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Consiglio Valle Comuni | 10 dicembre 2024, 19:54

Conclusa la discussione generale sulle leggi di bilancio della Regione 2025-2027

Gli interventi dei Consiglieri Lucianaz, Di Marco, Ganis, Jordan, Minelli, Chatrian, Restano, Lavevaz

foto repertorio

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La discussione generale sulla legge di stabilità e sul bilancio di previsione della Regione per il triennio 2025-2027 si è conclusa nella seduta pomeridiana del Consiglio del 10 dicembre 2024.

La discussione generale

«Il programma di Legislatura era ricco di buone intenzioni che sono state disattese e il bilancio ne è la dimostrazione», ha affermato il Consigliere Diego Lucianaz (RV) sottolineando «le note stonate sul rafforzamento dell'autonomia valdostana, sempre meno tutelata in nome di un'Unione europea che legherebbe le mani alla Regione. Si prevedeva anche la stabilità di governo attraverso la riforma della legge elettorale che non è pervenuta, così come l'intervento sul regolamento del Consiglio. Da tempo chiedo senza esito che venga recepito il diritto, previsto dalla norma statale, di utilizzare anche in Consiglio la nostra lingua minoritaria. Sanità e ospedale sono una storia infinita come le liste di attesa, mentre aspettiamo ancora la telemedicina. Sul ripopolamento dei piccoli comuni di montagna, attraverso politiche fiscali e sostegno al commercio, tante belle parole a cui non sono seguiti i fatti. Aereo, treno, autostrada: qual è il peggior servizio che vogliamo scegliere? Il Governo ha individuato i problemi senza dare risposte concrete e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Preoccupante anche la politica di gestione dei rifiuti per cui, più differenzi e più ti tocca pagare, e viene proposta anche la riapertura della discarica di Pompiod con grossa preoccupazione di tutti e soprattutto di chi vive a 60 metri da quel sito. Gli effetti dell'elettrosmog restano un'incognita ma si prosegue con gli investimenti per il 5G senza nessun approfondimento a dispetto di quanto si vorrebbe fare in Commissione. Insomma, anche se il bilancio è grasso, ai valdostani tocca sempre più tirare la cinghia.»

«Questo bilancio è attento alla comunità, al territorio, alla sostenibilità e all'accessibilità - ha detto il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco -: quattro temi essenziali per il benessere e lo sviluppo della nostra regione. Al contempo si riserva ampio spazio alle questioni afferenti alla montagna e al vivere in montagna, che vengono affrontate con investimenti mirati in tutti i settori: interventi per tutelarla, in particolare, dai cambiamenti climatici e dai rischi idrogeologici, e per potenziarne l'attrattività sia in campo abitativo che turistico attraverso progetti per infrastrutture e servizi. Importante lo stanziamento per la sanità (cui va oltre il 23% del bilancio) allo scopo di tutelare in maniera sempre più efficace la salute dei valdostani, così come l'attenzione alle politiche sociali che svolgono un ruolo centrale per programmi rivolti ai soggetti più fragili. Esprimo poi soddisfazione per l'attivazione del servizio di notturno per le attività di emergenza e di elisoccorso, che ho da sempre sostenuto. L'agricoltura è al centro delle nostre preoccupazioni, cui vanno complessivamente più di 21 milioni di euro, destinati tra l'altro agli investimenti a fondo perduto per il sostegno delle aziende agricole valdostane. Importanti anche la predisposizione del Piano strategico per la cultura, finalizzato a valorizzare il nostro patrimonio artistico, e le misure per promuovere la mobilità sostenibile. Per noi, questo bilancio è appropriato a rispondere alle sfide dei prossimi anni. A chi ha avanzato dubbi sulla nostra posizione, evocando congetture prive di fondamento, replichiamo all'insegna della totale trasparenza e piena concordanza tra pensieri e azioni, con il nostro voto a favore.»

«Questo bilancio risponde alle esigenze della nostra comunità? - ha chiesto il Consigliere Christian Ganis (FI) -. In sanità si tamponano le emergenze senza dare risposte strutturate. È necessario potenziare il personale sanitario, la telemedicina, investire sulla medicina territoriale e attirare in Valle professionisti qualificati. Il commercio necessita di agevolazioni fiscali reali, sostengo agli esercizi di prossimità e valorizzazione concreta dei prodotti locali: la desertificazione commerciale è un grave problema e le soluzioni apportate fino ad oggi non sono state risolutive. Il lavoro è dignità: investiamo in formazione professionale, creiamo un vero ponte tra domanda e offerta, diamo sostegno a chi ha il coraggio di innovare. La famiglia è un pilastro della comunità ma i costi della vita sono ormai insostenibili - i valdostani devono scegliere se risparmiare o vivere dignitosamente - e la conciliazione lavoro-vita un miraggio. Abbiamo la possibilità di intervenire con i voucher e gli assegni flex. L'istruzione deve essere una priorità assoluta: la scuola non è solo un luogo di passaggio ma un trampolino verso il futuro. Nella gestione della fauna selvatica, quella del lupo in particolare, bisogna trovare un equilibrio tra biodiversità e difesa delle tradizioni agricole con un piano chiaro e attuabile. La congestione della mobilità stradale che interessa l'asse viario principale può essere risolta con l'introduzione di una vignetta autostradale a prezzo agevolato per i residenti. I soldi ci sono ma manca la volontà politica di spenderli.»

Il Consigliere Corrado Jordan (UV) ha definito il bilancio un «documento contabile completo ed esaustivo che affronta con serietà le tante problematiche presenti con un'impostazione che guarda al futuro senza fare voli pindarici. Con l'opportuna trasparenza che ci contraddistingue, evidenziamo che sono ancora tanti gli elementi di criticità su cui concentrare le nostre energie, occupandoci ad esempio del particolarismo valdostano, inteso come strumento di valorizzazione culturale, e del miglioramento dell'organizzazione del sistema scolastico e del rapporto con il mondo del lavoro. La sanità è colpita da molte difficoltà e il Governo, con molta onestà, ha indicato quali azioni si possono fare e quali al momento sono irrealizzabili, per fermare l'azione di demagogia che certo non aiuta la costruzione di cui c'è bisogno. La tutela del territorio deve proseguire in un'ottica di connessione integrando in maniera positiva ambiente ed economia. Gli investimenti sui trasporti miglioreranno la situazione attuale ma è necessario anche potenziare le direttrici come quella dell'attraversamento di Aosta e della zona del Pont-Suaz. In agricoltura occorre definire meglio gli strumenti pianificatori che si affiancano all'attuale sistema di contributi necessario, sostenere e interrogarsi sul futuro della zootecnia. Il turismo necessita di un'azione di forte integrazione. Si dovranno avviare importanti attività di informatizzazione e le dimensioni della nostra regione possono permetterci di fare un grande passo avanti. Infine, la natalità che non si può risolvere con azioni spot ma servono politiche di lungo periodo. C'è ancora margine per fare progredire la nostra Valle.»

Per la Consigliera Chiara Minelli (PCP), «in molte delle scelte che la maggioranza sta portando avanti, di sinistra è rimasto poco e il programma sul quale abbiamo lavorato convintamente a inizio Legislatura è ben diverso da quello varato due anni fa. Le "nuove valutazioni di opportunità" invocate dal Presidente Testolin quando è stato eletto al posto del Presidente Lavevaz hanno cambiato molte carte in tavola, per qualcuno che dovrebbe stare a sinistra è andata bene così: per noi no. La posizione sull'ospedale nel 2020, che teneva conto della componente di sinistra, è stata bellamente abbandonata; gli interventi previsti per il potenziamento della medicina territoriale, del personale sanitario, della telemedicina, dell'assistenza agli anziani e disabili a domicilio hanno preso direzioni diverse. Anche l'istruzione tecnico-professionale, su cui abbiamo competenza primaria, è al palo; carente l'impegno sulle palestre. Il marchio ombrello per la promozione turistica non esiste ancora; la legge quadro sullo sport non è mai arrivata in Consiglio; sulla questione del vallone di Cime Bianche, il Consiglio doveva assumere un ruolo centrale nelle decisioni, ma così non è stato e si sta procedendo altrove; della riapertura della ferrovia Aosta/Pré-Saint-Didier non c'è più traccia. Io non credo che questa sia una maggioranza che reca l'impronta della sinistra, di sicuro non di quella che gli elettori avevano votato sulla base di un programma, che in parte si rifletteva in quello di Legislatura. E questo bilancio, che non voteremo, come il Defr da cui deriva, ne è la dimostrazione concreta.»

«Sul piano politico, a seconda di chi lo legge, il bilancio potrà sembrare troppo autonomista/unionista o troppo progressista - ha osservato il Vicecapogruppo dell'UV, Albert Chatrian -. Quando si è in maggioranza bisogna trovare delle sintesi, vitali quanto, a volte, complicate. La prima è quella del nuovo ospedale e a breve ci sarà la pubblicazione della gara d'appalto. La seconda ha riguardato l'approvazione del secondo lotto dell'università; il terzo elemento su cui la maggioranza ha lavorato e fatto una scelta di campo in maniera incisiva è quello degli investimenti per la sostituzione degli impianti a fune in tanti comprensori sciistici. Con la quarta scelta strategica abbiamo voluto mettere a disposizione della comunità numerose risorse per il presidio del territorio e la tutela dell'ambiente. Il quinto elemento si è concentrato sullo sblocco dei lavori per il ripristino dell'aereostazione. Questa maggioranza accompagnerà poi il percorso di natura amministrativa per come gestire, un domani, la Casa da gioco. Il bilancio in discussione oggi favorisce anche il finanziamento di prestazioni pubbliche centrali nel campo della sanità, del sociale, dell'istruzione pubblica e della mobilità garantendo importanti servizi ai cittadini. Non è solo la Valle d'Aosta a trovarsi di fronte a un bivio: il cambiamento climatico, il lavoro, il futuro dei giovani richiedono approcci innovativi e abbiamo cercato soluzioni pratiche per dare risposte utili. Pensiamo che le scelte fatte in questa Legislatura, affrontate con un approccio moderno ma basato sulla nostra identità, daranno delle opportunità aggiuntive ai nostri cittadini.»

Il Consigliere Claudio Restano (RV) ha sottolineato che «il bilancio, come presentato dal relatore di maggioranza e dal Presidente, appare più un atto dovuto che politico: si punta solo a mantenere i conti in ordine, mentre i valdostani si aspettano una visione più ampia. Valorizzare l'identità, la partecipazione e il confronto sono obiettivi cruciali per noi, ma assenti in questo documento. Manca attenzione al lavoro, allo spopolamento della montagna e alla percezione di crescita. Questa regione deve crescere realmente: per raggiungere questo obiettivo servono delle forze politiche consapevoli dei loro ideali e delle necessità della popolazione. Serve un progetto politico complessivo, non un puzzle di scelte isolate. Noi chiediamo di preservare e promuovere l'autonomia culturale e linguistica della Valle e di valorizzare la particolarità politica della nostra regione, che accompagna anche il concetto di autonomia regionale. Noi invochiamo un salto di qualità, verso una nuova autonomia. Chiediamo l'integrazione tra le politiche turistiche e una nuova attenzione per il mondo allo sport: settori per i quali abbiamo proposto emendamenti per un fondo speciale dedicato alle agenzie di viaggio e contributi a favore di progetti sperimentali per lo sport, con iniziative per raccolta e analisi dati, tecnici, ciclismo e atletica leggera. Anche sulla sanità sembra di assistere a una resa: noi di RV non accettiamo questa rassegnazione. Crediamo di avere idee valide da mettere a confronto per affrontare e, soprattutto, prevenire i problemi. Siamo entrati con delicatezza negli argomenti, avanzando proposte concrete, e ci auguriamo che vengano valutate con la dovuta serietà.»

«Il bilancio dovrebbe essere la concretizzazione di un percorso di condivisione e di un dibattito politico che porta a una sintesi di tante posizioni per offrire le migliori opportunità alla comunità che siamo chiamati ad amministrare - ha premesso il Consigliere Erik Lavevaz (UV) -.  Invece, questo documento diventa sempre più un mero esercizio contabile. Il vero momento in cui si possono fare scelte strategiche importanti arriva con l'approvazione del primo assestamento: una anomalia che in qualche modo va risolta. La responsabilità non è da imputarsi all'amministrazione ma alla politica che deve cambiare marcia. Certo, la politica è fatta di consenso che muove certe scelte. In tutti gli ambiti pubblici vediamo decisioni prese con la volontà di far crescere una comunità e altre che, invece, riguardano intervenenti puntuali. In Valle d'Aosta il consenso si muove su dinamiche che hanno piccole dimensioni tali da far confondere, a volte, un intervento per pochi come un intervento per molti o per tutti. Su questo si basano le dinamiche della politica, ma credo che si dovrebbero fare delle scelte, anche impopolari, se necessarie alla crescita della comunità: la sommatoria di tanti piccoli interventi non per forza contribuisce allo sviluppo sociale. Abbiamo il compito difficilissimo di recuperare la fiducia dei valdostani, non di ottenerne il consenso e questo passa necessariamente attraverso delle riforme strutturali e recuperando la centralità del Consiglio inteso come luogo di condivisione e di partecipazione. Voterò questo bilancio - che è in linea con la maggioranza -, mosso dal senso di responsabilità più che da quello di condivisione, soprattutto del metodo.»

red.

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