CRONACA - 17 ottobre 2024, 21:20

L’ANPI ha ricordato “Lola” e i ragazzi fucilati a Villeneuve

Mercoledì 16 ottobre, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia con l'Amministrazione comunale di Villeneuve si è raccolta al cimitero di Villeneuve per ricordare quanto avvenuto il 16 ottobre 1944 e commemorare Aurora Vuillerminaz “Lola” e i compagni fucilati proprio in quel luogo

La cerimonia commemorativa ha previsto un saluto del Sindaco Bruno Jocallaz, l’esecuzione di canti e letture da parte di Maura Susanna e Nadia Savoini e il discorso conclusivo del Presidente dell'Anpi Raimondo Donzel

Ieri meroledì 16 ottobre 2024, un gruppo di cittadini si è riunito al cimitero di Villeneuve per commemorare Aurora Vuillerminaz, conosciuta come "Lola", e i giovani partigiani fucilati in quel luogo il 16 ottobre 1944.

Questa cerimonia, promossa dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Valle d'Aosta in collaborazione con l'Amministrazione comunale, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e rispetto, rinnovando l'impegno a mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita nella lotta contro il nazifascismo.

Lola e i suoi compagni avevano intrapreso un pericoloso cammino verso la libertà, cercando di fuggire da un destino segnato. Il 10 ottobre 1944, si erano incontrati a Martigny dopo essere fuggiti dai campi di internamento. La loro intenzione era di attraversare la Fenêtre Durand, un passo montano che, a causa delle condizioni avverse, si rivelò impraticabile. Costretti a cambiare rotta, proseguirono verso la frontiera, affrontando non solo la fatica del viaggio, ma anche il costante rischio di essere scoperti dai gendarmi.

In questo contesto di tensione e pericolo, il gruppo visse un drammatico epilogo. Dopo aver appreso della riunione di gerarchi fascisti e autorità tedesche al castello di Sarre, decisero di continuare, ignari del fato che li attendeva. Furono presto catturati dai soldati e portati alla caserma dei Carabinieri, dove iniziarono interrogatori brutali. Lazzari, l'unico sopravvissuto a questa terribile esperienza, ha raccontato le sevizie inflitte al gruppo, ma ha anche messo in luce la straordinaria forza d'animo di Lola e dei suoi compagni. Nonostante le torture e le umiliazioni, nessuno di loro tradì gli altri. La loro lealtà reciproca è stata un atto di coraggio senza pari.

Lola, pur sottoposta a indicibili sofferenze, mantenne sempre la propria dignità. Quando fu condotta insieme agli altri al cimitero per l'esecuzione, il suo spirito indomito brillò come un faro in quel momento buio. Il boia, nel tentativo disperato di salvare la propria anima, le propose la libertà in cambio di nomi, ma la risposta di Lola fu carica di disprezzo e ribellione. Le sue ultime parole, un inno al Comunismo e alla Libertà, non solo rappresentarono il suo rifiuto di piegarsi al potere, ma divennero un potente simbolo di resistenza e speranza.

Questa commemorazione non è solo un atto di memoria, ma un richiamo forte e chiaro all’importanza della resistenza contro ogni forma di oppressione. La storia di Lola e dei suoi compagni ci ricorda che la dignità umana e il desiderio di libertà possono affrontare le avversità più terribili. La loro lotta contro il nazifascismo, un regime che ha cercato di schiacciare ogni forma di dissenso, continua a ispirarci e a guidarci nella nostra attuale lotta contro le ingiustizie.

La memoria di Lola e dei suoi compagni deve rimanere viva, non solo per rendere onore ai loro sacrifici, ma anche per educare le nuove generazioni sui valori della libertà, della giustizia e della dignità. Ogni anno, in occasioni come questa, ci troviamo a riflettere non solo sul passato, ma anche sul presente e sul futuro che desideriamo costruire. La resistenza, il coraggio e la determinazione di questi giovani, che si opposero a un regime oppressivo, ci ricordano che ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella lotta contro ogni forma di ingiustizia e oppressione. La loro eredità vive in noi e ci sprona a difendere i valori di libertà e giustizia in ogni contesto.

red.