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CRONACA | 02 novembre 2024, 14:37

Challand-Saint-Anselme: Contestazioni per mancato rispetto volontà ex Sindaco Bonin

Jean Voulaz e tanti altri Challandins, considerano l'intitolazione della piazzetta al nome di Bonin, in un contesto in cui non si rispetta la sua volontà, come un gesto profondamente ipocrita. Disertata inaugurazione piazzetta del 3 novembre

Ex combattenti festeggiano davanti al Municipio di Challand-Saint-Anselme, anni '70

Ex combattenti festeggiano davanti al Municipio di Challand-Saint-Anselme, anni '70

La recente decisione del sindaco di Challand-Saint-Anselme di intitolare una piazzetta al Cav. Giovanni Bonin, ex sindaco e già presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci per la Valle d’Aosta, ha sollevato un acceso dibattito e forti polemiche tra i cittadini. Jean Voulaz, ex consigliere comunale e avversario politico ma storico sostenitore della memoria di Bonin, ha espresso in modo chiaro e appassionato il suo disappunto riguardo a questa iniziativa, ritenendola un’offesa alla volontà del compianto sindaco e un segno di mancanza di rispetto per la storia della comunità.

"Bonin était contraire à déplacer le monumento ai caduti ici à Challand, on le sait très bien," afferma Voulaz, sottolineando l’importanza del monumento e il desiderio di Bonin che rimanesse in Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, davanti al nuovo Municipio. Questo monumento, progettato dal Prof. Rolando Robino e inaugurato nel 1975, rappresenta non solo un tributo ai caduti, ma anche un simbolo di unità e identità per la comunità locale. La sua posizione scelta con cura riflette un profondo rispetto per i sacrifici compiuti dai soldati, una memoria che non deve essere svenduta o ignorata.

La protesta di Voulaz si basa su ricordi personali e su una forte convinzione nel mantenere viva la memoria storica. "Prima di morire, era venuto espressamente da me per chiedermi di impedirlo, consegnandomi tutti i documenti necessari che avevano bloccato una prima tentativo della Comune," ricorda Voulaz, evidenziando il legame di fiducia e collaborazione che Bonin aveva instaurato con lui. La volontà di Bonin di difendere il monumento, anche di fronte a pressioni politiche, testimonia l’importanza che attribuiva alla memoria collettiva. "Non si fidava del suo entourage, che già una volta aveva tentato il colpo", aggiunge Voulaz, suggerendo che la questione va oltre la semplice amministrazione: è una questione di rispetto e integrità.

Voulaz e tanti altri Challandins, considerano l'intitolazione della piazzetta al nome di Bonin, in un contesto in cui non si rispetta la sua volontà, come un gesto profondamente ipocrita. "Il faut respecter la volonté de ceux qui sont passés avant nous," sostiene, "autrement c'est 'fargli dispetto'." Questo sentimento è condiviso da molti cittadini di Challand, i quali ritengono che onorare la memoria di Bonin richieda non solo l'assegnazione di un nome, ma anche un autentico rispetto delle sue convinzioni e dei suoi desideri. La comunità si trova quindi di fronte a una scelta cruciale: come si desidera essere ricordati in relazione a figure che hanno dato tanto per la loro terra?

Il dibattito si intensifica quando Voulaz sottolinea che l’amministrazione comunale sta mancando di rispetto non solo a Bonin, ma anche ai valori che il monumento rappresenta per la comunità. "Questa è una grave mancanza di rispetto nei suoi confronti e dei Cavalieri di Vittorio Veneto ai quali è dedicata la Piazza davanti alla Casa Comunale." Le sue parole risuonano tra i cittadini, che vedono in questo atto una violazione del legame storico e culturale che unisce la comunità al proprio passato.

Le polemiche si amplificano quando si considera la percezione pubblica di questa decisione. In un'epoca in cui il rispetto per la storia e la memoria collettiva sono sempre più messi in discussione, la situazione di Challand-Saint-Anselme diventa emblematicamente rappresentativa di una battaglia più ampia. Cittadini di tutte le età esprimono le loro preoccupazioni, evidenziando come il monumento ai caduti non sia solo un pezzo di pietra, ma un simbolo di identità e comunità che merita di essere preservato nella sua forma originale.

Con una visione critica verso la cerimonia di intitolazione, Voulaz ha annunciato che non parteciperà: "Non intendo partecipare alla cerimonia di domani, domenica 3 novembre, per rispetto alla memoria del Cav. Giovanni Bonin." Questo gesto di protesta riflette non solo il suo rispetto per Bonin, ma anche un invito a riflettere su cosa significhi realmente onorare chi ha servito la comunità con dedizione e sacrificio. La decisione di Voulaz non è isolata; è una manifestazione di una crescente frustrazione tra i cittadini, desiderosi di vedere le loro tradizioni e la loro storia rispettate.

La situazione attuale innesca un dibattito cruciale su come le comunità affrontano la propria storia e su come le decisioni amministrative possano riflettere, o al contrario distorcere, il legame con il passato. Le parole di Voulaz, cariche di passione e determinazione, richiamano tutti a considerare il significato profondo della memoria storica e il rispetto dovuto a chi ha dedicato la propria vita al bene della comunità. La sua posizione è chiara: "onorare il Cav. Giovanni Bonin riguardo al Monumento ai Caduti vuol dire rispettare la sua volontà, senza ipocrite forzature. Bonin mi aveva affidato questo compito, ora mantengo la promessa fatta ad un vecchio alpino".

pi/red

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