Chez Nous - 17 dicembre 2024, 08:00

Nous sombrons

Aosta ha perso ben 47 posizioni nella categoria "ambiente e servizi". Aosta è scivolata di cinque posizioni in "ricchezza e consumi", un indicatore che tradisce la difficoltà economica che la città sta vivendo

Aosta crolla. È questo l’unico dato che emerge in maniera chiara e indiscutibile dalla recente classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. La Capitale della Valle d’Aosta, che considerata dal punto di vista statistico come una provincia, perde ben 13 posizioni rispetto all’anno precedente, piazzandosi al 17° posto su 107. Non è solo una questione di numeri, ma di come questi riflettano una realtà che sta diventando sempre più problematica. Se la qualità della vita continua a peggiorare, la responsabilità è tutta di una politica locale che, negli ultimi anni, ha mostrato di essere incapace di affrontare i reali bisogni dei cittadini. La città sta cedendo sotto il peso della disorganizzazione, della superficialità e di una miopia gestionale che si traduce in un progressivo inaridimento del tessuto sociale e urbano.

Lo possiamo osservare in molteplici aspetti della vita quotidiana. Aosta si trova a un passo dall’irreversibile decadimento, e i numeri lo testimoniano in modo lampante. Analizzando la classifica, salta subito all’occhio che la città perde posizioni in macrocategorie che riguardano direttamente la qualità dei servizi e della vita urbana. Aosta è scivolata di cinque posizioni in "ricchezza e consumi", un indicatore che tradisce la difficoltà economica che la città sta vivendo. La macrocategoria "affari e lavoro", pur registrando un guadagno di posizioni, non nasconde la realtà di una città che fatica a attrarre investimenti e che non riesce ad offrire adeguate opportunità occupazionali per i suoi giovani.

Ma sono altre le voci che dovrebbero suscitare preoccupazione, come la "giustizia e sicurezza", in cui Aosta si mantiene al 5° posto, ma con segnali di tensione legati alla sicurezza e alla gestione del territorio che non possono essere ignorati.

Eppure, è soprattutto nell’ambito dei servizi e dell’ambiente che il declino è più evidente. Aosta ha perso ben 47 posizioni nella categoria "ambiente e servizi". Non c’è da meravigliarsi, considerando la continua carenza di manutenzione delle strade, il disastro dei marciapiedi, il caos generato da parcheggi selvaggi e da una viabilità che non risponde più alle necessità della città. La gestione dei servizi pubblici è in grave difficoltà, e la mobilità in città è un vero e proprio incubo. Le amministrazioni locali hanno sempre ignorato le problematiche quotidiane dei cittadini, come la mancanza di rampe per disabili o l’assenza di percorsi pedonali sicuri. Non c’è un reale impegno nella risoluzione di questi problemi.

Al contrario, vengono prese decisioni che aggravano la situazione, come la soppressione dei parcheggi di avvicinamento al centro senza proporre alternative valide. L’unica soluzione sembra essere l’incremento delle zone blu, che non fanno altro che penalizzare chi già fatica a muoversi in città, aumentando il traffico e il malcontento.

La situazione è ancor più grave quando si guarda al controllo del territorio. Aosta è una città dove regna l’anarchia, con parcheggi selvaggi che invadono le strade e la mancanza di un’efficace gestione della viabilità. L’amministrazione sembra preoccupata solo di far cassa con le multe, ma nulla viene fatto per risolvere i veri problemi. Il centro cittadino è soffocato dal traffico, e le decisioni prese in merito alla mobilità non fanno altro che aggravare la situazione. La Giunta Nuti si concentra principalmente sull’aumento delle zone a pagamento, ma non pensa a come rendere la città più vivibile. C’è una totale assenza di visione su come rendere Aosta una città più accessibile, inclusiva e accogliente per tutti. La gestione del traffico, della mobilità e dei parcheggi è inefficace e disorganizzata.

Il controllo e la sicurezza del territorio sono altrettanto insufficienti. La città è invasa da fenomeni di parcheggio selvaggio, spesso sotto gli occhi delle forze dell’ordine che sembrano completamente assenti dalla gestione quotidiana della città. Aosta non ha una politica di gestione del territorio che tuteli la sicurezza dei cittadini e la qualità della vita urbana. Le zone blu sono l’unica risposta, ma sono evidentemente una misura punitiva piuttosto che una soluzione.

La sicurezza, che dovrebbe essere una priorità, è stata messa in secondo piano, e i cittadini si trovano ad affrontare una città sempre più caotica e disorganizzata, senza alcuna azione concreta da parte dell’amministrazione per risolvere i problemi.

Eppure, la Giunta Nuti sembra assorbita più dalla ricerca di consensi facili che dall’affrontare le difficoltà concrete della città. Non c’è una visione chiara di come migliorare Aosta, di come rilanciare la città e di come risolvere i problemi reali che i cittadini vivono ogni giorno. L’attuale amministrazione sembra più preoccupata di difendere la propria posizione che di fare i conti con la realtà.

Il fatto che le minoranze consiliari si limitino spesso a polemiche sterili non giustifica l’assenza di azioni concrete da parte della Giunta. Le critiche legittime della minoranza, purtroppo, si perdono spesso nel mare delle parole vuote e nella mancanza di una vera capacità di risposta da parte di chi dovrebbe governare.

Se la Giunta Nuti intende riproporsi alla guida della Capitale, dovrà seriamente riflettere sulla realtà che emerge dai numeri e dai problemi quotidiani dei cittadini. Non basta essere bravi a lanciarsi in slogan e promesse vuote. Aosta ha bisogno di una svolta, di un cambio di passo, di politiche più attente, concrete e, soprattutto, più vicine ai cittadini. Non si può continuare a crogiolarsi nel pensiero che le minoranze capaci solo di polemiche vuote e populiste.

La città ha bisogno di azioni, non di discorsi. E la Giunta Nuti, se davvero ha a cuore il futuro di Aosta, pensi ad una più efficiente comunicazione per informare compiutamente la comunità sulle cose che intenfe fare e come intende alleviare i disagi per i cittadini causati dai tananti lavori in corso. Le grandi opere sono benvenute la non devono causare problemi nella quotidianità dei cittadini. I disagi devono essere valutati e risolti prima de provocarli.


piero.minuzzo@gmail.com