Le iniziative promosse dall’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali e dall’Azienda Usl Valle d’Aosta sono state presentate oggi ad Aosta in occasione di una conferenza stampa cui hanno preso parte l’Assessore Carlo Marzi, la Dirigente biologa dell’Ausl Valle d’Aosta, Elisa Perri, la Direttrice dell’Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dell’Ausl Valle d’Aosta, Sandra Ganio, referenti tecnici del Piano regionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza (PRCAR), il Responsabile della Farmacia territoriale dell’Ausl Valle d’Aosta Jacopo Luboz e il Direttore generale ARPA Valle d’Aosta, Igor Rubbo.
In occasione della Giornata europea sulla consapevolezza degli antibiotici (European Antibiotic Awareness Day) di lunedì prossimo 18 novembre, promossa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle infezioni (ECDC), si intende sensibilizzare la popolazione e i professionisti sul corretto uso degli antibiotici e sui rischi connessi al fenomeno dell’antibiotico- resistenza, promuovendo la visione “One Health” che riconosce l’interdipendenza dell’ambito umano, veterinario e ambientale.
La Regione autonoma Valle d’Aosta ha adottato un Piano per contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PRCAR) che definisce le principali azioni da attuarsi negli anni 2024 e 2025 in attuazione delle indicazioni del Piano nazionale.
Esse sono orientate a una operatività congiunta tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti per migliorare la sorveglianza dell’antibiotico-resistenza e del consumo di antibiotici in ambito umano e veterinario. Si vogliono adottare strategie per l’uso corretto degli antibiotici, per sviluppare un monitoraggio ambientale degli antibiotici e dell’antibiotico-resistenza ed efficaci misure per la sorveglianza e prevenzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza e delle pratiche per la prevenzione delle zoonosi, nonché per avviare le correlate iniziative di comunicazione, informazione e formazione.
Tra le iniziative già intraprese e in programma a breve ci sono progetti che coinvolgono i giovani, la diffusione di materiale informativo nei presidi sanitari e negli ambulatori dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e dei veterinari, la pubblicazione di messaggi tramite i canali Social e un corso specifico per operatori sanitari.
In particolare, i referenti dell’ambito umano e veterinario hanno avviato un iter collaborativo con il mondo scolastico per far conoscere il fenomeno AMR a studenti, docenti e genitori. Sul fronte formativo, l’Azienda Usl, insieme all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e agli Ordini professionali, ha organizzato un importante evento formativo per celebrare la settimana dell’uso prudente degli antibiotici. L’evento si terrà il 23 novembre ed è rivolto a tutti gli operatori sanitari del settore pubblico e privato
“Gli antibiotici sono uno strumento essenziale per contrastare diversi tipi di infezione, -evidenzia l’Assessore Carlo Marzi- basti pensare che le operazioni chirurgiche, semplici o complesse, non potrebbero essere eseguite senza l’ausilio di questi farmaci. Per questo motivo, è necessario contrastarne un utilizzo eccessivo e inappropriato, che facilitando lo sviluppo di batteri “resistenti” ne limita l’efficacia, dando vita a problemi di salute pubblica a livello mondiale che le istituzioni devono fronteggiare attraverso azioni di prevenzione, sorveglianza e monitoraggio, nonché di formazione, informazione e ricerca”.
“Con il Piano regionale di contrasto all’antimicrobico resistenza, frutto della stretta collaborazione tra i Dipartimenti regionali sanità e salute e Ambiente con l’Azienda USL, l’ARPA e la sezione regionale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale – aggiunge l’Assessore Marzi - abbiamo costituito una apposita governance regionale che impegna trasversalmente tutti gli ambiti e i soggetti coinvolti nella programmazione di azioni di informazione e formazione, nell’ambito di una strategia comune multidisciplinare che vede la sanità umana integrarsi con gli aspetti legati all’ambiente e alla sanità animale”.
"Il consumo di antibiotici in medicina umana, appropriato e non - spiega Jacopo Luboz, Responsabile della Farmacia territoriale dell’Ausl Valle d’Aosta - è la prima causa dell’insorgenza e della diffusione delle resistenze batteriche. La Valle d’Aosta si colloca tra le regioni che, sul territorio, dove si concentra oltre l’85% del consumo totale, utilizzano meno antibiotici, facendo registrare un valore sensibilmente inferiore alla media nazionale (-17%) e in linea con quella europea. Le informazioni ricavate dai dati di consumo consentono di calibrare interventi formativi, informativi e analitici utili a ridurre l’inappropriatezza prescrittiva. Tali proposte, oltre alla validità tecnica dei contenuti inerenti l’antibiotico terapia, dovranno pragmaticamente perseguire un miglioramento del contesto nel quale il medico opera le sue scelte prescrittive e tenere conto delle opportunità offerte dai test diagnostici rapidi. Questi ultimi consentono di riconoscere la natura di alcune infezioni respiratorie, su tutte le faringiti, e di evitare l’uso improprio di antibiotici laddove la causa sia virale".
Secondo Elisa Perri, Dirigente biologo dell’Ausl Valle d’Aosta, referente del Programma 10 del Piano regionale di prevenzione "anche sul fronte dell'antimicrobico resistenza, l'Ospedale regionale è sorvegliato da tutti i punti di vista secondo tutti gli indicatori richiesti, e partecipa anche a tutti gli studi di sorveglianza proposti dal Ministero della Salute e coordinati dall’ISS. Tra i vari studi di prevalenza delle infezioni ospedaliere uno dei più rappresentativi è il trend di andamento annuale. Il nostro è considerato molto buono e con una percentuale di risultato pari al 4%, valore più basso rispetto a quello rilevato nelle altre regioni e quindi nettamente inferiore alla media nazionale. Dall’entrata in vigore del PNCAR 2022-2025 sono state comunque potenziate le attività di prevenzione, rafforzando il concetto 'One Health', creando una sinergia ancora più forte con gli ambiti animale e ambiente. Alcune delle attività che sono in fase di sviluppo riguardano la prevenzione delle infezioni attraverso la formazione, comunicazione e studi sinergici tra i laboratori per avviare nuove indagini epidemiologiche su campioni umani, animali e ambientali".
“Anche se in Valle d’Aosta non vi sono allevamenti intensivi, dove si utilizzano routinariamente mangimi medicati, - spiega Sandra Ganio, Direttore dell’Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche dell’Ausl Valle d’Aosta - sono state intraprese azioni per un utilizzo più consapevole e motivato del farmaco: infatti negli anni si è passati dalle 3,37 DDDit per allevamento (unità di misura del consumo di principio attivo) del 2021 alle 1,59 DDDit del 2023, mentre il valore soglia nazionale è di 3 DDDit per allevamento. Pertanto, nell’ambito dell’allevamento abbiamo raggiunto notevoli obiettivi, mentre devono essere ancora svolte molte attività nel settore degli animali da compagnia, che sono presenti in quasi tutte le nostre famiglie e sono soggetti anch’essi a malattie batteriche. Come per la medicina umana, l’antibiotico deve essere usato solo se prescritto dal medico veterinario. Devono essere seguiti attentamente la posologia e la durata del trattamento e devono essere utilizzati antibiotici ad ampio spettro e non farmaci ad uso umano a meno che non vi siano analisi specifiche, antibiogrammi, che forniscano al veterinario indicazioni diverse”.
“La resistenza antimicrobica rappresenta una delle principali problematiche sanitarie e di salute pubblica, se non la principale tra quelle emergenti – spiega Igor Rubbo, Direttore Generale ARPA Valle d’Aosta - è essenziale potenziare le reti di monitoraggio ambientale per individuare le azioni di contenimento e prevenzione dello smaltimento di sostanze antibiotiche nell’ambiente. L’ARPA può svolgere un ruolo fondamentale. L’utilizzo massivo di antibiotici, infatti, non causa solo lo sviluppo e la persistenza in ambiente di batteri resistenti e di geni di resistenza, ma anche il rilascio di notevoli quantitativi dei diversi famarci antibiotici. Le sostanze primarie introdotte nell’organismo umano e i loro eventuali metaboliti raggiungono le acque reflue urbane e gli impianti di depurazione delle acque, da dove, generalmente, non sono totalmente rimossi. Antibiotici e loro metaboliti vengono quindi immessi nei corsi d’acqua, nei laghi o nel mare tramite le acque trattate oppure nei suoli. Lo studio ed il monitoraggio delle matrici ambientali, acqua, suolo e aria, consente di comprendere quindi la diffusione qualitativa e quantitativa della presenza dei farmaci antibiotici e della resistenza antimicrobica, nonché – anche in ottica predittiva – quali possono essere gli effetti sulla salute umana e animale.”
Secondo Riccardo Orusa, Direttore S.C. Valle d’Aosta CERMAS IZS-PLV, “La One Health mira alla prevenzione e gestione delle zoonosi e della resistenza antimicrobica secondo approccio integrato. Solo affrontando simultaneamente le problematiche di salute umana, animale e ambientale sarà possibile contenere il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, tutelando la salute globale.”