Chez Nous - 27 novembre 2024, 08:00

Objectif pauvreté

L’indifferenza del governo Meloni-Salvini che non ascolta: l’incapacità di affrontare le vere sfide del Paese

Nel degli ultimi mesi, abbiamo assistito a un susseguirsi di interventi del governo centrale che, anziché rispondere alle reali necessità dei cittadini, sembrano solo preoccuparsi di mantenere una facciata di efficienza, senza affrontare le problematiche più gravi e urgenti. Tra questi interventi, uno dei più critici riguarda la gestione delle risorse destinate alla sanità e al welfare, temi che, più che mai, dovrebbero essere al centro dell'azione politica.

Il recente provvedimento che ha ridotto i fondi per le strutture sanitarie locali è un esempio lampante di come l’esecutivo stia scegliendo di ignorare le reali necessità dei cittadini. Mentre il sistema sanitario italiano si trova in difficoltà, con ospedali che lottano per far fronte alla crescente domanda di servizi, il governo non sembra voler intervenire con misure concrete e tempestive. La riduzione delle risorse destinate alla sanità pubblica non solo mette a rischio il diritto alla salute per i più deboli, ma denota una visione miope, priva di lungimiranza.

Le scelte politiche in tema di welfare, inoltre, sembrano privilegiare gli interessi di pochi, piuttosto che quello dell’intera collettività. Gli interventi mirati a sostenere le famiglie in difficoltà, i lavoratori precari e gli anziani sono stati lenti e insufficienti, mentre le promesse fatte durante la campagna elettorale si sono scontrate con una realtà ben diversa. È ormai evidente che il governo ha preferito concentrarsi su temi di facciata, mentre il Paese stava soffrendo sotto il peso di una crisi che avrebbe richiesto un intervento più deciso e tempestivo.

A peggiorare la situazione, ci sono le politiche fiscali del governo, che sembrano favorire gli evasori fiscali a discapito dei cittadini onesti, e in particolare dei ceti medi e dei pensionati. Mentre l'evasione fiscale in Italia continua a rappresentare un problema strutturale, con stime che parlano di oltre 100 miliardi di euro di gettito perso ogni anno, il governo sembra incapace di affrontare seriamente questo fenomeno. Al contrario, in alcuni casi, si è assistito a un'amnistia fiscale mascherata, con condoni che permettono agli evasori di sanare la loro posizione pagando somme esigue rispetto all'entità dei debiti accumulati, mentre i contribuenti onesti si ritrovano ad affrontare un carico fiscale sempre più insostenibile.

Questa politica fiscale, non solo iniqua ma anche inefficace, sta impoverendo ulteriormente i ceti medi, in particolare i pensionati, che si trovano ad affrontare una crescente erosione del loro potere d'acquisto. L'introduzione di misure come il blocco della rivalutazione delle pensioni o il loro aggiornamento insufficiente rispetto all'inflazione, ha avuto l'effetto di ridurre drasticamente la capacità di spesa delle persone più vulnerabili. Pensionati che, con il loro contributo al sistema, si aspettavano un riconoscimento delle loro difficoltà economiche, ma che invece sono stati abbandonati a se stessi. È paradossale che, mentre i pensionati si trovano a fare i conti con il rincaro delle bollette e l’aumento dei prezzi dei beni di consumo, gli evasori fiscali continuino a godere di un trattamento di favore che alimenta disuguaglianze e ingiustizie sociali.

Se davvero il governo centrale volesse rispondere alle vere esigenze del Paese, dovrebbe saper ascoltare la voce dei cittadini, delle associazioni, dei lavoratori e dei medici, e non continuare a fare orecchie da mercante di fronte ai problemi concreti. È necessaria una visione di lungo periodo, che guardi al benessere delle persone prima che agli equilibri politici, e che non lasci indietro nessuno.

Questa è l’ora di un cambiamento radicale, che metta al centro l’inclusione sociale, il diritto alla salute e il sostegno alle famiglie. Il governo ha la responsabilità storica di fare scelte giuste e coerenti con i bisogni reali del Paese, non con gli interessi di parte. Se non riuscirà a farlo, rischia di compromettere non solo la fiducia dei cittadini, ma anche la credibilità delle istituzioni stesse.

Les valdôtains doivent méditer sur le comportement du gouvernement central.

 

 

piero.minuzzo@gmail.com