Zona Franca - 27 ottobre 2024, 09:00

LA PROPOSTA DI UN LETTORE: Un Bonus per la felicità sotto le lenzuola

Certo, ci sarà chi storcerà il naso, sostenendo che i soldi pubblici non dovrebbero essere spesi per il piacere personale

Gentile Direttore, in un’Italia dove le priorità sembrano sempre più lontane dai bisogni reali dei cittadini, emerge una questione che meriterebbe una maggiore attenzione: le “esigenze sessuali” di una parte della popolazione che, ahimè, non può permettersi nemmeno un integratore. Mentre i prezzi di pillole e supplementi continuano a salire come i titoli di borsa, ci chiediamo: perché il benessere intimo dovrebbe essere riservato solo a chi può permetterselo?

Ecco che la Fondazione Veronesi, in un gesto che quasi sembra un invito al divertimento, ci ricorda che il sesso fa bene alla salute. Del resto, chi non ha mai sentito parlare dei benefici del “fare l’amore”? Dalla riduzione dello stress al miglioramento dell’umore, passando per un sistema immunitario più forte, sembra che la soluzione ai mali del mondo possa essere trovata sotto le lenzuola. Ma, come sempre, c’è un “ma”.

Immaginate la scena: disoccupati, cassintegrati e pensionati con il magro bottino di una pensione da fame si trovano a fare i conti non solo con le bollette, ma anche con le necessità più intime. E allora, perché non lanciare l’idea di un “Bonus Sesso”? Un aiuto di Stato che permetta a tutti di accedere a quegli integratori che promettono di ravvivare la vita sessuale e, di conseguenza, migliorare la qualità della vita a 360 gradi.

Certo, ci sarà chi storcerà il naso, sostenendo che i soldi pubblici non dovrebbero essere spesi per il piacere personale. Ma parliamoci chiaro: un governo che non si preoccupa del benessere intimo dei propri cittadini è un governo che ignora una parte fondamentale della loro esistenza. Dopotutto, un popolo soddisfatto è un popolo felice… e produttivo!

Come disse il grande Oscar Wilde: “Il modo migliore per resistere alla tentazione è cederle.” E cedere alla tentazione di un aiuto per le esigenze sessuali non dovrebbe essere visto come un lusso, ma come un diritto. In un contesto in cui ci si aspetta che i cittadini siano sempre al massimo della forma, perché non dare loro gli strumenti per raggiungere anche il massimo del piacere?

Ecco perché propongo un decalogo, in perfetto stile Fondazione Veronesi, ma con una spruzzata di ironia:

  1. Sesso e salute: Non è solo un luogo comune; il sesso è medicina.
  2. Un aiuto per tutti: La vita non è solo questione di fatica; anche l’intimità merita attenzione.
  3. Economia del piacere: Un investimento sul “benessere sessuale” potrebbe rivelarsi un ottimo modo per rilanciare l’economia.
  4. Sconti su pillole: In tempi di crisi, che ne dite di un accordo con le farmacie per pillole a prezzi popolari?
  5. Educazione sessuale: Perché non investire in corsi di educazione sessuale? Un buon amante è sempre benvenuto!
  6. Eventi a tema: Perché non promuovere festival del benessere intimo? Una fiera dedicata a prodotti e servizi per migliorare la vita di coppia potrebbe essere un grande successo!
  7. Tasse sulle pillole di lusso: Tassare i prodotti premium e usare i proventi per il bonus!
  8. Campagne pubblicitarie: Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della vita sessuale, magari con testimonial d’eccezione.
  9. Consultazioni gratuite: Con medici esperti per fornire consigli e supporto a chi ne ha bisogno.
  10. Giorni di ferie per il benessere: Perché non incentivare il “lavoro da letto” come diritto?

In un mondo dove il motto sembra essere “lavorare sodo”, ricordiamo le parole di Paul Valéry: “Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare.” Aggiungiamo, quindi, un po’ di piacere a questo “lavoro”. Ridendo e scherzando, un bonus per le esigenze sessuali potrebbe diventare un’idea non solo per alleviare le preoccupazioni economiche, ma anche per promuovere una società più felice e sana.

Immaginate le dichiarazioni del governo Meloni: “Siamo qui per garantire il benessere di tutti, anche sotto le lenzuola!” Non sarebbe un gran passo avanti? In fondo, “fare bene” non è solo una questione di dovere, ma anche di piacere. E chi potrebbe dir di no a un po’ di felicità a prezzi accessibili?

Concludendo, che il bonus arrivi! Dopotutto, un popolo soddisfatto è un popolo forte. E non dimentichiamo che, come disse una volta il grande Freud, “dove c’è amore, c’è vita”. Allora, che viva la vita… e il benessere sessuale!

Un vostro assiduo lettore.

Grazie Caro Lettore, grazie per aver sollevato questa importante problematica. In attesa di approfondire la questione e di discutere possibili soluzioni. Ritengo fondamentale affrontare il tema con attenzione e collaborazione. pi.mi.

red.