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ATTUALITÀ POLITICA | 23 novembre 2024, 20:22

Perché Papa Francesco non è mai andato a Parigi: Tra diplomazia, sfide interne e priorità globali

Papa Francesco sarà in Corsica il 15 dicembre, una giornata dedicata alla religiosità popolare. Previsto anche un incontro con il presidente francese Macron

Perché Papa Francesco non è mai andato a Parigi: Tra diplomazia, sfide interne e priorità globali

Francesco, nonostante abbia viaggiato in numerosi Paesi del mondo, non è mai stato a Parigi, una delle capitali più significative e storicamente rilevanti per la Chiesa Cattolica. Questo fatto potrebbe sembrare curioso, considerando il ruolo centrale che la Francia ha avuto nella storia del cristianesimo, ma non si tratta di una semplice curiosità geografica. Piuttosto, è un fatto che riflette anche le scelte, le priorità e le difficoltà che un Papa deve affrontare nel definire i suoi viaggi apostolici.

In un certo senso, la scelta di non visitare Parigi si inserisce nel più ampio contesto della politica internazionale e della diplomazia vaticana. La Francia, con il suo lungo passato di laicizzazione e tensioni con la Chiesa, è un Paese complesso. La sua laicità, consolidata nel corso dei decenni, ha creato una relazione a volte tesa con il Vaticano, soprattutto in un periodo storico in cui il Papa ha cercato di riformare la Chiesa e di avvicinarsi ai problemi globali più urgenti, come la povertà, la giustizia sociale, e le questioni ambientali. Non è un segreto che, sotto il pontificato di Francesco, il dialogo con le istituzioni francesi sia stato, per alcuni versi, meno fluido rispetto ad altri Paesi.

Va detto, tuttavia, che la Francia continua ad avere una posizione di rilievo nella Chiesa. La presenza di milioni di cattolici francesi, le numerose diocesi e la storia che lega il Paese al papato, dalla figura di San Luigi IX alle tante sfide della contemporaneità, resta fondamentale. Eppure, nel corso degli anni, le tensioni legate alla secolarizzazione, ai diritti civili e alle questioni legate alla Chiesa e alla politica hanno reso il rapporto tra la Francia e il Vaticano particolarmente complesso.

Nel caso di Papa Francesco, i suoi viaggi si sono concentrati su aree del mondo dove la sua presenza avrebbe avuto un impatto diretto su questioni urgenti. Il suo impegno per i rifugiati, la sua vicinanza ai Paesi dell’America Latina, il suo supporto alle minoranze religiose e il suo appello per la protezione dell’ambiente sono stati temi ricorrenti nei suoi viaggi. Parigi, da questo punto di vista, non sembrava al centro di questa visione globale, nonostante il suo peso politico e religioso.

Inoltre, la Francia ha ospitato alcuni eventi significativi per la Chiesa, come il Forum delle religioni a Parigi, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle principali fedi mondiali, ma il Papa ha scelto di non essere fisicamente presente. Un altro elemento che potrebbe aver influito sulla sua scelta è il contesto interno della Chiesa in Francia, con le problematiche legate agli scandali di abusi, le tensioni all’interno della gerarchia ecclesiastica e le problematiche legate alla secolarizzazione che non hanno trovato in Francesco una figura di riferimento univoca.

Tuttavia, questo non significa che Papa Francesco abbia ignorato completamente la Francia. Le sue parole hanno sempre dimostrato una grande attenzione alla sua cultura, alla sua tradizione cristiana e al suo popolo. Ma la visita fisica alla capitale, a Parigi, potrebbe essere vista come una questione più diplomatica che religiosa. Probabilmente, il Papa ha scelto di concentrarsi su Paesi e territori dove la sua presenza potesse realmente fare la differenza, soprattutto in contesti dove la Chiesa è chiamata a essere un faro di speranza e di giustizia sociale, come nel caso dell’Africa, del Medio Oriente e di alcune zone dell'Asia.

In conclusione, la mancanza di una visita di Papa Francesco a Parigi non è una mancanza di attenzione alla Francia o al suo popolo, ma riflette una scelta strategica che tiene conto di molteplici fattori, tra cui la situazione interna della Chiesa, le priorità globali e la necessità di evitare strumentalizzazioni politiche o diplomatiche. Una visita che potrebbe essere stata importante, ma che, a suo modo, si inserisce in un contesto più ampio di discernimento e di valutazione delle reali necessità del mondo cristiano e della società contemporanea.

pi.mi.

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