Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
“Se trascura la dignità umana” la medicina “rischia di prestarsi agli interessi del mercato e dell’ideologia”, anziché “dedicarsi al bene della vita nascente, della vita sofferente, della vita indigente. Il medico esiste per sanare dal male: curare sempre! Nessuna vita va scartata” e la persona va curata “nella sua totalità, non solo una parte”, con “vicinanza, compassione e tenerezza”. Papa Francesco lo ricorda alla delegazione del Dipartimento di Odontoiatria dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", 80 persone ricevute questa mattina, 29 novembre 2024, in Sala Clementina, in occasione degli ottocento anni dalla fondazione dell’ateneo partenopeo, uno dei più antichi del mondo.
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Prendersi cura, con vicinanza, compassione e tenerezza
Il Papa ribadisce l’attualità della lezione di Ippocrate e Scribonio: “primum non nocere, secundum cavere, tertium sanare: anzitutto non nuocere, quindi prenditi cura, infine guarisci”. E chiarisce innanzitutto che con il “non nuocere” si tratta “di non aggiungere danni e sofferenze a quelli che il paziente già sta vivendo”.
Prenditi cura: questa è l’azione evangelica per eccellenza, quella del buon samaritano; ma va fatta con lo “stile di Dio”. Qual è lo stile di Dio? Vicinanza, compassione e tenerezza.
Dopo le punture, l’infermiere mi teneva la mano
Parole che Francesco collega alla sua esperienza personale di giovane malato, in Argentina…
Io ricordo quando, ventenne, mi hanno tolto parte del polmone che era ammalato. Sì, mi davano le medicine ma quello che mi dava più forza era la mano degli infermieri che, dopo aver fatto le punture, mi prendevano per mano… Questa tenerezza umana fa tanto bene! Prenditi cura
Nuove tecnologie in medicina, con deontologia
Infine “guarisci”, per il Pontefice è quello che porta il medico ad “assomigliare a Gesù, che guariva ogni sorta di malattie e di infermità tra la gente”. E cita il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Possiate essere contenti del bene fatto a chi è nella sofferenza”. E sottolinea che la tecnologia, in rapido sviluppo anche nella medicina, unendosi alla “saggezza classica”, non deve mai procedere senza deontologia.
Diversamente, si trascurerebbe la dignità umana, che è uguale per tutti! La medicina rischia di prestarsi agli interessi del mercato e dell’ideologia, anziché dedicarsi al bene della vita nascente, della vita sofferente, della vita indigente. Il medico esiste per sanare dal male: curare sempre! Nessuna vita va scartata. Curare sempre! “Ma questo non ce la farà…”. Accompagnalo fino alla fine
Sono i principi di “una scienza che sia sempre a servizio della persona”, per Papa Francesco, che ringrazia i medici napoletani “per la competenza e la costanza del vostro lavoro: dopo ottocento anni, continuate a fare scuola!”
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