ECONOMIA - 15 ottobre 2024, 08:00

Accise, il governo centrale ignora il peso sulle famiglie: un altro colpo al già fragile bilancio degli italiani

È ora che qualcuno si faccia carico di queste problematiche e dia risposte concrete a chi, ogni giorno, deve fare i conti con l'impatto delle scelte politiche sulla propria vita

Il governo centrale, ancora una volta, si muove in direzione opposta agli interessi dei cittadini. La questione delle accise è diventata emblematicamente simbolica della disattenzione e della superficialità con cui vengono gestite le politiche fiscali in questo Paese. Le accise, imposte indirette applicate su beni come tabacco, alcolici e carburanti, gravano sulle spalle degli italiani in modo iniquo, e l'ultima dichiarazione del Ministro Pichetto Fratin sull'allineamento delle accise tra benzina e gasolio non fa altro che sollevare interrogativi inquietanti.

L’argomento centrale sembra essere la necessità di allineare le accise per rispettare le normative europee. Ma la vera domanda è: perché il governo ha scelto di aumentare le accise sul gasolio anziché abbassare quelle sulla benzina? Questa scelta, che appare quantomeno discutibile, sembra riflettere un interesse più orientato al bilancio statale che alla reale situazione economica delle famiglie italiane. Un incremento delle accise sul gasolio porterà a un costo aggiuntivo di 2 miliardi di euro per gli italiani, un peso significativo in un momento in cui il costo della vita è già insostenibile.

Inoltre, la mancanza di chiarezza nella comunicazione del governo alimenta la confusione tra imposte e tasse. Le accise, in quanto imposizioni indirette, non aumentano formalmente le tasse, ma fanno lievitare il costo del carrello della spesa e di beni essenziali. È un gioco di parole che non inganna, perché i risultati sono tangibili: le famiglie italiane si ritrovano a dover far fronte a spese sempre più elevate, senza una reale giustificazione. Chi si assume la responsabilità di spiegare questo paradosso? È un invito a riflettere su come le scelte politiche influiscano concretamente sulla vita quotidiana degli italiani.

Il governo sembra procedere con una logica che dimentica le reali necessità dei cittadini, facendo pesare sulle loro spalle l’onere di decisioni che dovrebbero invece cercare di alleviare il peso fiscale. Non è solo una questione di numeri, ma di equità e giustizia sociale. Se l'intento fosse davvero quello di sostenere le famiglie italiane, ci si aspetterebbe una maggiore attenzione verso il loro benessere, piuttosto che un ennesimo incremento di costi. In questo clima di incertezze e difficoltà, l’azione del governo dovrebbe essere improntata a una vera solidarietà sociale, non a un aggravio delle già pesanti responsabilità economiche che gravano sulle famiglie.

In definitiva, il futuro non sembra roseo, e le scelte del governo centrale non fanno altro che accentuare una crisi che sarebbe necessaria affrontare con serietà e lungimiranza. È ora che qualcuno si faccia carico di queste problematiche e dia risposte concrete a chi, ogni giorno, deve fare i conti con l'impatto delle scelte politiche sulla propria vita.

na.mi.