Il 5 novembre 2024, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha respinto la proposta di legge presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste a favore delle persone affette da celiachia. La votazione ha visto 19 astensioni (da UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 voti favorevoli (da Lega VdA, RV, FI, PCP), innescando un acceso dibattito tra i consiglieri.
Il testo della legge, presentato lo scorso maggio, proponeva l’erogazione di una somma annuale, erogata mensilmente dall’Azienda Usl della Valle d'Aosta, destinata a coprire i costi elevati dei prodotti senza glutine per i celiaci. Il Consigliere della Lega Andrea Manfrin ha sottolineato che il costo degli alimenti senza glutine è particolarmente gravoso, e ha citato uno studio dell'Associazione italiana celiachia che evidenzia il sovrapprezzo dei prodotti acquistati in farmacia rispetto ai supermercati. Manfrin ha anche ricordato che il sistema già adottato dalla Provincia autonoma di Trento dal 2011 permetterebbe di utilizzare i fondi per acquistare gli alimenti in qualsiasi negozio, amplificando la scelta per i malati e semplificando la gestione della loro dieta.
Il dibattito ha visto anche il supporto del gruppo Forza Italia, con il Consigliere Christian Ganis che ha evidenziato come la proposta avrebbe garantito maggiore autonomia ai celiaci, permettendo loro di acquistare i prodotti senza glutine nei supermercati e non solo nelle farmacie convenzionate. Ganis ha sottolineato che la proposta avrebbe anche semplificato le procedure burocratiche, migliorando la qualità della vita delle persone affette da celiachia.
La Consigliera del gruppo PCP, Chiara Minelli, pur esprimendo alcune perplessità sulla rendicontazione delle spese, ha supportato la proposta, ricordando che simili iniziative sono già attuate in altre regioni italiane come Trentino-Alto Adige, Basilicata e Sardegna.
Tuttavia, la proposta ha incontrato il parere contrario dell'Assessore alla Sanità Carlo Marzi, che ha sottolineato come le disposizioni in materia di celiachia siano regolate da un decreto ministeriale in vigore dal 2001 e modificato nel 2016 e 2018. Secondo Marzi, il sistema proposto nella legge regionale sarebbe incompatibile con le normative statali, che prevedono che siano le farmacie e gli esercizi convenzionati a distribuire i buoni per l'acquisto dei prodotti privi di glutine. L’Assessore ha anche evidenziato la difficoltà gestionale di un modello di rimborso basato sulla presentazione di giustificativi cartacei, ritenendolo anacronistico e poco praticabile.
In risposta, Marzi ha ricordato l’impegno continuo dell'Assessorato e dell’Azienda sanitaria, con la creazione nel 2023 di un Tavolo tecnico interistituzionale sulla celiachia, e ha sottolineato l’importanza degli approfondimenti in corso per digitalizzare la gestione dei buoni e migliorare l’accesso alla grande distribuzione.
Nonostante il parere favorevole di alcune forze politiche, la proposta di legge non ha trovato il sostegno sufficiente per passare, confermando la divisione all'interno del Consiglio regionale su una questione di grande rilevanza per la comunità dei celiaci.