Chez Nous - 17 novembre 2024, 08:00

Meloni Salvini e crisi in arrivo

Il governo sembra più impegnato a discutere su chi avrà il potere di decidere sulle riforme, con una Meloni che fatica a tenere insieme la coalizione e un Salvini che preme per un’autonomia regionale che divide il paese anziché rafforzarlo

Il governo Meloni-Salvini sembra essere sull'orlo di una crisi, tra riforme incompiute, contraddizioni interne e l’incapacità di risolvere i problemi concreti che affliggono il paese. Le famiglie italiane sono sempre più in difficoltà, mentre le politiche economiche non sembrano portare a una vera soluzione. Da una parte, la promessa di crescita, dall’altra, il continuo indebolirsi del potere d’acquisto delle famiglie, che si ritrovano a fare i conti con un’inflazione crescente e una precarietà strutturale che non accenna a diminuire.

Nel mentre, il governo sembra più impegnato a discutere su chi avrà il potere di decidere sulle riforme, con una Meloni che fatica a tenere insieme la coalizione e un Salvini che preme per un’autonomia regionale che divide il paese anziché rafforzarlo. La tensione tra i due leader si è acuita dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha ridimensionato la portata del ddl Calderoli, una battaglia che Salvini ha subito preso a cuore, insistere sulla centralità dell’autonomia. Meloni, invece, è preoccupata che un’accelerazione su questo fronte possa minare l’alleanza e rendere ancora più instabile un governo che, nonostante la sua unità apparente, nasconde crepe sempre più evidenti.

Le contraddizioni nella gestione del governo emergono chiaramente nelle scelte economiche e nelle manovre fiscali. Mentre il premier ribadisce il suo impegno a sostenere le famiglie in difficoltà, con l’auspicio di un futuro prospero per l’Italia, la realtà è ben diversa. Le misure adottate, tra cui continui condoni fiscali, favoriscono gli evasori e mettono in ombra i cittadini che, invece, pagano le tasse in modo regolare. Gli sgravi e i condoni, che dovrebbero essere strumenti straordinari, stanno diventando quasi la norma. In questo scenario, è difficile non notare la schizofrenia del governo, che da un lato si preoccupa di riformare il sistema, dall'altro continua a premiare chi evade le imposte, creando un circolo vizioso che penalizza la stragrande maggioranza dei contribuenti onesti.

La riforma della giustizia, con la separazione delle carriere dei magistrati, è un altro campo minato in cui le divisioni all'interno della maggioranza rischiano di affondare l'intero progetto. Meloni, pur cercando di tenere insieme il fronte, sa che ogni passo falso potrebbe costarle il consenso, non solo all’interno della sua coalizione, ma anche tra gli elettori. D’altro canto, Salvini insiste, pronto a trasformare l’autonomia in un cavallo di battaglia personale, senza curarsi delle implicazioni che potrebbe avere per le regioni del Sud, e per il fragile equilibrio politico che regge la coalizione. Se il tema dell’autonomia non viene trattato con la dovuta cautela, potrebbe trasformarsi in una vera e propria spina nel fianco per Meloni, minando non solo la sua leadership, ma anche la stabilità del governo.

In mezzo a tutto questo, il premier appare indeciso, navigando tra le richieste di Salvini, le critiche interne e quelle provenienti dalle opposizioni. La sua priorità sembrerebbe quella di evitare una rottura con la Lega, ma al contempo cerca di conciliare le riforme per non fare scontenti i cittadini. Ma, se le famiglie italiane faticano ad arrivare a fine mese, è difficile vedere come le riforme costituzionali possano risultare urgenti. E se l’obiettivo è spingere per il referendum entro il 2026, il governo rischia di essere intrappolato in una spirale di promesse non mantenute, in cui ogni riforma diventa solo una foglia di fico per nascondere l’incapacità di affrontare i veri problemi economici e sociali.

La mancanza di una vera visione economica che risolva la crisi delle famiglie e le disuguaglianze strutturali, combinata con l’incapacità di dare una direzione chiara alle riforme, potrebbe risultare fatale per la stabilità dell’esecutivo. In un paese dove le disuguaglianze aumentano e l'evasione fiscale continua a crescere, il governo sembra più preoccupato di mettere a punto le proprie strategie di potere, piuttosto che intervenire concretamente sulle emergenze che i cittadini vivono ogni giorno. E così, mentre l’alleanza di governo si sgretola lentamente, cresce la sensazione che il conflitto tra Meloni e Salvini sia solo l’ennesima distrazione in un paese che ha bisogno di risposte concrete.

piero.minuzzo@gmail.com