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ECONOMIA | 30 novembre 2024, 10:03

Riuscito sciopero generale in Valle d'Aosta: forte appello per i diritti dei lavoratori

Molto significativa è stata la risposta nel settore dei servizi: il 60% di adesione nelle società di servizi, con un dato interessante proveniente dalla Cooperativa Leone Rosso, dove il 30% degli operatori ha partecipato

Wilma Gaillard (ds) e Ramoira Bizzotto

Wilma Gaillard (ds) e Ramoira Bizzotto

Lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil ha ottenuto un notevole successo anche in Valle d’Aosta, rispecchiando l’andamento positivo registrato a livello nazionale. Nonostante le difficoltà legate alle precettazioni in alcuni settori, l'adesione è stata alta in diverse realtà industriali e dei servizi, a testimonianza di un forte coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori. In particolare, nel settore dell’industria metalmeccanica, la partecipazione è stata significativa, con punte del 75% alla Cogne Acciai Speciali di Aosta, del 50% alla Grivel di Verrayes e all’Engineering di Pont-Saint-Martin. L’edilizia e l’industria alimentare hanno visto adesioni più contenute, ma comunque rilevanti, con il 30% di partecipazione. Più contenute le adesioni nel commercio e nel turismo, rispettivamente al 15% e al 20%, ma nonostante ciò l’impatto dello sciopero si è fatto sentire anche in questi settori.

Molto significativa è stata la risposta nel settore dei servizi: il 60% di adesione nelle società di servizi, con un dato interessante proveniente dalla Cooperativa Leone Rosso, dove il 30% degli operatori ha partecipato. Nel settore sanitario, l’adesione è stata totale per quanto riguarda l’ambulatorio di diabetologia, con sei infermieri su sei in sciopero, mentre nel centro di fisioterapia della Croix Noire tre fisioterapisti su sei hanno aderito alla protesta. Anche nelle Poste Italiane l’adesione si è attestata al 20%, mentre nei trasporti si è raggiunto un picco di partecipazione del 40%, con il Trasporto Pubblico Locale che ha visto punte dell’80%, nonostante la precettazione.

Vilma Gaillard (Cgil) e Ramira Bizzotto (Uil), segretarie generali regionali, hanno sottolineato l’importanza di questo sciopero come strumento di libertà e democrazia, necessario per contrastare una manovra di bilancio che, secondo le due sindacaliste, rischia di aumentare la povertà tra le lavoratrici e i lavoratori, con bonus che non risolvono i problemi strutturali e una carenza di investimenti nelle politiche industriali. Inoltre, hanno ribadito la necessità di un robusto rifinanziamento di scuola, sanità e welfare, servizi che sono essenziali per il benessere della società.

Gaillard e Bizzotto hanno inoltre voluto ribadire con forza il valore dello sciopero come diritto, non un lusso da mettere in discussione. Hanno esortato a non permettere che questo strumento venga sminuito, sottolineando che la difesa dei diritti dei lavoratori è una priorità che va oltre qualsiasi ideologia. “Lo sciopero è l’unico strumento per far sentire la propria voce e difendere diritti che sono stati conquistati nel passato grazie a dure lotte – hanno dichiarato le due sindacaliste – e deve rimanere sempre un atto pacifico, mai violento”.

Concludendo, Gaillard e Bizzotto hanno rimarcato la centralità del benessere di lavoratrici e lavoratori, cittadini, pensionati, giovani, donne e anziani come elemento fondamentale della loro azione sindacale, con un impegno che non si fermerà finché non verranno risolte le problematiche economiche e sociali che affliggono il Paese. Lo sciopero, dunque, non è solo un atto di protesta, ma un richiamo alla giustizia sociale, a un futuro più equo per tutti.

pi.mi.

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