Piemonte NordOvest - 20 ottobre 2024, 11:20

Alla RSA Don Menzio un pomeriggio di ricorsi, storia, amore e guarigione

Nel pomeriggio di giovedì 17 ottobre Lodovico e Roberta Marchisio hanno intrattenuto gli ospiti della struttura per anziani Don Menzio ad Avigliana

Arnaldo Reviglio mentre spiega come è nata ila RSA Don Menzio

Il salone della RSA Don Menzio è diventato un palcoscenico di emozioni, grazie all’incontro organizzato nell'ambito dei pomeriggi di animazione culturale e sociale che si è aperto con Arnaldo Reviglio, già amministratore comunale, che ha ricordato la vita di Don Giuseppe Menzio, prevosto nella Parrocchia San Giovanni di Avigliana dal 1939 al 1966 e a cui la struttura è stata dedicata.

Reviglio ha evocato la figura di Don Giuseppe Menzio, la cui eredità continua a ispirare la comunità, sottolineando il suo impegno durante la Resistenza e nella cura degli anziani. Si è soffermato, in particolare, su episodi legati alla Resistenza e all’impegno anche nella vita pubblica, in qualità di Presidente dell’ex Ente Ospedaliero Beato Umberto.

Il teologo Don Menzio, nella prima metà degli anni ‘60 del secolo scorso, promosse la costruzione di una residenza per anziani che è stata chiamata Villa San Giuseppe, però lì è stato trasferito il reparto medicina dell’ospedale di Borgo Vecchio.

Nel duemila è terminata la costruzione dell’attuale RSA (Residenza Socio Assistenziale) che è stata intitolata a Don Menzio, con adesione unanime alla proposta dell’allora sindaco Remo Castagneri.

A seguire i coniugi Roberta Maffiodo e Lodovico, autori di “Guarigioni d’amore” hanno presentato la loro ultima fatica che immerso gli ospiti della Comunità in un mondo in cui le barriere tra il fisico e il metafisico si dissolvono nell'intreccio delle loro vite.

Affrontando la malattia e la depressione queste anime affini scoprono che il loro amore va oltre il semplice romanticismo, diventando una forza curativa capace di trasformare le loro esistenze.

La “Montagnaterapia” ha avuto un importantissimo aspetto nel mantenere le patologie sotto controllo.  Roberta con la sua suadente voce ha cantato diversi brani folkloristici e di montagna. Numerosi presenti hanno partecipato con entusiasmo rievocando i tempi giovanili.

I loro volti e i loro occhi partecipativi, nonostante gli acciacchi, testimoniano che la vita a qualunque età e in qualunque situazione va vissuta pienamente e ciascuno può e deve fare la sua parte. Al termine presentatori e autori hanno intrattenuto i partecipanti rispondendo a vari interrogativi. Inoltre si è anche potuto constatare la felicità di aver trascorso un pomeriggio in amicizia e familiarità.

 

Marina Portigliatti