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CRONACA | 18 novembre 2024, 13:54

Aosta: Regione Borgnalle zona franca per il parcheggio selvaggio

Marciapiedi i strisce pedonali impercorribili a cusa di atomezzi e corriri partcheggiati. Ma chi di dovere non controlla?

Zona franca per parcheggio selvaggio

Zona franca per parcheggio selvaggio

Se vi capita di passare da quella che una volta era la periferia est di Aosta, un tempo zona agricola, oggi nota come Regione Borgnalle, preparatevi a vivere una vera e propria esperienza surreale. Qui non si parla di un angolo di città, ma di una sorta di repubblica autonoma, un microcosmo dove la legge sembra non avere alcun peso. Parliamo di parcheggi selvaggi, marciapiedi invasi, strisce pedonali dimenticate. In una zona che, a guardarla da fuori, appare come un moderno agglomerato di edifici residenziali, direzionali e commerciali, si cela una realtà dove l'ordine e la civiltà sono andati in vacanza.

Benvenuti a Borgnalle, dove le regole del buon senso e del codice della strada sembrano non esistere. Qui, l'inciviltà è di casa e il rispetto per gli altri è un concetto che, evidentemente, non è mai stato ben compreso. È come se chi parcheggia sulle strisce pedonali o sui marciapiedi non sapesse che quelle aree non sono destinate alla sosta di automobili e camion, ma per lo più all'uso delle persone comuni: pedoni, anziani, famiglie con carrozzine, persone con disabilità. Eppure, da quando sono stati costruiti gli edifici e gli spazi commerciali, non sembra che nessuno si preoccupi più di rispettare neanche le basilari norme di civile convivenza.

Perché, in Regione Borgnalle, tutto è concesso. Sui marciapiedi? Parcheggiate pure. È una bella zona dove sostare, tanto chi cammina può sempre scendere dalla carreggiata, mica importa se per farlo deve rischiare di essere investito. E le strisce pedonali? Sono diventate più una suggestione che una realtà. Ma chi si preoccupa di fermarsi per far passare un pedone quando c'è posto per parcheggiare comodamente un furgone o una berlina in sosta "strategica"? È questo il rispetto per la vita cittadina che ci viene insegnato?

La situazione è talmente paradossale che sembra quasi che Borgnalle sia stata dichiarata una zona franca da ogni tipo di regolamentazione. Qui, sembra che vigili urbani e forze dell'ordine non abbiano il coraggio, o la volontà, di fare rispettare la legge. Sarà che, forse, gli agenti preferiscono evitare di "disturbare" chi abita e lavora in questa zona, per non rovinare l'atmosfera da far-west che la caratterizza. Ogni giorno, auto in riparazione, furgoni rotti, mezzi del soccorso stradale in sosta improvvisata invadono le strade senza che nessuno alzi un sopracciglio. Ma va bene così, no? In fondo, un bel parcheggio su una strada pubblica non ha mai fatto male a nessuno.

La scena quotidiana è questa: camion, furgoni, automobili parcheggiate ovunque, anche nei punti più impensabili. A chi importa se blocchiamo un passaggio pedonale? O se chi ha la carrozzina o una difficoltà di deambulazione non riesce a transitare? Non è che qualcuno ci faccia caso, d'altronde. La bellezza di vivere in una zona dove tutto è concesso è proprio questa: l'assenza di ogni forma di controllo. Anzi, possiamo azzardare a dire che in Regione Borgnalle, più che sanzioni, sembra che ci sia un premio per chi sa parcheggiare in modo più creativo. La più grande comodità? Non dover mai temere una multa.

Eppure, la domanda sorge spontanea: è davvero possibile che una zona urbana in continua espansione come Borgnalle possa essere abbandonata a sé stessa in questo modo? Come mai non ci sono controlli costanti? Che fine ha fatto la civiltà? Parliamo di un'area che, tra l'altro, ospita anche attività commerciali e artigianali, quindi di fatto una zona viva, che dovrebbe essere punto di riferimento per la comunità. Eppure, il caos regna sovrano, con la stessa sicurezza che avreste trovando un parcheggio in prima fila in un supermercato nel weekend.

In questa zona, la cultura della convivenza sembra non essere mai decollata. Se mai c'era la speranza che il "buon senso" potesse risolvere la situazione, possiamo ormai dire che è svanita nel nulla, insieme alla volontà di mettere in atto una regolamentazione efficace. Non importa quante auto occupano abusivamente gli spazi pubblici, quante persone siano costrette a fare slalom per superare veicoli in sosta irregolare. Nessuno si azzarda a fermare questa giostra di inciviltà.

Ecco, dunque, la realtà di Regione Borgnalle: un posto dove le leggi, quelle vere, non valgono. Dove la sosta selvaggia è la regola e il rispetto per il prossimo è un'utopia. Dunque, se vi capiterà di passare da queste parti, mettetevi comodi, e magari portatevi anche una fotocamera: perché, in fondo, la situazione è talmente surreale che sembra più un parco giochi per automobilisti disinvolti che una vera e propria area urbana. Ma tant'è: finché nessuno si preoccupa di fare rispettare la legge, la "zona franca" continuerà ad essere la perfetta definizione di Regione Borgnalle.

 

pi.mi.

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