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ECONOMIA | 14 dicembre 2024, 16:07

Intervista a Riccardo Jacquemod, portavoce del Forum Terzo Settore Valle d'Aosta, sul libro "L'etica efficace" di Vincenzo Linarello

In questa intervista, ci parla del significato e dell'importanza di questo manuale, che propone un modello innovativo di etica applicata alla realtà sociale ed economica, capace di generare cambiamenti positivi.

Riccardo Jacquemod

Riccardo Jacquemod

Riccardo Jacquemod, portavoce del Forum Terzo Settore della Valle d'Aosta, ha recentemente commentato il libro "L'etica efficace", scritto da Vincenzo Linarello, con la predazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso un testo che affronta temi di etica, giustizia sociale e riscatto in territori complessi, che è stato recentemente presentato al Circolo Valdostano della Stampa, presieduto dalla professoressa Maria Grazia Vacchina, nell'abito di un progetto per la promozione della legalità e della democrazia in Valle d'Aosta.

In questa intervista, ci parla del significato e dell'importanza di questo manuale, che propone un modello innovativo di etica applicata alla realtà sociale ed economica, capace di generare cambiamenti positivi. Riccardo, nel tuo commento al libro di Vincenzo Linarello, hai parlato di "un paradigma potente e innovativo dell'etica". Cosa intendi con questa affermazione?

"Il concetto di "etica efficace" descritto nel libro è davvero innovativo. Spesso l'etica viene vista come un insieme di principi astratti, ma Linarello la traduce in un approccio pratico, concreto, che non solo è capace di cambiare le persone, ma anche le comunità e le imprese. L’etica diventa uno strumento per rispondere alle sfide quotidiane, rendendo possibile il cambiamento, anche in contesti difficili. Un esempio chiaro è quello del Consorzio Goel in Calabria, dove un gruppo di persone è riuscito a riscattare un territorio fortemente segnato dalle infiltrazioni della ‘Ndrangheta, grazie a un modello di impresa che si fonde con i valori della solidarietà, della giustizia e del rispetto per le persone. Questo libro dimostra che etica ed economia non sono contrapposte, ma possono andare di pari passo per costruire un futuro più giusto".

Il consorzio Goel in Calabria ha avuto un ruolo fondamentale nel riscatto di un territorio dominato dalla 'Ndrangheta. Puoi parlarci di come questa esperienza può essere applicata in altri contesti, come quello della Valle d'Aosta?

"L’esperienza di Goel è un modello che dimostra come sia possibile lavorare in territori complessi e difficili, dove la criminalità organizzata ha un forte radicamento. La loro strategia di riscatto è passata attraverso un cambiamento profondo: non solo lottare contro la ‘Ndrangheta, ma anche lavorare per costruire una comunità alternativa, sana, basata su valori di giustizia sociale. Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, potremmo prendere esempio da Goel nella costruzione di una rete di solidarietà che favorisca l’inclusione sociale, il sostegno alle categorie più vulnerabili e lo sviluppo economico, senza dimenticare che tutto deve essere fatto rispettando i valori etici. Non dobbiamo pensare che questi principi siano validi solo in contesti di grande difficoltà; anche nelle nostre realtà possiamo applicare l'etica per promuovere il bene comune, migliorare la qualità della vita e sostenere l’imprenditoria locale in modo responsabile".

Nel libro, Linarello parla anche di come l’etica possa essere un motore per lo sviluppo economico. Qual è il ruolo di chi si impegna in cause sociali nell'aiutare a far crescere un territorio, senza trascurare le persone?

"Linarello ci mostra che un approccio etico non è solo un valore ideale, ma un vero e proprio motore di sviluppo. L'etica permette di creare imprese che non solo siano sostenibili economicamente, ma che abbiano un impatto positivo sulla comunità. Le persone non sono più viste come una risorsa da sfruttare, ma come soggetti che devono essere rispettati, sostenuti e valorizzati. In Valle d'Aosta, come nel resto d’Italia, possiamo sviluppare il nostro territorio attraverso una maggiore attenzione alle risorse umane, investendo nelle persone e nella loro formazione, e stimolando l’imprenditoria sociale. Se ogni attività economica riesce a far convivere l’aspetto profittevole con il rispetto dei diritti e delle necessità delle persone, otteniamo un circolo virtuoso che fa crescere il territorio in modo armonico e sostenibile".

Un altro tema che emerge dal libro è come la risposta alle minacce della ‘Ndrangheta sia stata affrontata tramite iniziative di coinvolgimento positivo della comunità, come le feste e le attività sociali. Come può questo approccio essere adattato in contesti non necessariamente segnati dalla criminalità organizzata?

"Questa è una delle intuizioni più significative di Linarello. Rispondere alla minaccia della criminalità non solo con la resistenza, ma creando spazi di partecipazione e di aggregazione positiva è un metodo che può essere utilizzato in vari contesti, non solo in quelli segnati dalla criminalità. Per esempio, in un contesto come la Valle d’Aosta, dove non abbiamo una grande infiltrazione mafiosa, possiamo comunque rispondere a problemi sociali come l’emarginazione, la solitudine e la disoccupazione creando occasioni di incontro, di confronto e di solidarietà. Le feste, le attività culturali, i momenti di socialità sono strumenti potenti per rafforzare il senso di comunità, promuovere la partecipazione e contrastare l’indifferenza e l’individualismo".

In che modo questa visione dell’etica può influenzare il lavoro di chi si occupa di politiche sociali e di solidarietà?

Riccardo Jacquemod: Chi si occupa di politiche sociali e di solidarietà deve essere consapevole che la risposta ai bisogni delle persone non passa solo attraverso l’assistenza, ma anche attraverso la costruzione di percorsi di inclusione e di empowerment. L’etica efficace, come la definisce Linarello, implica l’adozione di politiche che mettano al centro la dignità della persona e la giustizia sociale. Questo approccio deve orientare l’azione pubblica e privata, affinché ogni intervento sia orientato a favorire la crescita e la partecipazione attiva della comunità. In questo senso, il Forum Terzo Settore Valle d'Aosta cerca di promuovere questa visione, lavorando per sensibilizzare le istituzioni, le associazioni e i cittadini su temi che riguardano l’inclusione, la sostenibilità e il rispetto per le persone.

D: Quali sono, infine, le sfide più grandi che la Valle d'Aosta deve affrontare nel promuovere l’etica come motore di cambiamento sociale ed economico?

"La sfida principale in Valle d’Aosta è probabilmente la necessità di superare una certa resistenza al cambiamento, che può essere legata a un territorio che è stato tradizionalmente più orientato verso la conservazione che verso l'innovazione. Tuttavia, la consapevolezza che il nostro modello di sviluppo deve essere sostenibile, equo e inclusivo sta crescendo. È fondamentale sensibilizzare sempre di più i cittadini, le imprese e le istituzioni sull’importanza di un’etica che non sia solo un valore astratto, ma un vero e proprio strumento per migliorare la qualità della vita. La Valle d’Aosta ha enormi potenzialità, ma deve fare uno sforzo per integrare in modo strutturato l’etica nei suoi processi economici e sociali. Questa è una sfida che dobbiamo affrontare tutti insieme, con determinazione e coraggio".

Grazie Riccardo.

"Grazie a voi per l'opportunità di condividere questi temi così importanti. Spero che questo libro e la riflessione che ne deriva possano essere un punto di partenza per una trasformazione positiva in molti territori, inclusa la nostra amata Valle d’Aosta".

Da Sinistra: Stefania Sacchi pres. ACLI VdA; Manuela Sfondrini Direttrice GOEL;  Maria Grazia Vacchina pres. Circolo vald. Stampa e Segretaria reg. CA VdA capofila del progetto "Cittadini si dinventa"; Vesan Segretario generale Fondazione comunitaria VdA; Vincenzo Linarello pres. GOEL; Riccardo Jacquemod pres. Coop. La Sorgente; Roberto Grasso pres. Coop. Forrestgump; Silvia Squarzino resp. Coop. Enaip VdA alla presentazione di L'etica efficace

L'intervista con Riccardo Jacquemod evidenzia come l’etica, lungi dall’essere un concetto astratto o lontano dalla realtà quotidiana, possa e debba essere integrata nei processi economici e sociali per generare cambiamento. L'esperienza del Consorzio Goel in Calabria è un esempio tangibile di come sia possibile affrontare sfide difficili, come quelle legate alla criminalità organizzata, senza compromettere i valori fondamentali di giustizia e solidarietà. Questo approccio è tanto più rilevante oggi, quando la nostra società si trova ad affrontare la crescente disuguaglianza, la frammentazione sociale e i limiti di un modello economico che ha spesso posto il profitto sopra il benessere delle persone.

L’integrazione di etica ed economia non è solo una sfida, ma una vera e propria opportunità per costruire un futuro più sostenibile, equo e inclusivo. Promuovere politiche economiche che mettono al centro la dignità della persona e la comunità, investendo nel bene comune, non solo contribuisce alla crescita economica, ma genera una società più coesa, resiliente e giusta. L’etica non è un ostacolo al progresso economico, ma un alleato fondamentale per realizzare un sviluppo che sia davvero sostenibile e orientato al miglioramento della qualità della vita di tutti. In questo scenario, l’esperienza di Linarello e del suo libro L’etica efficace rappresenta una guida preziosa, in grado di ispirare imprese, politici e cittadini ad agire con maggiore consapevolezza, responsabilità e impegno sociale.

 

 

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