Di Angela Ambrogetti - VN

Si perché fino all'Anno Santo del 1975 la Porta Santa veniva semplicemente murata, e rimaneva grigia e inerte alla destra delle entrate principali della Basilica Vaticana. Il rito di apertura della Porta Santa prevedeva l’abbattimento del muro composto da centinaia di mattoni sovrapposti senza calce, con impresso lo stemma della Fabbrica di San Pietro, la datazione e il nome del Pontefice che aveva chiuso la porta. Dopo i tre simbolici colpi di martello inferti dal Papa sul lato anteriore del muro questo veniva “abbattuto” grazie alle abili manovre dei “Sanpietrini” che avevano preventivamente ingabbiato il muro su una speciale  struttura lignea a tale scopo preparata.

Proprio all'apertura dell' Anno Santo del 1975, nonostante la preparazione attenta e il sistema di carrucole per spostarla, alcuni calcinacci caddero su Papa Paolo VI, per fortuna senza recare danno. E così si decise di passare ad una vera e propria porta da aprire, anche se nel retro c'è ancora un muro che si abbatte quante tempo prima della cerimonia. Il simbolo del passaggio per la Porta Santa è semplice: il passaggio per chiedere la grazia del perdono.

Ma da quando esiste la Porta Santa a San Pietro?

Nel portico della basilica vaticana è murata l’iscrizione dell’indizione del primo Giubileo della storia, del 1300. Pochi decenni dopo la sequenza dei Giubilei venne ridotta a 50 anni da Clemente vi (1342-1352) e Urbano vi (1378-1389) la portò a 33 in riferimento agli anni della vita di Cristo, ma già con l’inizio del xv secolo si affermò la tradizione — tutt’ora in vigore — di celebrare il Giubileo ogni 25 anni, cadenza formalmente ratificata nel 1470 dal Papa Paolo II Barbo (1464-1471). Nel 1500 Alessandro vi Borgia (1492-1503) volle che le Porte Sante delle quattro basiliche venissero aperte contemporaneamente, riservando a sé l’apertura della Porta Santa di San Pietro da lui rinnovata.