C’è un momento, nella storia di ogni comunità, in cui il passato non può più essere solo un ricordo lontano, ma deve tornare a vivere, a respirare tra le strade, nei cuori, nei volti di chi ha lottato per la nostra libertà. Un momento in cui i sacrifici di chi ha dato la vita per la patria non sono più sepolti nelle pagine della storia, ma vengono restituiti alla memoria collettiva, riportati a casa, là dove le radici affondano nella terra che ha visto crescere quei giovani uomini che, con coraggio, hanno affrontato l'orrore della guerra. È questo il caso di Giovanni Valente Borettaz, Alpino caduto in Albania nel 1941, che, dopo più di ottant'anni, tornerà finalmente a casa, nel suo paese natale di Issogne, per essere accolto come merita, con la dignità di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti.
Giovanni Valente, come migliaia di altri soldati, è stato strappato alla sua famiglia, alla sua casa, al suo futuro. La guerra lo ha portato lontano, tra le terre selvagge e insanguinate dell’Albania, dove ha trovato la morte in giovane età, senza poter mai tornare tra le braccia di chi lo amava. Ma oggi, finalmente, il suo sacrificio non sarà più dimenticato. I suoi resti, che riposano nel Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari, torneranno a Issogne, grazie alla determinazione della sua famiglia e al supporto dell'Amministrazione comunale. Questo rimpatrio non è solo un atto simbolico, è un atto di giustizia, una restituzione che dice "mai più" all'oblio, un "mai più" che suona come un grido di riconoscenza e di rispetto per chi ha pagato il prezzo più alto per la nostra libertà.
Non si tratta semplicemente del ritorno di un soldato. Si tratta del ritorno di un uomo che ha perso la possibilità di essere marito, padre, nonno. Giovanni Valente non ha mai avuto il tempo di costruire la sua famiglia, di vedere crescere i suoi figli, di stringere i suoi nipoti. Oggi, a distanza di decenni, suo nipote Fiorella Pace ha intrapreso un viaggio di cuore e di volontà, per restituire al nonno quello che gli è stato negato: la possibilità di riposare finalmente nella sua terra, tra la gente che lo ha amato e lo ha pianto. Il Comune di Issogne ha accolto questa richiesta con grande senso del dovere, comprendendo che un soldato, un padre, un nonno, che ha dato tutto per la patria, deve essere onorato e ricordato dalla sua comunità.
Il sacrificio di Giovanni Valente Borettaz, come quello di tutti i caduti, è un'eredità che ci appartiene, che ci obbliga a non voltare mai le spalle al passato. Non possiamo permetterci di dimenticare chi, in nome della patria e della libertà, ha lottato e ha perso la vita. Non possiamo ignorare il dolore di quelle famiglie che non hanno mai potuto riabbracciare i loro cari, che hanno dovuto affrontare il silenzio, la distanza, l’assenza per decenni. Per questo, il rimpatrio dei resti di Giovanni Valente è un atto che riempie i cuori di tutti. È un segno tangibile di come una comunità che non dimentica i propri caduti può continuare a guardare al futuro con maggiore consapevolezza e gratitudine.
Questo momento non è solo un ritorno, è anche un insegnamento. È il ricordo che la libertà che oggi viviamo non è scontata, che è il frutto del sangue di chi ha combattuto lontano da casa, di chi ha lasciato le sue speranze e i suoi sogni in terre straniere. È il segno che il sacrificio non sarà mai vano, che il coraggio di chi ha combattuto per la nostra libertà non verrà mai cancellato dal tempo.
Il 8 novembre 2024, il Sindaco di Issogne, Thuegaz, la vice Sindaco Cinzia Dublanc, l’Assessore Tania Pinet e tutta la famiglia Borettaz, si recheranno a Bari per il trasferimento dei resti di Giovanni Valente. È un momento di rispetto, di riflessione e di omaggio, che segnerà una tappa importante nel lungo percorso della memoria.
Sabato 9 novembre
Ore 23.00 – Arrivo delle spoglie mortali al cimitero di Issogne.
Domenica 10 novembre
Cimitero di Issogne
Ore 10.00 – 12.00: Apertura della camera ardente per rendere omaggio da parte della popolazione.
Ore 14.00: Cerimonia di inaugurazione della tomba dedicata ai Caduti di tutte le guerre, Cerimonia di traslazione dei resti mortali dell’Alpino Giovanni Valente Borettaz.
Salone polivalente
Ore 16.00: Presentazione del libro "Il dovere e il ricordo. Testimonianze di ex combattenti valdostani e dei loro familiari (1940 – 1945)". Interverrà l’autore Umberto Mattone.
Ore 17.30: Vin d’honneur.
Un fine settimana che non solo celebra la memoria di un uomo, ma rinnova il nostro impegno a non dimenticare mai il prezzo della libertà.