ATTUALITÀ POLITICA - 24 novembre 2024, 08:00

Vergognatevi

Flop Albania, Meloni e Salvini nelle sabbie mobili della gestione migratoria. Per le loro politiche buttati milioni tolti talle nostre tasche e dalla sanità

così, dopo tanto blaterare, l’operazione Albania di Giorgia Meloni e Matteo Salvini si è arenata nel limbo delle promesse mai mantenute e degli accordi naufragati. L’ennesima débâcle della politica migratoria del governo di centrodestra si manifesta in modo clamoroso: i centri per migranti in Albania, fortemente voluti dalla presidente del Consiglio e dal suo alleato di ferro, stanno svuotandosi. Non solo le persone migranti stanno lasciando i centri, ma anche gli agenti di polizia e ora, a sorpresa, gli operatori sociali. In poche parole, il progetto che doveva risolvere la “crisi migratoria” si sta rivelando un clamoroso flop. E la ciliegina sulla torta? I dipendenti della cooperativa “Medihospes”, che si occupava della gestione dei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), stanno rientrando in Italia, con tanto di valigia e senza più alcuna intenzione di tornare a Schengjin e Gjader, le due località albanesi che ospitavano i centri.

Ma non finisce qui: l’ufficio del Viminale, dopo più di sei mesi dall’aggiudicazione della gara, non ha ancora firmato il contratto con la cooperativa che ha vinto l’appalto da oltre 133 milioni di euro. Una cifra a cui non corrisponde, per il momento, alcun risultato tangibile. E intanto Meloni e Salvini continuano a parlare di “rimodulazione” e non di fallimento. Ah, il linguaggio della politica quando c’è da nascondere la polvere sotto il tappeto!

A fronte di questa situazione, le dichiarazioni trionfalistiche della coppia Salvini-Meloni – che da mesi pontificano sulla capacità di contrastare i flussi migratori con metodi "decisi" e "risolutivi" – appaiono sempre più lontane dalla realtà. Come al solito, a fare le spese della propaganda ci sono le persone: migranti, operatori sociali e anche le forze dell’ordine, che vedono ridotto il loro contingente. Un piano che doveva prevedere quasi 300 unità di polizia a regime, ma che a oggi ha visto un dimezzamento drastico. Di fatto, l’operazione Albania ha dimostrato, per l'ennesima volta, la fragilità di un governo che ama ostentare sicurezza ma che, nei fatti, è incapace di portare a termine progetti anche quando ha il vento in poppa.

Nel frattempo, la Cassazione dovrà pronunciarsi sul 4 dicembre riguardo la possibilità di considerare l'Albania un "paese sicuro" per i migranti. Ma sarà troppo tardi. Il freddo invernale si fa sentire e gli sbarchi, che ormai sono ridotti, non offrono neanche l’illusione di nuovi trasferimenti da organizzare. Così, mentre il governo continua a raccontarci che tutto va secondo i piani, la realtà smentisce clamorosamente le dichiarazioni ufficiali. Tra parole vuote e promesse infrante, il governo Meloni non riesce nemmeno a gestire un'operazione così semplice sulla carta come quella di rimpatriare i migranti. Per non parlare poi del fatto che, nel frattempo, non sono nemmeno riusciti a garantire il funzionamento e la gestione dei centri che dovevano accogliere i migranti.

In tutto questo, Matteo Renzi, ex premier e ora leader di Italia Viva, non ha perso l’occasione per lanciarsi - a ragione - in un suo tipico commento velenoso sui social: “Non è che l’operazione Albania è andata male, è che l’Albania non aveva bisogno di un’operazione come quella… forse il governo avrebbe dovuto concentrarsi su qualcosa di più utile, come gestire l’immigrazione a casa nostra”. Sarà anche ironico, ma purtroppo c'è una verità che fa male: quando la politica si trasforma in un palcoscenico per spot elettorali e dichiarazioni urlate, a pagare il prezzo sono sempre i cittadini e chi, davvero, vive la realtà.

Insomma, tra promesse mai mantenute e risultati nulli, l’unica cosa che Meloni e Salvini stanno riuscendo a ottenere è una ridicola quanto dannosa figura da dilettanti allo sbaraglio a spese nostre. E con l’arrivo dell’inverno, che li costringerà a fare i conti con l’ennesimo fallimento, non sarà difficile immaginare nuove scuse, nuovi giri di parole, e magari anche qualche altro “tappo” per coprire l’imbarazzo.

Les valdôtains doivent méditer sur le comportement du gouvernement central.

piero.minuzzo@gmail.com