CULTURA - 05 dicembre 2024, 13:16

Il Messager Valdôtain 2025: tra tradizione e innovazione, un almanacco che guarda al futuro della Valle d'Aosta

Dal 7 dicembre, in edicola, sarà disponibile la 114esima edizione del Messager Valdôtain, l'almanacco della Valle d'Aosta, che continua a rappresentare un punto di riferimento culturale e storico per la comunità valdostana

Come ha sottolineato il Presidente della Regione, Renzo Testolin, Le Messager Valdôtain è un racconto che abbraccia il passato, analizza il presente e guarda al futuro, mentre il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, lo ha definito una fonte di ricordi, approfondimenti e spunti di riflessione sulla vita valdostana, che continua a evolversi nel tempo.

Il Messager ha vissuto un significativo riposizionamento negli ultimi anni, un processo che, sebbene legato a una rivisitazione editoriale, ha portato un'inattesa vitalità. L'attuale redazione ha arricchito la pubblicazione con nuovi contenuti e punti di vista, continuando a mantenere viva la tradizione delle rubriche storiche. Alcune sezioni consolidate, come “Quelques Nouvelles” di Joseph-Gabriel Rivolin, che traccia gli eventi più significativi della storia valdostana, e “Les noms des familles valdôtaines” di Rivolin, continuano a restare fondamentali per la narrazione del passato. Altre rubriche, come quelle dedicate alla Storia della casa Savoia in Valle d'Aosta o alle comunità francofone e germanofone della Valle di Gressoney, restano ancorate alla tradizione, ma arricchite da nuove scoperte e letture.

Da sn: Alberto Bertin pres. Consiglio Valle; Enrico Mantrooset e Alberto Bich coordinatore della redazione; Renzo Testolin, pres. della Regione, e l'alpinista valdostano Marco Camandona conquistatore dei 14 ottomila.

Quest'edizione 2025 si distingue per un forte dinamismo. Tra le novità, spicca la presenza di articoli che esplorano aspetti meno noti della storia valdostana, in occasione degli 80 anni dell'autonomia regionale. Gli articoli di Andrea Désandré, Erik Rosset, Roberto Nicco e Elio Riccarand offrono letture inedite, come l'analisi dell'ingerenza inglese nella resistenza valdostana, o la decostruzione dei termini dello statuto, contribuendo a una riflessione profonda su quanto la comunità valdostana abbia davvero influenzato la propria autonomia.

Ricordi e riflessioni su figure della cultura e della storia recente della Valle d'Aosta arricchiscono ulteriormente le pagine dell'almanacco. L'articolo commemorativo per il trentennale della morte della storica Andrée Zanotto, curato da Joseph Perrin, si unisce al ricordo di altre figure significative, come Marco Gal e Lucio Bulgarelli, mentre le recenti scomparse di Denis Trento e Renato Barbagallo sono omaggiate attraverso i contributi di Erika David e Roberto Louvin. Anche la memoria di Sergio Canavese è celebrata con un articolo di Rino Girotto e Paolo Louvin.

Il Messager del 2025 non trascura neppure il presente. Tra le storie più recenti, spicca l'intervista al Presidente della Protezione Civile valdostana, Valerio Segor, in relazione agli eventi tragici del giugno 2024. Non mancano approfondimenti su realtà istituzionali come il Centre d'Études francoprovençales "René Willien", il Fondo Mafrica e l'Unione della Pressa Francofona, con articoli che celebrano anniversari importanti e riflettono sul ruolo di queste istituzioni nella vita culturale della Valle.

Il Messager 2025 si arricchisce anche di rubriche sportive, come quelle a cura di Davide Pellegrino e Matteo Giglio, che esplorano il mondo della montagna e degli sport popolari. Non mancano neppure storie di cronaca, con un'accurata selezione degli eventi che hanno segnato l'anno appena trascorso.

Marco Camandona

Una novità importante riguarda l’Agenda del Messager, che quest’anno è dedicata alle ricchezze archeologiche e materiali della Valle d'Aosta, iniziando con un focus sull'Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans. Un altro cambiamento significativo riguarda il calendario dell'edizione 2025, interamente dedicato alla figura di Marco Camandona e alla sua impresa sui 14 ottomila, un omaggio alla sua straordinaria carriera fotografica e al suo impegno nel mondo dell’alpinismo.

In conclusione, l’edizione del Messager Valdôtain di quest’anno si distingue per una nuova vitalità, che rinnova l’interesse per la storia e la cultura valdostana, pur mantenendo salda la tradizione. Il suo continuo riposizionamento ne fa non solo un testimone del passato, ma anche una guida per il futuro, in grado di stimolare riflessioni profonde sulla comunità valdostana.

pi/red