Gentile Direttore Editoriale,
comprendo benissimo che un episodio come quello di ieri in Consiglio Valle sia un’occasione ghiotta per chi non vede l’ora di attaccare un avversario (forse anche nemico) politico per mezzo di una “non notizia”. Questo sia dal lato della politica che anche dell’informazione o presunta tale. Allo stesso modo è interessante vedere come alcuni resoconti rappresentino una situazione che non è stata parte della realtà.
In sintesi: una esternazione fuori microfono (come ve ne sono tante ed anche ben più violente e non sempre e solo da parte della minoranza), viene prima interpretata e successivamente rappresentata come se fosse stata parte di un dibattito. Questo ha permesso al collega di maggioranza di cogliere al volo l’occasione per intervenire facendo uscire il proprio gruppo dall’imbarazzo dell’annunciato voto contrario alla proposta di un emendamento. Un emendamento che proponeva l’introduzione di una “clausola valutativa” ad una legge, cosa che dovrebbe essere tra l’altro onere dello stesso Comitato presieduto dal collega Cretier.
Nulla quaestio sull’inopportuna affermazione (fuori microfono) del collega Lucianaz. Tale resta. Si tenga però anche conto del fatto che i colleghi Lucianaz e Cretier nella stessa giornata di ieri si sono chiariti, senza le tante polemiche fatte invece da chi non era neppure presente in Aula.
Detto questo, caro Direttore, comprendo benissimo che Lei dall’alto del suo privilegiato punto di osservazione abbia tra l’altro sfruttato questa ghiotta occasione non soltanto per fustigare (anche giustamente) la politica, ma al contempo scegliendo quel titolo - “Rassemblement Valdôtain et l’incivilité” - non abbia perso l’occasione per colpire tutto un gruppo che certe cose non le ha dette. Certe “esternazioni” fuori microfono non Le ha fatte. Proprio Lei che nel passato ha scritto fiumi di parole per difendere gruppi politici finiti nel tourbillon delle polemiche per via dei procedimenti giudiziari a capo di alcuni loro esponenti. Perché in quel caso non si è comportato alla stessa stregua?
Penso, sempre con tanta simpatia, che in questo caso per Lei l’occasione sia stata troppo ghiotta. Sì, l’occasione per colpire un gruppo che comunque il suo ruolo politico nel bene e nel male lo sta facendo e forse - o nemmeno tanto “forse” - a Lei (ed alle Sue muse più prossime) questa cosa non piace. Se la politica ha tutte le colpe che si merita, cosa dire di chi ha la responsabilità di fare informazione e al contrario la sfrutta per fare politica di fatto con altri mezzi?
La ringrazio comunque dell’attenzione che ogni tanto concede al Rassemblement Valdôtain, rammentandoLe, sempre con tanta simpatia, che oltre a queste tematiche il nostro gruppo si impegna da sempre su tanti altri ambiti che forse poco Le interessano. Questioni di scelte, non di natura informativa, bensì politica.
Le auguro buon lavoro.
Stefano AGGRAVI
Capogruppo e Segretario politico del Rassemblement Valdôtain
Capogruppo Aggravi,
la ringrazio per la sua lettera, che ho letto con attenzione. È evidente che il nostro editoriale ha suscitato una riflessione sul modo in cui viene trattato il tema della civiltà politica e sull'immagine del suo gruppo.
Mi permetta di chiarire che il nostro giornale, come sempre, ha cercato di affrontare i fatti con imparzialità, mettendo in luce una vicenda che ci è sembrata emblematica di una disarmonia crescente nel linguaggio della politica valdostana. L’episodio descritto, purtroppo, è stato un chiaro esempio di come un confronto civile possa facilmente degenerare in un gesto di inciviltà. Non si tratta di attaccare il gruppo Rassemblement Valdôtain nel suo insieme, ma di denunciare una condotta che, a prescindere dalla parte politica da cui proviene, non può essere tollerata in un’istituzione pubblica.
La critica è stata rivolta a un episodio che ha visto coinvolto il consigliere Lucianaz e non intendeva generalizzare su tutto il gruppo. Non ho mai nascosto il mio impegno per un'informazione equilibrata e trasparente, come, mi permetto di ricordare, quando ho affrontato altre questioni delicate, inclusi temi legati a procedimenti giudiziari, senza mai permettermi di strumentalizzare l'informazione per attaccare indiscriminatamente. L’obiettivo non è mai stato quello di "colpire" ma di fare il nostro mestiere, che è quello di raccontare la politica con attenzione, anche quando il racconto non è particolarmente gradevole.
Comprendo le sue perplessità, ma non possiamo ignorare che certi comportamenti, purtroppo, si riflettono su tutto il panorama politico regionale. Se il gruppo del Rassemblement Valdôtain ritiene che la questione sia stata esagerata, sono certo che il dialogo interno possa contribuire a chiarire e risolvere la situazione. In ogni caso, restiamo disponibili a dare voce a tutte le posizioni, come sempre accade nella nostra testata.
Le auguro una buona continuazione del suo lavoro, con l’auspicio che il dibattito politico in Valle d'Aosta possa finalmente tornare a caratterizzarsi per il rispetto delle regole del confronto.
Cordiali saluti Piero Minuzzo