Non sarà un viaggio dai temi politici, e non sarà un viaggio nelle istituzioni europee. Quello di Papa Francesco in Belgio e Lussemburgo nasce come un viaggio pastorale, con una occasione precisa: i 600 anni dell’Università Cattolica di Lovanio, stabilita da Martino V nel 1425. Una occasione che è il centro della visita, e che va a toccare anche le divisioni della società belga, perché Lovanio dal 1968 è diventata due università: la Katholieke Universiteit Leuven, di lingua fiamminga, e la Université Caholique de Louvain, di lingua francese, con sede a Louvain-la-Neuve.Papa, una cittadina costruita proprio per dare una sede a questo nuovo campus. Ma sarà anche un viaggio che culminerà con la beatificazione di Anna da Gesù, una mistica carmelitana, e poi incontri con i rifugiati e con le vittime di abusi.

Francesco parte così il 26 settembre per un viaggio di tre giorni nel cuore dell’Europa. Una tappa in Lussemburgo, molto breve, dove incontrerà i Granduchi, la società civile e poi i religiosi. Poi, sempre a Bruxelles, a dormire in nunziatura, facendo avanti e indietro con Lovanio, Louvain-la-neuve, e Koekelerg, la quinta basilica più grande del mondo e unica in art deco, la cui costruzione è iniziata nel 1905 per celebrare i 75 anni di indipendenza del Belgio ed è terminata solo nel 1971, quando comunque Pio XII la aveva proclamata già da almeno venti anni Basilica Minore.

Viaggio numero 46 di Papa Francesco, che con Belgio e Lussemburgo tocca quota 67 Paesi visitati nel corso dell’anno. Durante la Messa finale, la beatifcazione di Anna di Gesù (1545 – 1621), al secolo Anna di Lobera, monaca professa dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, formatrice secondo il carisma di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce. Un miracolo attribuito alla sua intercessione è stato riconosciuto il 14 dicembre 2023.

La beatificazione è il culmine di un viaggio in due Paesi che hanno molte cose in comune.

I reali delle due nazioni sono cattolici – i belgi hanno cominciato la dinastia da Protestanti, ma presto si sono convertiti al cattolicesimo  – e sono molto legati, tanto che i Granduchi di Lussemburgo dovrebbero essere presenti alla Messa finale allo stadio Re Baldovino, che in Italia conosciamo come stadio Heysel e ci porta ricordi molto tristi.