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Governo Valdostano | 02 dicembre 2024, 12:07

Accordi tra la diocesi di Aosta e la Regione Autonoma Valle d’Aosta per il restauro di beni culturali ecclesiastici

Accordi tra la diocesi di Aosta e la Regione Autonoma Valle d’Aosta per il restauro di beni culturali ecclesiastici

Accordi tra la diocesi di Aosta e la Regione Autonoma Valle d’Aosta per il restauro di beni culturali ecclesiastici

Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, e l’Assessore ai Beni e Attività Culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, Jean-Pierre Guichardaz, hanno comunicato l'approvazione di una serie di progetti di restauro destinati a edifici di culto e beni religiosi nella Regione autonoma Valle d'Aosta. Questo intervento si inserisce nel solco della legge regionale n. 27 del 10 maggio 1993, che prevede la concessione di contributi per il restauro e la conservazione del patrimonio edilizio artistico, storico e ambientale. Più in dettaglio, la legge riguarda anche il restauro di edifici di culto, e il Protocollo di Intesa siglato tra la Diocesi di Aosta e la Regione autonoma Valle d'Aosta, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1493 del 10 maggio 1999, ha dato vita a un'efficace collaborazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale di proprietà degli enti ecclesiastici locali.

Lo scorso 22 novembre, presso il Vescovado di Aosta, si è riunita la Commissione incaricata di esaminare i progetti di restauro, che sono stati presentati dall’Ufficio Beni Culturali e Edilizia di Culto della Diocesi per conto delle parrocchie proprietarie dei beni in questione. Le proposte sono state valutate come idonee e ammissibili, grazie al lavoro di istruttoria tecnica svolto dagli uffici regionali competenti, in particolare dal Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali.

I progetti approvati riguardano alcune delle realtà più significative del patrimonio religioso valdostano, a partire dalla Cappella di San Michele Arcangelo di Rhins, nel comune di Roisan, dove sarà eseguito un restauro conservativo e un risanamento complessivo della struttura, al fine di preservare la bellezza architettonica e le peculiarità artistiche di questo luogo di culto, che da secoli rappresenta un punto di riferimento per la comunità locale.

Inoltre, la Chiesa parrocchiale di San Remigio a Saint-Rhémy-en-Bosses vedrà il restauro della cappella a sinistra del coro, dove si trovano importanti opere d’arte sacra, tra cui un crocifisso d’arco trionfale in legno policromo risalente al XIV secolo, e due statue in legno, che raffigurano i santi Remigio e Bernardo, databili al XVIII secolo. Questi interventi mirano non solo alla conservazione delle strutture, ma anche al recupero delle opere d'arte che da sempre sono parte integrante della devozione religiosa della comunità.

Particolare attenzione è stata rivolta anche alla Cappella di San Germano di Grand Villa, nel comune di Verrayes, dove sono previsti lavori di restauro sia per la facciata che per il campanile, con l’obiettivo di mantenere inalterato il fascino di un edificio che rappresenta un'importante testimonianza storica e religiosa. Inoltre, la Cappella di Sant’Anna di La Saxe a Courmayeur, una delle più suggestive della regione, vedrà il restauro della sua facciata, un intervento essenziale per garantire la conservazione del suo valore architettonico.

Infine, i lavori di restauro delle decorazioni pittoriche della facciata della Cappella di San Germano di Grand Villa contribuiranno a mantenere il patrimonio artistico che caratterizza questa piccola, ma significativa chiesa di montagna.

Tutti questi interventi di restauro sono stati approvati nell’intento condiviso della Diocesi e della Regione di proteggere e valorizzare il patrimonio religioso che arricchisce e connota il territorio valdostano, un patrimonio che non solo ha una forte valenza estetica, ma che rappresenta anche un fondamentale legame con la storia, la cultura e la spiritualità della comunità locale. La salvaguardia di questi beni è un atto che va oltre la mera conservazione materiale, ma che mira a trasmettere alle future generazioni l’importanza di preservare un’eredità che costituisce il fondamento di molte delle tradizioni religiose e culturali locali.

Mons. Franco Lovignana, nel sottolineare il valore di questa iniziativa, ha dichiarato che la collaborazione tra Regione e Diocesi ha una forte valenza pedagogica, in quanto non solo contribuisce a restituire agli edifici e alle opere il loro splendore originale, ma anche a rafforzare la consapevolezza nelle comunità locali del valore che questi beni rappresentano. La volontà di restituire alle comunità, anche quelle più piccole, opere e luoghi di culto che sono stati testimoni di secoli di fede e cultura, è espressione di un desiderio profondo di coinvolgere la popolazione nel processo di custodia e valorizzazione del patrimonio ricevuto dalle generazioni precedenti.

Jean-Pierre Guichardaz, Assessore ai Beni e Attività Culturali, ha ricordato come i beni culturali di proprietà della Diocesi abbiano un ruolo centrale nel processo di sviluppo culturale e sociale della regione. Questi beni non sono solo oggetti da preservare, ma rappresentano valori fondamentali che costituiscono un legame inscindibile con la storia, la cultura e le radici della comunità valdostana. La protezione di questi beni, e in particolare di quelli di carattere religioso, è essenziale per la conservazione dell’identità territoriale e culturale della Valle d’Aosta.

L’impegno condiviso tra la Regione e la Diocesi per il restauro dei beni culturali non riguarda soltanto la conservazione fisica delle strutture, ma mira anche a garantire che questi tesori siano trasmessi alle future generazioni, affinché possano essere conosciuti, apprezzati e vissuti come un patrimonio comune da tutta la comunità. Concludendo, Guichardaz ha sottolineato che ogni intervento di restauro è, in fondo, un atto di amore per il territorio e per la storia, che permette di preservare la memoria collettiva e di costruire un ponte tra passato, presente e futuro.

pi.mi.

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