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ECONOMIA | 02 dicembre 2024, 08:00

Intervista a Stefano Aggravi sul futuro del casinò

Il Casinò de la Vallée può essere una risorsa importante per la nostra Regione, ma solo se gestito con lungimiranza, senza improvvisazioni e senza perdere tempo

Intervista a Stefano Aggravi sul futuro del casinò

Al consigliere regionale e capogruppo di Rassemblement Valdôtain, approfondiamo il suo punto di vista sulla situazione attuale del Casinò de la Vallée, alla luce delle recenti dichiarazioni di Pietro Conca. Con il consigliere, analizziamo i principali temi legati alla gestione della struttura e le possibili prospettive future. Consigliere Aggravi, ha letto l’intervista del dott. Pietro Conca, in cui si parla di un possibile rilancio del Casinò de la Vallée, ispirandosi alla fu SITAV. Cosa ne pensa?

“Sì, ho letto con interesse l'intervista e credo che sia giusto prendere in considerazione qualsiasi proposta che possa portare a un rilancio del Casinò de la Vallée. È un tema che merita sicuramente attenzione, soprattutto perché la nostra Regione sta affrontando una situazione complessa legata alla gestione e al futuro di questa realtà. Tuttavia, credo che prima di percorrere nuove strade, occorra riflettere attentamente sui dubbi e le criticità che sono stati sollevati.”

In IV Commissione, durante il passaggio di agosto, non si sono registrati grandi progressi. Qual è la sua valutazione sulla situazione attuale e sulle richieste di confronto che ha avanzato?
“Purtroppo, come ho avuto modo di dire anche in Commissione, non ci sono stati i progressi che mi aspettavo. Le mie richieste di un confronto concreto con le strutture regionali coinvolte e con i rappresentanti del Casinò de la Vallée sono rimaste inascoltate. Questo è un segnale che non solo la politica regionale, ma anche molti dei colleghi di Commissione, non sembrano dare la giusta importanza a un tema che è fondamentale per il nostro futuro economico. Purtroppo, in queste situazioni si percepisce un certo disinteresse e questo non può che rammaricare.”

Il dott. Conca ha sollevato dubbi riguardo alla mancanza di una direzione chiara per il Casinò. Condivide questa riflessione?
“Assolutamente sì. Credo che sia inutile cercare di trovare nuovi dirigenti o stilare piani industriali se non si è ancora deciso quale strada percorrere e soprattutto ‘come’ percorrerla. Per fare un parallelo, come ho già detto in Consiglio Valle, ‘la casa non si costruisce partendo dal tetto’. Prima di prendere qualsiasi decisione, è fondamentale stabilire una direzione strategica chiara e condivisa. Solo a quel punto potremo pensare a come rilanciare il Casinò in modo efficace.”

Cosa pensa, invece, del lavoro svolto da Ernst & Young e delle indicazioni emerse dallo studio, in particolare per quanto riguarda gli anni passati e le difficoltà incontrate dal Casinò?
“Lo studio di Ernst & Young è stato sicuramente utile, ma va tuttavia letto insieme al parere legale di Grimaldi Alliance richiesto dalla stessa Finaosta, perché altrimenti i dubbi sarebbero ancora di più riguardo alle possibili alternative proposte. Tuttavia, non possiamo ignorare il periodo che va dal 2003 al 2017, dove a fronte del miglior risultato di sempre si scivolò piano piano verso la crisi che ha portato al concordato preventivo. È importante riflettere su questi errori, capire cosa non ha funzionato e cercare di evitare di ripeterli. È solo con una presa di coscienza dei nostri fallimenti passati che possiamo costruire un futuro più solido e sostenibile per il Casinò. C’è poi un altro passaggio che non capisco…”

Quale?
“Nello studio E&Y si suggerisce che il socio pubblico debba ‘mantenere in capo a sè l’attività di definizione degli obiettivi, il controllo, la vigilanza e il monitoraggio sulle attività del concessionario, la validazione delle scelte/passaggi chiave con impatti sul Casinò/hotel al netto delle scelte di gestione operativa, che dovranno essere coerenti con le linee guida strategiche di indirizzo definite dal socio pubblico’. Concordo con quanto dice il dott. Conca, pare una impostazione come dire sovietica. Vero è che l’azionista pubblico dovrà adottare un modello che gli consenta di ben gestire l’attività di vigilanza sul gioco d’azzardo, la verifica sul rispetto della concessione, etc.. Ma mi chiedo perché per certe altre partecipate l’azionista debba guardare in silenzio e qui invece… Ai tempi in cui fui Assessore mi si criticava fortemente proprio per la scelta di volere essere prima di tutto l’azionista della Casinò de la Vallée, la gestione era onere e responsabilità del management. Con questa espressione che cosa si vuole intende?”

Il tempo scorre e la questione del Casinò rimane aperta. Quali sono le sue considerazioni sul futuro della struttura e le possibili soluzioni per rilanciarla?
“Il tempo è sicuramente un fattore cruciale. Oggi, purtroppo, non vedo un piano d’azione concreto e condiviso, e questo lascia molte domande senza risposta. Come si può trasformare il Casinò de la Vallée in una nuova opportunità per la nostra Regione? Come valorizzare il lavoro fatto finora, imparando dai nostri errori, senza commettere gli stessi sbagli? Queste sono domande che ancora non hanno risposta. È necessaria una visione chiara, una strategia che coinvolga tutti i soggetti interessati e che metta in campo azioni concrete. Se non si inizia a lavorare su questi aspetti, rischiamo di perdere un'occasione importante per il rilancio del nostro territorio.”

Consigliere Aggravi, pensa che la politica regionale possa finalmente intraprendere la giusta strada per il Casinò, o è ancora troppo presto per parlarne?
“Spero che si riesca finalmente a imboccare la strada giusta. Ma questo dipende dalla capacità di tutti noi, come politica regionale, di fare un passo indietro e avviare un confronto serio e concreto. Il Casinò de la Vallée può essere una risorsa importante per la nostra Regione, ma solo se gestito con lungimiranza, senza improvvisazioni e senza perdere tempo. Mi auguro che il futuro possa riservarci un progetto condiviso che valorizzi realmente questa struttura, con una direzione chiara e una visione sostenibile.”

In conclusione, quale messaggio vorrebbe dare ai cittadini valdostani riguardo a questa situazione?
“Il mio messaggio è chiaro: non possiamo permetterci di continuare a navigare a vista. La situazione del Casinò è una questione che riguarda tutti noi, e la politica regionale deve essere in grado di affrontarla con serietà e determinazione. I cittadini meritano di sapere quale sarà il futuro del Casinò, e per questo è fondamentale lavorare insieme per trovare soluzioni condivise. Solo con un impegno collettivo e una visione chiara possiamo davvero sperare di rilanciare il Casinò e, con esso, la nostra economia.”

Merci

Le parole del consigliere Aggravi evidenziano una realtà che, purtroppo, sembra essere ancora lontana dall'approdare a soluzioni concrete. In un periodo storico di grandi sfide economiche, è essenziale che le istituzioni valdostane riescano a trovare una visione condivisa e a dare risposte chiare a temi cruciali come quello del Casinò de la Vallée. Se la politica non saprà rispondere alle aspettative della comunità, rischieremo di trovarci di fronte a un'opportunità persa.

pi.mi.

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