Oggi, mercoledì 20 novembre 2024, alle ore 12.00, si svolgerà una manifestazione a Roma, in Piazza SS. Apostoli, per protestare contro la situazione critica che coinvolge medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie. L'evento è stato organizzato dalle sigle sindacali FEN, DIA e MOIL, che denunciano il progressivo deterioramento del Servizio Sanitario Nazionale e le difficoltà che i professionisti del settore stanno affrontando.
Le ragioni della protesta sono molteplici e legate a una serie di problematiche irrisolte nel panorama della sanità pubblica. Uno degli aspetti principali riguarda il finanziamento previsto per la sanità pubblica. Nonostante l'annuncio di 3,7 miliardi di euro destinati al settore, solo 1,3 miliardi arriveranno nel 2025, cifra che non basterà neanche per finanziare i rinnovi dei contratti del personale sanitario.
Un altro tema cruciale riguarda la depenalizzazione dell'atto medico e di altre professioni sanitarie, promossa inizialmente con buoni intenti, ma che si è rivelata inefficace. I risultati della Commissione D’Ippolito, che doveva occuparsi di questo tema, sono ancora incerti e non hanno portato ai cambiamenti sperati.
Inoltre, i professionisti della sanità lamentano il mancato sostegno alle indennità di specificità medica e sanitaria, con l’attesa di una defiscalizzazione al 15% che non si è concretizzata. Infermieri e altre professioni sanitarie ex legge 43, che avevano sperato in aumenti salariali, dovranno aspettare ancora anni per vedere una qualche forma di miglioramento economico.
La tanto attesa defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive si è rivelata una chimera, e molte aziende sanitarie si rifiutano di applicarla, creando ulteriore disuguaglianza tra i professionisti del settore. Inoltre, non c'è traccia di una contrattualizzazione per gli specializzandi di area medica e sanitaria, né di una retribuzione adeguata per gli specializzandi delle altre professioni sanitarie non mediche. Per molti, le aspettative di riconoscimento professionale sono state disattese.
Il sistema sembra privilegiare l’espansione della sanità privata, mentre i diritti dei sanitari rimangono ignorati. Un ulteriore punto di contestazione riguarda il fatto che i medici dell’emergenza-urgenza, gli infermieri e le professioni sanitarie assistenziali non sono stati ammessi ai benefici di legge per i lavori usuranti, ricevendo in cambio soltanto risorse dilazionate e insufficienti.
Non esistono inoltre misure concrete per valorizzare in maniera strutturale il lavoro degli infermieri e delle professioni sanitarie in base alla legge n. 43/2006, e la Finanziaria non prevede alcuna assunzione nel SSN, nonostante le 30.000 promesse fatte. Gli ospedali continuano ad essere luoghi di lavoro insicuri, con aggressioni e violenze ai danni degli operatori sanitari, ma senza alcuna misura effettiva da parte delle aziende per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro.
I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinati al settore sanitario sono ancora praticamente inesistenti, mentre i contratti dei dirigenti medici e sanitari rimangono vincolati alle rigidità della Pubblica Amministrazione, senza modifiche significative.
In vista della manifestazione, i sindacati ANAAO Assomed, CIMO e Nursing Up hanno organizzato una postazione mobile per la giornata di sciopero nazionale, che sarà attiva dalle ore 9 alle 15 circa presso la piastra dell’Ospedale U. Parini. La postazione sarà situata all'angolo tra i ricevitori e le emettitrici automatiche di pagamento/ricevute ticket sanitari e l’area riservata agli ambulatori. I rappresentanti sindacali delle sigle aderenti allo sciopero saranno presenti per rilasciare commenti e considerazioni riguardanti la protesta, con l’obiettivo di difendere e valorizzare la sanità pubblica.
Questa manifestazione si inserisce in un contesto di crescente insoddisfazione tra i professionisti sanitari, che chiedono un cambiamento immediato e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per garantire il corretto funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e il riconoscimento del lavoro svolto dai professionisti della salute.