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CISL VdA | 28 ottobre 2024, 13:31

FIRMATO IL CONTRATTO REGIONALE INTEGRATIVO PER I PERMESSI ALLO STUDIO DEI DOCENTI

Il 24 ottobre 2024, le organizzazioni sindacali scolastiche regionali FLC CGIL, CISL SCUOLA, SAVT ÉCOLE e SNALS-CONFSAL, e l’Amministrazione scolastica regionale

FIRMATO IL CONTRATTO REGIONALE INTEGRATIVO PER I PERMESSI ALLO STUDIO DEI DOCENTI

Presenti la Sovrintendente agli Studi Marina Fey, il Direttore del personale scolastico Lisa Furfaro ela funzionaria Valentina Lo Nano, che hanno siglato il Contratto Collettivo Regionale Integrativo che disciplina i criteri per la fruizione dei permessi di studio, le cosiddette «150 ore».

Il CCNL Scuola vigente prevede che possa usufruire del permesso di studio una percentuale di lavoratori pari al 3% del personale in servizio a tempo indeterminato e demanda alla Contrattazione Regionale Integrativa i criteri per la fruizione di tali permessi. Per questo motivo, le OO.SS. rappresentative hanno chiesto di procedere alla trattativa, sottoscrivendo un contratto che prevede quanto segue:

  1. Possono usufruire dei permessi tanto gli insegnanti a tempo indeterminato quanto quelli a tempo determinato con nomina al 31 agosto, al 30 giugno oppure saltuari, purché con contratto di durata superiore al mese.

  2. La priorità assoluta verrà data ai rinnovi dei permessi già attribuiti nell’anno precedente; poi verrà data precedenza agli assunti da concorsi PNNR che devono obbligatoriamente frequentare i percorsi abilitanti per acquisire il ruolo, e ancora a coloro che, sprovvisti di abilitazione, devono acquisire la specializzazione per il sostegno o che devono frequentare i percorsi abilitanti da 30/36/60 CFU, purché sprovvisti di altra abilitazione.

  3. Può presentare domanda per ottenere le ore di permesso per studio anche chi frequenta il corso di laurea in Scienze della Formazione per il conseguimento dell'abilitazione all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e primaria; chi frequenta i corsi finalizzati al conseguimento di qualsiasi titolo di studio previsto per l’accesso alla qualifica di appartenenza, quali lauree, diplomi di maturità, corsi finalizzati al conseguimento di un diploma di laurea (con il limite di una seconda, oltre a quella già conseguita), laurea triennale più eventuale laurea specialistica/magistrale; compresi i corsi di laurea presso i Conservatori di Musica e le Accademie di Belle Arti; i corsi riconosciuti dal MIM finalizzati al conseguimento di titoli post-laurea e post diploma, purché previsti dagli statuti delle Università italiane statali o legalmente riconosciute (dottorati di ricerca, “master”, corsi di perfezionamento, corsi di specializzazione, corsi di alta formazione, ecc.); i corsi presso facoltà ecclesiastiche e istituti di scienze religiose abilitati dalla C.E.I., finalizzati al conseguimento della qualificazione professionale per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche.

  4. Le domande dovranno essere presentate entro il termine del 15 novembre 2024, esclusivamente attraverso la piattaforma telematica che sarà resa disponibile sul sito www.scuole.vda.it.

I Segretari generali regionali della categoria Scuola, Alessia Démé, Simona D'Agostino, Alessandro Celi e Luigi Bolici, affermano: «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto con questa contrattazione, che aggiorna le vecchie regole alle esigenze dei docenti valdostani in questo momento storico.

Le 150 ore per il diritto allo studio sono state introdotte per la prima volta nell'aprile 1973 e rappresentarono un investimento contrattuale “visionario”, con cui il salario veniva “scambiato” con un processo di emancipazione individuale e collettivo. In pochi anni, quasi un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori usufruirono di questa importantissima conquista, raggiungendo un titolo di studio, ma soprattutto sperimentando uno straordinario diritto civile.

Le 150 ore furono una scommessa riuscita sulla rinegoziazione della "risorsa tempo", che rimetteva anche in discussione idee e pratiche dell’organizzazione del lavoro, secondo la migliore tradizione del sindacalismo riformista, che coniuga partecipazione, conflitto e costruzione creativa.

A più di 50 anni dalla loro introduzione, le 150 ore annuali per il diritto allo studio sono ancora un investimento finalizzato all’accrescimento della formazione culturale e professionale del dipendente e hanno il loro fondamento anche nell’interesse dell’Amministrazione. Avere individuato tra i possibili destinatari anche gli insegnanti saltuari è un passo in avanti importante sulla strada dei diritti».

Simona D'Agostino FLC CGIL,  Alessia Démé CISL SCUOLA, Alessandro Celi SNALS, Luigi Bolici SAVT ÉCOLE.

red.sind.

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