La serata di ieri si tingeva di tensione e incertezza quando, poco dopo il tramonto, la Centrale Unica del Soccorso ha ricevuto una chiamata che avrebbe dato il via a un’operazione di soccorso in montagna, che si è svolta con un’incognita costante: l’incertezza del meteo e la difficoltà del terreno. La richiesta di aiuto proveniva da un punto lontano, un’area impervia vicino al bivacco Regondi, a Ollomont, dove due escursionisti, equipaggiati con sci, si trovavano in gravi difficoltà. La chiamata era arrivata alla Centrale operativa di Cagliari, che aveva immediatamente attivato il sistema di soccorso attraverso il telefono satellitare.
Il contatto via chat con i due escursionisti confermava la loro disperata situazione. La nebbia fitta e il nevischio rendevano il terreno ancor più insidioso, impedendo loro di proseguire verso il bivacco o di tornare indietro. La visibilità quasi nulla e la difficoltà del percorso non lasciavano alternative, e la necessità di un intervento immediato si faceva sempre più urgente.
In pochi minuti, la situazione si faceva più chiara grazie all’intervento del sindaco di Ollomont, che confermava le pessime condizioni meteorologiche nella zona. Dopo una rapida valutazione, si decideva di attivare un soccorso via terra. Partiva così una squadra composta da tre esperti del Soccorso Alpino Valdostano e tre soccorritori del Sagf, pronti a rischiare pur di portare in salvo i due escursionisti.
Le ore passavano, ma la situazione non sembrava migliorare. Poi, poco dopo le 23:00, una timida speranza si affacciava all'orizzonte. Un tecnico del Soccorso Alpino, che stava monitorando la situazione da una posizione privilegiata, riusciva ad intravedere in lontananza la luce fioca del rifugio Savoia, sulla sponda opposta della valle. Un segnale che la visibilità stava finalmente migliorando, seppur di poco. La decisione era ormai presa: l’elicottero SA1 sarebbe intervenuto, cercando di avvicinarsi alla zona della Conca di By.
Il tempo stringeva, l’oscurità incombeva e la neve non accennava a fermarsi. Ma la determinazione dei soccorritori non vacillava. E a pochi minuti prima delle 23:30, la missione dava finalmente esito positivo. I due escursionisti venivano individuati e tratti in salvo, sani e salvi. Non c'era bisogno di alcun intervento sanitario: la paura si scioglieva insieme alla neve che continuava a scendere sulla montagna. Ma in quella notte, un po’ più tardi, il buio sembrava più leggero, per loro e per chi aveva rischiato tutto per riportarli a casa.