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ATTUALITÀ POLITICA | 26 settembre 2024, 21:08

Aosta in piazza per l'educazione affettiva e sessuale: sit-in contro le scelte del governo

Mercoledì 25 settembre 2024, più di 40 persone si sono riunite ad Aosta per un sit-in organizzato dall'Associazione Tocca a Noi e Arcigay, chiedendo a gran voce l'introduzione dell'educazione affettiva e sessuale nelle scuole italiane

Aosta in piazza per l'educazione affettiva e sessuale: sit-in contro le scelte del governo

L’evento si inserisce in una mobilitazione nazionale che ha visto quarantacinque piazze in tutta Italia riempirsi con un unico obiettivo: ricordare al governo Meloni l'urgenza di una tale educazione. La proposta è stata recentemente bocciata dall'onorevole Sasso della Lega, che l’ha definita una “porcheria”, sollevando indignazione tra gli attivisti e i promotori dell'iniziativa.

I promotori del sit-in hanno evidenziato come l’educazione affettiva e sessuale non sia solo una questione formativa, ma uno strumento fondamentale per prevenire fenomeni di violenza, bullismo, malattie sessualmente trasmissibili e per promuovere la consapevolezza dei propri diritti, oltre a una comprensione più profonda delle dinamiche di discriminazione. Cecilia Lazzarotto e Matteo Pellicciotta, rappresentanti della rete Tocca a Noi, hanno preso la parola per ribadire l'importanza di affrontare questi temi apertamente e per criticare le politiche del governo, che continuano a limitare i diritti fondamentali dei cittadini.

Numerose associazioni e forze politiche locali hanno aderito all'iniziativa, firmando il manifesto a sostegno dell'educazione affettiva e sessuale: Valle d’Aosta Aperta, Partito Democratico Valle d’Aosta, Europa Verde Valle d’Aosta, ADU-SI, Area Democratica Gauche Autonomiste, Rete Civica, Arci Valle d’Aosta, Amnesty International Valle d’Aosta e la Conferenza delle Donne Democratiche VdA.

Durante l’evento, gli interventi hanno sottolineato come le recenti decisioni del governo non rappresentino episodi isolati, ma scelte deliberate volte a limitare i diritti e a comprimere la libertà di espressione e dissenso. Aosta, come molte altre città italiane, ha mostrato con questa manifestazione il suo dissenso, chiedendo con forza che l’educazione sessuale e affettiva diventi una priorità nell’agenda politica del paese.

red

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