarebbe bisogno di fermarsi e riflettere. Il Vangelo di Luca ci parla della nascita di Gesù come di un "segno di grande gioia per tutto il popolo" (Lc 2,10). La gioia che ci porta Gesù non è una gioia effimera, ma una gioia che nasce dalla pace e dalla speranza che Lui ha portato nel mondo.

"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà" (Lc 2,14). Questo messaggio, che risuona dal cuore del Vangelo, è un richiamo che non può essere ignorato. In un mondo che spesso sembra aver dimenticato il valore del Natale, è nostro compito riscoprire la bellezza di questi principi, ricordando che la pace, la solidarietà e l’accoglienza sono valori che attraversano le frontiere della fede e che sono necessari per la costruzione di una società più giusta e fraterna.

C’è un aforisma di Albert Schweitzer che mi ha colipito perchéche racchiude perfettamente il messaggio natalizio: "Il Natale non è un momento né una stagione, ma uno stato d'animo. Essere pieni di pace e benevolenza, essere pieni di amore e di carità". È questo lo spirito che dovremmo riscoprire e coltivare, non solo nel giorno di Natale, ma ogni giorno dell’anno.

Se vogliamo che il Natale torni a essere davvero speciale, dobbiamo tornare a guardare a ciò che davvero conta: la bellezza dell’amore che si fa concreto, dei gesti di accoglienza e di solidarietà che possiamo compiere ogni giorno. Riscoprire il significato profondo di queste festività è il miglior dono che possiamo fare a noi stessi e agli altri.

Che il Natale di quest’anno ci aiuti a ritrovare l’autentica magia di quel "Dio con noi", che ha preso forma nella povertà di Betlemme, e che ci ispiri a costruire un mondo di pace e di fraternità.

piero.minuzzo@gmail.com