Dopo un lungo iter parlamentare, la proposta di legge dovrebbe essere approvata in Aula al Senato il prossimo 19 novembre, con un primo via libera già arrivato dalla Camera a marzo.
Il disegno di legge prevede una serie di modifiche che riguardano principalmente la sicurezza dei mezzi di micromobilità e la loro regolamentazione in ambito urbano. Una delle novità più rilevanti riguarda l'introduzione dell'obbligo di casco per tutti i conducenti di monopattini, anche per gli adulti, fino ad oggi obbligatorio solo per i minorenni. Accanto a questo, verrà introdotto l’obbligo di una targa identificativa, un contrassegno adesivo stampato dall’Istituto Poligrafico dello Stato, che dovrà essere apposto sui monopattini.
Inoltre, chiunque utilizzi il monopattino dovrà essere coperto da una polizza assicurativa per la responsabilità civile verso terzi, in linea con quanto previsto dall'art. 2054 del codice civile. Chi trasgredisce queste norme rischia sanzioni salate: da 100 a 400 euro per chi circola senza assicurazione, da 200 a 800 euro per chi non ha i dispositivi di segnalazione come indicatori luminosi di svolta o freni su entrambe le ruote.
Non solo maggiori regole per i monopattini, ma anche per l'uso delle biciclette. Secondo i dati dell'Osservatorio Findomestic, quasi il 70% degli italiani possiede almeno una bicicletta o un monopattino elettrico, ma solo una piccola parte di essi li utilizza regolarmente, con una percentuale che scende al 7% per i monopattini elettrici. La riforma intende anche affrontare il fenomeno dei cosiddetti "monopattini selvaggi", che troppo spesso vengono utilizzati senza rispetto delle regole di circolazione, creando pericoli per gli altri utenti della strada. Inoltre, il disegno di legge reintroduce il divieto di utilizzo dei monopattini fuori dai centri urbani, una misura che era stata abolita in passato, limitando così la circolazione ai contesti cittadini dove è possibile garantire una maggiore sicurezza.
Queste nuove disposizioni fanno parte di un pacchetto di modifiche che riguardano anche altri ambiti della sicurezza stradale, come l'inasprimento delle pene per chi guida sotto l'influenza di alcol o droghe. Il tasso alcolemico, per esempio, sarà controllato attraverso l'installazione di dispositivi alcolock sui veicoli, che impediscono l'avvio della macchina se viene rilevata una concentrazione di alcol superiore al limite consentito. Inoltre, le sanzioni per chi usa il telefono alla guida verranno aumentate, con multe che potranno arrivare fino a 1.000 euro, e la sospensione della patente sarà obbligatoria per chi viene sorpreso a utilizzare il cellulare mentre è alla guida.
Il lungo percorso di approvazione della riforma è stato segnato da numerosi emendamenti e discussioni politiche, con il principale conflitto che ha coinvolto la Lega e Forza Italia. Dopo una lunga serie di modifiche e rallentamenti, la riforma ha finalmente ricevuto il via libera dalla Commissione Trasporti del Senato il 22 ottobre, con il plauso del ministro Salvini per aver portato avanti un "grande lavoro" volto ad aggiornare le normative sulla mobilità.
Ora, l’attenzione si concentra sulla fase finale dell’approvazione, prevista per il 19 novembre, quando il Senato sarà chiamato a dare l’ok definitivo alla riforma, che segnerà un cambiamento importante nelle regole della circolazione, sia per la sicurezza che per la regolamentazione dei mezzi di trasporto a bassa emissione.
In un periodo in cui la mobilità sostenibile sta guadagnando sempre più terreno, queste nuove normative riflettono un equilibrio tra la promozione di nuove forme di trasporto e la necessità di garantire sicurezza e ordine sulle strade.