Si tratta della presentazione dell'Atlante digitale del Patrimonio architettonico sottoutilizzato della Valle d'Aosta, un progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Courmayeur Mont Blanc e il Politecnico di Torino, con l'obiettivo di sensibilizzare e offrire soluzioni concrete per la rigenerazione degli edifici non adeguatamente utilizzati o addirittura abbandonati.
Questo Atlante digitale rappresenta una piattaforma online che raccoglie in modo dettagliato e interattivo tutte le informazioni relative agli edifici della regione che rientrano nella categoria di patrimonio edilizio sottoutilizzato. I dati sono stati raccolti e documentati attraverso una schedatura tecnica completa, arricchita da fotografie e video, al fine di mappare in modo preciso l’intero patrimonio edilizio esistente. L’iniziativa è il frutto di un lungo lavoro di ricerca iniziato nel 2021 dal Politecnico di Torino, in collaborazione con le amministrazioni comunali locali, ed è parte di un più ampio progetto di valorizzazione e rigenerazione degli spazi abbandonati della regione.
Il cuore del progetto risiede nella sua capacità di offrire una visione innovativa e interattiva di un patrimonio edilizio che, seppur ricco di valore storico e culturale, è spesso in uno stato di sottoutilizzo o degrado. L'Atlante digitale non è solo un mero strumento di catalogazione, ma diventa un importante punto di partenza per sviluppare strategie di recupero, riuso e valorizzazione sostenibile del territorio. Grazie a questa piattaforma, gli amministratori locali, i professionisti del settore, e i cittadini potranno esplorare e consultare facilmente le informazioni disponibili, facilitando così possibili interventi di riqualificazione e promozione.
Il progetto non si limita alla sola Valle d’Aosta, ma si inserisce in un contesto di ricerca più ampio che coinvolge anche altre aree del nostro paese. Durante l’evento sarà presentato un ulteriore approfondimento realizzato dall'Università IUAV di Venezia, che ha studiato una tematica analoga nel territorio delle Dolomiti UNESCO, esplorando possibili applicazioni pratiche dell'Atlante digitale anche in altri contesti montani e turistici.
L'aspetto più interessante di questa iniziativa è senza dubbio la sua capacità di integrare il patrimonio culturale con le necessità moderne di sviluppo sostenibile. Le aree montane, come quelle della Valle d'Aosta e delle Dolomiti, si trovano spesso ad affrontare problematiche legate all'isolamento, alla spopolamento e alla difficoltà di mantenere in vita edifici che un tempo erano vitali per le comunità locali. Con l’Atlante digitale, si apre la possibilità di non solo preservare la memoria storica, ma anche di trasformare questi luoghi in spazi funzionali per nuove generazioni, attraverso progetti di rigenerazione che rispettino il territorio e la sua storia.
La piattaforma è inoltre un chiaro esempio di come la tecnologia possa essere al servizio della valorizzazione del patrimonio. In un mondo sempre più digitale, il fatto che le informazioni siano disponibili in forma interattiva online rende la fruizione di questi dati estremamente accessibile, sia per gli specialisti del settore, sia per il grande pubblico. La digitalizzazione del patrimonio edilizio consente infatti di abbattere le barriere geografiche, offrendo a chiunque la possibilità di esplorare, studiare e proporre nuove idee per la rigenerazione dei luoghi.
Non si tratta solo di un'iniziativa di studio, ma anche di un’opportunità concreta per il territorio. L’evento culminerà con la presentazione della prossima fase del progetto, che prevede la sperimentazione di progetti pilota per testare sul campo le soluzion
In sintesi, questo progetto non solo offre un'opportunità di recupero per il patrimonio edilizio della Valle d’Aosta, ma rappresenta anche un modello che potrebbe essere replicato in altre regioni, promuovendo un approccio sostenibile e innovativo alla rigenerazione del patrimonio architettonico.
La digitalizzazione, unita alla ricerca e alla collaborazione tra enti pubblici, università e comunità locali, si conferma uno strumento fondamentale per affrontare le sfide legate al recupero e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Il futuro delle nostre città e dei nostri borghi passa inevitabilmente attraverso la capacità di rinnovarli, senza dimenticare le radici storiche che li rendono unici.