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Zona Franca | 24 novembre 2024, 09:00

L'OPINIONE DI UN LETTORE: Alla Petite Patrie serve una leadership forte e capace

mentre la nostra autonomia dovrebbe essere il baluardo della nostra identità e dei nostri diritti, assistiamo impotenti all'imposizione di oneri e "gabelle" ingiustificabili, che vanno ben oltre le norme commerciali e che sono state introdotte senza alcuna legittimazione

L'OPINIONE DI UN LETTORE: Alla Petite Patrie serve una leadership forte e capace

Egregio Direttore,

ho letto con interesse e apprezzamento il suo Chez Nous "Petite Patrie oubliée", che affronta un tema quanto mai attuale e cruciale per la nostra comunità. Il titolo stesso evoca una sensazione di abbandono e di dimenticanza che risuona nelle nostre valli, dove la sensazione di essere "un piccolo popolo" sembra oggi più che mai tangibile. Tuttavia, vorrei sottolineare come, oltre alla giusta riflessione sulle difficoltà storiche e sociali della nostra Valle, non si possa trascurare ciò che è stato concretamente tolto alla nostra comunità, spesso in violazione delle normative statutarie che avrebbero dovuto tutelarci.

Ci troviamo infatti di fronte a un paradosso: mentre la nostra autonomia dovrebbe essere il baluardo della nostra identità e dei nostri diritti, assistiamo impotenti all'imposizione di oneri e "gabelle" ingiustificabili, che vanno ben oltre le norme commerciali e che sono state introdotte senza alcuna legittimazione. Gli "Oneri di Sistema", che sono comparsi nelle bollette delle utenze valdostane, rappresentano uno di questi abusi: importi arbitrari, privi di giustificazione e senza che sia stata avanzata alcuna rivendicazione o presa di posizione da parte delle istituzioni locali. Un fatto che, seppur non nuovo, continua a passare sotto silenzio, lasciandoci con un amaro senso di impotenza. Non possiamo non rilevare come anche gli enti pubblici abbiano dovuto fare i conti con queste imposizioni, che si riflettono negativamente sulla qualità dei servizi e sul benessere della ollettività.

In questo scenario, la domanda che sorge spontanea è: dove è finita la politica di tutela della nostra autonomia? Abbiamo assistito, ormai per troppo tempo, alla cessione di competenze vitali senza alcuna resistenza, come se le normative statutarie e le leggi a tutela dell'autonomia valdostana non fossero altro che parole vuote. I diritti che ci sono stati concessi con fatica e determinazione negli anni passati sembrano essere stati svuotati di significato, mentre le nostre risorse continuano a essere drenate senza una visione chiara del futuro. È difficile non pensare a quanto ciò comprometta non solo il presente, ma anche il futuro delle prossime generazioni, che erediteranno un territorio impoverito e privo di risorse.

In questo momento di difficoltà, avremmo bisogno di una leadership forte e capace, di un uomo o di una donna che sappiano guidare il nostro popolo verso un futuro di vero rinnovamento. Una persona in grado di fare tesoro dei principi di autonomia e giustizia, capace di difendere i nostri diritti e di condurre la Valle d'Aosta verso una maggiore indipendenza economica e politica, in modo che i nostri giovani non siano costretti a vivere all'ombra di scelte imposte dall'alto.

La nostra terra ha bisogno di una visione chiara, di una strategia che guardi al lungo periodo, e soprattutto, di una politica che non si limiti a fare da spettatore, ma che sappia prendere posizione quando necessario. Come ci ricorda il saggio motto di Émile Chanoux: "Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux : ils sont faits pour éclairer le monde. En général ce ne sont pas de grands peuples par le nombre : ils le sont parce qu’ils portent en eux la vérité et l’avenir." (Ci sono popoli che sono come torce: sono fatti per illuminare il mondo. In generale non sono grandi popoli per numero, lo sono perché portano in sé la verità e il futuro). È ora che la nostra Valle ritrovi quella verità e quel futuro, con la forza di chi sa che il proprio cammino è giusto, ma anche con la consapevolezza che la strada non è mai facile, e richiede coraggio, unità e determinazione.

Concludo auspicando che la nostra comunità possa finalmente rialzarsi e che i nostri rappresentanti sappiano fare fronte comune per garantire alle future generazioni una Valle d'Aosta più forte, più giusta e più autonoma.

Cordiali saluti

Renzo Pieropan

Caro Lettore Renzo,

la sua lettera ha colto nel segno, mettendo in luce un tema cruciale per il nostro territorio: la difesa dell’autonomia valdostana e la necessità di un impegno politico più incisivo e coerente con le aspettative della comunità. Concordo pienamente con quanto afferma riguardo alle "gabelle" e agli "Oneri di Sistema" che, senza alcuna legittimazione, continuano a gravare sulle bollette delle famiglie e degli enti pubblici. Un aspetto che non può passare inosservato e che richiede una presa di posizione forte, soprattutto da parte delle istituzioni locali.

È evidente che la Valle d'Aosta ha bisogno di una leadership che sappia rispondere alle sfide moderne con determinazione e chiarezza, difendendo i diritti acquisiti e promuovendo una visione che vada oltre l’immediato. Il richiamo al pensiero di Émilia Chanoux è quanto mai appropriato, poiché ci ricorda che i popoli che sanno difendere la propria identità e i propri valori sono quelli che, in definitiva, sono destinati a prosperare e a illuminare il cammino per le future generazioni.

La sua riflessione è una sollecitazione che non possiamo ignorare: la politica valdostana deve tornare a essere il motore di un cambiamento positivo, capace di tutelare davvero l'autonomia e il benessere di tutti i suoi cittadini.

Grazie per aver sollevato un tema così rilevante. La sua voce è un'importante testimonianza di quanto sia urgente tornare a ragionare sul futuro della nostra regione, in modo serio e responsabile. pi.mi.

red

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