CRONACA - 26 settembre 2024, 14:58

Freddo anticipato: Accensione straordinaria dei riscaldamenti in Valle d’Aosta

Secondo il Servizio meteo della Valle d'Aosta, la situazione dovrebbe migliorare nel corso del fine settimana, con un cambio delle correnti dai quadranti nord-occidentali che potrebbe riportare stabilità

L'accensione anticipata degli impianti di riscaldamento è diventata una necessità per alcuni comuni della Valle d'Aosta, in particolare a causa delle avverse condizioni atmosferiche di questi ultimi giorni. Tra i primi a prendere provvedimenti è stato Fabrizio Bertholin, sindaco di Quart, che ha emesso un'ordinanza per autorizzare l'accensione dei riscaldamenti con largo anticipo rispetto alla data consueta. La decisione è stata presa in risposta a una vasta saccatura atmosferica che ha portato precipitazioni intense, soprattutto nelle aree di alta valle, e a un abbassamento significativo delle temperature, che hanno sfiorato i 4°C a Cervinia.

Secondo il Servizio meteo della Valle d'Aosta, la situazione dovrebbe migliorare nel corso del fine settimana, con un cambio delle correnti dai quadranti nord-occidentali che potrebbe riportare stabilità. Tuttavia, nel frattempo, l'accensione anticipata dei riscaldamenti si è resa indispensabile, soprattutto per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani e bambini, dalle temperature ormai autunnali.

In Italia, l'accensione degli impianti di riscaldamento è regolata per legge (DPR 74/2013) e suddivisa in fasce climatiche che determinano i periodi entro i quali è possibile accendere i riscaldamenti. La Valle d'Aosta rientra nella fascia climatica "E", che consente di accendere gli impianti dal 15 ottobre fino al 15 aprile, per un massimo di 14 ore al giorno. Tuttavia, in casi eccezionali come ondate di freddo improvvise, i sindaci hanno l'autorità di emettere ordinanze straordinarie, come quella firmata da Bertholin.

Queste deroghe possono essere adottate per motivi di salute pubblica o condizioni meteorologiche avverse, ma devono rispettare comunque le linee guida che regolano le ore giornaliere di accensione. Nonostante l'autorizzazione straordinaria, è importante ricordare che l'accensione dei riscaldamenti è comunque limitata a un massimo di 14 ore giornaliere, a meno di ulteriori disposizioni.

È fondamentale per i cittadini rispettare le norme sugli orari e le ore complessive di accensione. Le sanzioni per chi non si adegua variano da 500 a 3.000 euro, e riguardano in particolare il superamento delle ore consentite o il mancato rispetto delle indicazioni di legge sugli impianti di riscaldamento. Le amministrazioni locali, in collaborazione con le forze dell'ordine e i tecnici comunali, hanno il compito di verificare che le ordinanze vengano rispettate.

L'accensione anticipata dei riscaldamenti è senza dubbio una soluzione necessaria in situazioni di emergenza climatica, ma bisogna considerare anche il costo energetico e ambientale di tale misura. Un uso eccessivo o prolungato degli impianti può gravare sulle bollette delle famiglie, già colpite dal caro energia. Per mitigare questo impatto, i cittadini possono adottare misure per migliorare l'efficienza energetica delle loro abitazioni, come l'isolamento termico, l'uso di termostati intelligenti e la manutenzione regolare degli impianti.

In conclusione, sebbene l'accensione anticipata sia un'opzione valida e in certi casi inevitabile, è sempre bene cercare di bilanciare le esigenze immediate con la sostenibilità a lungo termine. Rispettare gli orari e le normative permette non solo di ridurre i costi, ma anche di contribuire a una maggiore tutela ambientale.

Valle d'Aosta, la normativa generale prevede che l'accensione degli impianti di riscaldamento sia regolata in base alla zona climatica. La regione rientra nella zona climatica F, che permette l'accensione del riscaldamento senza limiti di tempo e di orario. Questo significa che, in caso di necessità o condizioni meteorologiche avverse, come quelle attuali, il riscaldamento può essere acceso in qualsiasi periodo dell'anno, anche anticipatamente rispetto alla stagione tipica.

Per evitare sprechi, si consiglia però di mantenere la temperatura interna degli edifici entro il limite massimo di 20°C, con una tolleranza di 2°C, come previsto dalla normativa nazionale.

In Valle d'Aosta, gli impianti di riscaldamento vengono regolamentati in base a zone climatiche (da A a F) stabilite dalla legge, che variano in base alle condizioni climatiche medie di ciascuna area geografica. Ecco un riepilogo generale delle fasce orarie di accensione per le diverse zone climatiche, ma bisogna ricordare che la Valle d'Aosta è nella zona F, che non ha limiti di orario o di periodo di accensione.

Tuttavia, per completezza, ti fornisco una panoramica delle altre zone climatiche e i relativi orari di accensione:

  1. Zona A (Località molto calde, come Lampedusa e Porto Empedocle):

    • Periodo di accensione: dal 1 dicembre al 15 marzo.
    • Ore giornaliere consentite: 6 ore.
  2. Zona B (Città come Agrigento o Trapani):

    • Periodo di accensione: dal 1 dicembre al 31 marzo.
    • Ore giornaliere consentite: 8 ore.
  3. Zona C (Napoli, Imperia, etc.):

    • Periodo di accensione: dal 15 novembre al 31 marzo.
    • Ore giornaliere consentite: 10 ore.
  4. Zona D (Roma, Firenze, Genova, etc.):

    • Periodo di accensione: dal 1 novembre al 15 aprile.
    • Ore giornaliere consentite: 12 ore.
  5. Zona E (Milano, Torino, Bologna, etc.):

    • Periodo di accensione: dal 15 ottobre al 15 aprile.
    • Ore giornaliere consentite: 14 ore.
  6. Zona F (Aree montane come la Valle d'Aosta, alcune zone del Trentino e altre località di alta quota):

    • Nessuna limitazione, l'accensione è consentita senza vincoli di periodo o di orario.

pi.mi.