Il 9 dicembre 2024, il Papa ha rilanciato una dura accusa contro la violenza e l'avidità che alimentano le guerre in un messaggio pubblicato sul suo account Twitter (@Pontifex), che è seguito da milioni di persone in tutto il mondo. In un momento di crescente tensione globale, Francesco ha puntato il dito contro le forze che, dietro le quinte, alimentano i conflitti armati per puro interesse economico, con un chiaro riferimento alle materie prime e ai profitti illeciti legati alla morte e alla distruzione.
“Tante guerre, scatenate dall’avidità di materie prime e di denaro, alimentano un’economia armata che esige instabilità e corruzione. Che scandalo e che ipocrisia: la gente viene uccisa mentre gli affari che provocano violenze e morte prosperano!” ha dichiarato il Pontefice, evidenziando l'inaccettabile contraddizione tra la sofferenza umana e il prosperare di affari di morte.
Questa denuncia non è una novità: già nel gennaio 2023, durante il suo viaggio in Repubblica Democratica del Congo, Papa Francesco aveva esposto le stesse accuse, condannando la violenza indiscriminata che sta devastando le popolazioni del Nord Kiwu e delle zone limitrofe, nell’est del Paese. In quella occasione, nella Nunziatura di Kinshasa, incontrò un gruppo di vittime delle violenze che, con le loro testimonianze strazianti, raccontavano massacri, stupri e omicidi perpetrati in un contesto di totale insicurezza.
Visibilmente commosso dalle parole delle vittime, il Papa lanciò un appello forte e deciso, esprimendo il suo disgusto per l’"insaziabile avidità" che alimenta i conflitti e sfrutta i più deboli. “Basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli con soldi sporchi di sangue!”, aveva dichiarato, un’accusa che ha fatto il giro del mondo. Francesco aveva quindi denunciato la complicità di forze interne ed esterne nel fomentare una guerra che non solo devasta il paese, ma arricchisce chi si fa scudo dietro il commercio illegale di risorse naturali e materie prime.
Oggi, il Papa rilancia questo appello, ricordando che le guerre non sono solo una questione geopolitica, ma anche economica. L’economia armata, che prospera sulla destabilizzazione e sulla corruzione, continua a mietere vittime, mentre le disuguaglianze aumentano e l’accumulo di denaro sembra giustificare qualsiasi mezzo, anche la morte di innocenti.
Il Pontefice ha scelto di utilizzare il canale virtuale di X per mettere in evidenza l'ipocrisia di un mondo che, se da un lato condanna la violenza, dall’altro ne trae vantaggio. Un mondo che, per soddisfare le proprie brame di potere e ricchezza, si macchia del sangue di chi lotta per la propria sopravvivenza. Con questo atto di denuncia, Papa Francesco ci invita a riflettere sulla responsabilità collettiva di ciascuno di noi nel costruire un mondo più giusto, dove la pace e la dignità umana prevalgano sui conflitti e sugli interessi economici che li alimentano.
In un periodo in cui le guerre sembrano non avere fine e la destabilizzazione globale è una realtà quotidiana, il Papa rinnova il suo appello alla pace, all’impegno per i più vulnerabili e contro la logica che trasforma il dolore in profitto. Una chiamata etica e morale che non può essere ignorata, che chiede a tutti noi di rivedere le nostre priorità e di lottare per un futuro di giustizia e solidarietà.