La mostra "UN SANTO NEL PRESEPE" rappresenta una delle iniziative più significative per la valorizzazione delle tradizioni locali della Valle d'Aosta. L'evento, che si svolge fino al al 14 dicembre 2024 presso il Seminario Maggiore di Aosta, giunge alla sua nona edizione, consolidando il suo ruolo come appuntamento culturale e educativo di grande importanza. La mostra di presepi, creata dagli studenti delle scuole valdostane, si distingue per la sua capacità di unire la manualità degli alunni alla conoscenza storica e culturale della Natività.
Questa iniziativa, che coinvolge direttamente le scuole e le famiglie, ha il merito di stimolare la creatività dei giovani attraverso la realizzazione di manufatti unici, ma anche di offrire loro l'opportunità di riflettere sul valore e sulla storia del presepe. Il presepe, infatti, non è solo un'opera d'arte religiosa, ma un simbolo universale di unione tra culture e popoli, che permette di esplorare i significati spirituali e culturali che attraversano secoli di tradizione. In questo contesto, la mostra diventa un'occasione per approfondire le origini del presepe, una tradizione che affonda le radici in un linguaggio comune, comprensibile da tutti, indipendentemente dalla provenienza.
Quest'anno, l'edizione si arricchisce di un tema particolarmente affascinante e significativo: "Conosciamo i santi patroni della Valle d'Aosta". Un'iniziativa che ha il pregio di far conoscere ai bambini e agli adulti la storia dei santi che hanno segnato la spiritualità e le tradizioni del territorio valdostano. I santi di ieri e di oggi, con il loro esempio di vita, sono un faro di insegnamenti morali e spirituali che possono diventare vere e proprie fondamenta per le nuove generazioni. Questo invito a riscoprire le radici culturali e religiose locali è un richiamo importante per i giovani, che, attraverso l’arte del presepe, possono entrare in contatto con i valori della comunità.
La mostra è anche un'importante occasione di coinvolgimento per le famiglie, che negli anni passati hanno partecipato numerose, visitando l'esposizione durante il tardo pomeriggio e la serata. Un momento di condivisione che va oltre la semplice visita, diventando un'opportunità di dialogo intergenerazionale tra genitori, nonni e bambini, uniti dalla scoperta delle tradizioni locali.
A completare l'offerta culturale, il programma prevede eventi e incontri che arricchiscono l’esperienza. L'incontro con la famiglia Cargiolli, previsto per il 10 dicembre, intitolato “Un bambino mi è stato donato”, rappresenta un altro importante momento di riflessione, arricchendo la mostra con testimonianze di vita vissuta e di profonda spiritualità. La possibilità di partecipare a una giuria popolare per premiare i presepi migliori stimola anche la partecipazione attiva dei visitatori, contribuendo a rendere la mostra un evento dinamico e coinvolgente.
Infine, l’iniziativa si conferma un esempio di come le tradizioni possano essere rivisitate in chiave educativa, offrendo un'importante opportunità di crescita culturale per le scuole e la comunità. La presenza di lavori realizzati dai giovani delle scuole valdostane consente infatti di riflettere su quanto la tradizione del presepe possa essere viva, capace di evolversi e adattarsi ai tempi moderni pur mantenendo intatti i suoi valori fondamentali. Una grande lezione di cultura, arte e spirito di comunità, che ci ricorda come la storia e la tradizione possano ancora oggi unire generazioni e popoli, in un linguaggio universale di pace e speranza.