ATTUALITÀ POLITICA - 16 ottobre 2024, 13:47

Rete Civica: 'Riforma elettorale in Valle d'Aosta, un'occasione persa e un futuro incerto

Il dibattito sulla riforma della legge elettorale in Valle d'Aosta ha preso una piega che si può definire deludente per i cittadini e le forze politiche che avevano promesso un cambiamento

Nonostante le reiterate promesse di una riforma sistematica, l'attuale maggioranza, composta da Unione Valdôtaine e Partito Democratico, sembra aver abbandonato ogni ambizione di rinnovamento, cercando piuttosto di ripristinare un sistema che molti considerano obsoleto. é il commento di Rete Civica che ricorda: "Da un decennio, la necessità di una riforma elettorale è stata al centro del dibattito politico, ma a oggi non è emerso alcun provvedimento significativo".

Per Rete Civica “Non ci sarà la ‘riforma’ del sistema elettorale regionale”, recita il documento. Un’affermazione che suona come un'amara constatazione per molti, dato che la modifica della legge era stata inserita come priorità nel Programma di legislatura 2020-2025".

Rete Civica sosteine che l’unico tentativo attuale è un ritocco che prevede il ritorno a tre preferenze. Si tratta, però, di un passo indietro rispetto a quanto richiesto, che non affronta il problema di fondo della rappresentatività e stabilità della governance regionale. Nella scorsa legislatura, una sottocommissione era stata attivata per studiare la questione, ma il tempo è passato e le proposte si sono accumulate senza trovare sbocco. “Nulla. Non si è fatto nulla”, sottolinea il documento, evidenziando un fallimento politico che pesa sulle spalle di chi governa.

Nel 2022, oltre 3.300 cittadini avevano chiesto un referendum consultivo sulla riforma elettorale, ma l’iniziativa è stata bloccata. Questo silenzio è diventato un tema di crescente malcontento, poiché la Valle d'Aosta è rimasta l’unica regione italiana in cui gli elettori non possono scegliere la maggioranza di governo. Ciò ha portato a una situazione in cui le alleanze sono spesso instabili, influenzando negativamente la qualità della rappresentanza.

Inoltre, il tema della “doppia di genere” è rimasto irrisolto. La Consulta regionale femminile ha raccomandato l'introduzione di questo meccanismo per garantire una maggiore rappresentanza femminile, ma anche in questo caso il risultato è stato il nulla.

La risposta dell’attuale maggioranza, ora in “Zona Cesarini”, sembra essere un semplice maquillage politico. Il tentativo di restituire tre preferenze agli elettori non può mascherare la mancanza di una vera visione riformatrice. Questo approccio potrebbe essere interpretato come una manovra per placare il malcontento, ma non è sufficiente a risolvere le criticità profonde del sistema elettorale valdostano.

Rete Civica commenta in conclusione che il panorama politico attuale in Valle d'Aosta presenta più ombre che luci. Il desiderio di una riforma elettorale sembra svanire, sostituito da una gestione emergenziale della situazione. "Ci si interroga - precisa - su quale futuro possa attendere la regione, se la politica non saprà recuperare il dialogo con i cittadini e dare seguito alle promesse di rinnovamento. La speranza di un cambiamento reale appare, per ora, un miraggio".

pi.mi.