In questi giorni, la III Commissione consiliare della Valle d'Aosta sta discutendo un aggiornamento del volume IV del piano regionale dei rifiuti e uno studio commissionato dalla Regione all’ARPA riguardante la riorganizzazione delle discariche di inerti nel territorio valdostano.
Una delle principali novità riguarda la proposta di riapertura della discarica di Pompiod, con l’ipotesi di trasformarla in una discarica di inerti a gestione pubblica, destinata a ricevere esclusivamente rifiuti prodotti all’interno del territorio della Valle d'Aosta.
In una nota Aosta Aperta precisa che "l'Assessore Sapinet non ha fornito risposte esaustive in merito, omettendo inoltre di informare l’aula sulla recente richiesta di rinnovo dell’autorizzazione per la gestione della discarica da parte della società Ulisse 2007 srl, la stessa che gestiva il sito in passato. La richiesta riguarda il rinnovo per riprendere la 'coltivazione e l'abbancamento dei rifiuti', ovvero continuare a utilizzare il sito per lo smaltimento dei rifiuti".
Secondo Aosta Aperta Il rinnovo della concessione prevede l’accettazione di ben 68 tipologie di rifiuti, tra cui scorie non trattate, fanghi, residui di filtrazione e fanghi rossi derivanti dalla produzione di alluminio. Tra i punti controversi, il rinnovo include deroghe sui fattori escludenti e di attenzione, ritenendo valida la precedente autorizzazione. Inoltre, il progetto prevede tre anni di "coltivazione", durante i quali potrebbero essere conferiti anche rifiuti provenienti da fuori valle, contrariamente a quanto dichiarato inizialmente.
La discarica di Pompiod è stata al centro di numerosi interventi di messa in sicurezza negli anni, dopo che sono stati rinvenuti rifiuti non compatibili con quelli autorizzati. Due procedimenti giudiziari hanno evidenziato carenze nella documentazione progettuale e amministrativa, oltre a numerosi problemi tecnici riguardanti la barriera di confinamento, i sistemi di contenimento delle polveri e il monitoraggio delle acque sotterranee. Inoltre, il sito necessita di un controllo trentennale post-chiusura per garantire la sua bonifica e il recupero ambientale.
Di fronte a questi gravi problemi, Valle d'Aosta Aperta chiede di abbandonare l'idea del rinnovo e di concentrarsi invece sulla "riqualificazione dell’area della discarica di Pompiod", come suggerito nelle conclusioni della perizia della procura. L’obiettivo dovrebbe essere la bonifica del sito e la riforestazione dell'area per ripristinare il paesaggio, promuovendo così una soluzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.