Franco Manes, deputato della Valle d’Aosta, continua a distinguersi per il suo impegno concreto e costante nel risolvere i problemi che riguardano le aree interne e montane del nostro Paese. Non solo un politico con un forte legame con il suo territorio, ma anche un uomo di azione, capace di affrontare questioni cruciali che da tempo penalizzano le zone più isolate e difficili. Il 13 novembre, la sua mozione, che ha avuto come primo firmatario, è stata finalmente approvata dalla Camera dei deputati con il parere favorevole riformulato dal Governo. La mozione, che ha come obiettivo il rilancio delle aree interne e montane, è stata accolta con favore, ma anche con una chiara esigenza di impegno strutturale.
«Le aree interne rappresentano il cuore pulsante del nostro territorio», ha affermato Manes durante il suo intervento. Con queste parole, il deputato ha richiamato l’attenzione sullo stato di abbandono e sullo spopolamento che da anni caratterizzano le comunità montane e interne, destinate troppo spesso a rimanere ai margini delle politiche nazionali. Queste aree, che comprendono ben 1.904 Comuni e circa 4,5 milioni di abitanti, stanno affrontando una progressiva desertificazione, non solo da un punto di vista demografico ma anche infrastrutturale. Seppure parzialmente mitigata dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, questa desertificazione richiede un intervento più deciso e mirato, proprio per evitare che i piccoli comuni e le valli montane diventino vere e proprie terre desolate.
Manes ha quindi avanzato la richiesta di un piano strategico dedicato esclusivamente alle zone montane, in modo da distinguere chiaramente le problematiche specifiche di queste aree rispetto a quelle delle aree interne generali. Un piano che dovrà includere azioni concrete come il recupero del patrimonio edilizio abbandonato e incentivi per attrarre i giovani, affinché possano restare o tornare a vivere nei piccoli centri. La semplificazione burocratica, afferma Manes, è un altro punto cruciale, in quanto essa rappresenta un ostacolo significativo all'accesso ai fondi europei, necessari per sostenere lo sviluppo locale e promuovere una governance che coinvolga in modo diretto le comunità locali, le Regioni e lo Stato. «È essenziale che le decisioni nascano dai territori stessi», ha ribadito Manes, sottolineando come solo chi conosce le dinamiche locali possa agire in modo efficace per contrastare lo spopolamento e promuovere una crescita sostenibile. Con l'approvazione della sua mozione, il Parlamento ha quindi fatto un passo importante verso una strategia più inclusiva per le aree montane e interne, segnando l'impegno politico a non lasciare indietro nessuna comunità.
Ma l’attività di Franco Manes non si è fermata qui. Il deputato ha infatti dato un forte sostegno al decreto legge che introduce misure urgenti per contrastare la violenza contro i professionisti sanitari, un tema che riguarda direttamente anche le minoranze linguistiche e le aree più isolate, dove la carenza di personale e le difficoltà logistiche si aggiungono ai rischi quotidiani. Il Gruppo Misto Minoranze Linguistiche, di cui Manes fa parte, ha infatti votato favorevolmente al decreto, che prevede l’inasprimento delle pene per chi compie atti di violenza o minaccia all’interno delle strutture sanitarie e la possibilità di arresto in flagranza differita, in caso di violenze riprese da video o fotografie.
«Non è accettabile affrontare temi come la sicurezza dei professionisti sanitari con contrapposizioni pregiudiziali», ha commentato Manes, facendo riferimento a quanto sia urgente e necessario adottare provvedimenti concreti per tutelare medici, infermieri e operatori sanitari, spesso vittime di violenza, con una percentuale preoccupante di donne tra le vittime. Manes ha sottolineato la necessità di un intervento rapido e deciso, ma anche di una visione di lungo termine che ridisegni in modo strutturale il comparto sanitario, investendo risorse adeguate e promuovendo politiche condivise che vadano oltre le logiche politiche di parte. Questo decreto, infatti, secondo il deputato, rappresenta solo un primo passo verso una trasformazione che dovrà essere sostenibile e complessiva, affrontando le sfide quotidiane con concretezza e senza ideologie preconcette.